Tempo fa il capo del dipartimento sviluppo organizzò un incontro tra due team (tra cui il mio) mai incontratosi prima, al fine di conoscere i diversi progetti, soluzioni adottate, tecnologie utilizzate ed altro zucchero sintattico. Prima di entrare nella sala riunioni ci richiamò in un angolo dicendosi:
"Mi raccomando, massima professionalità e... una cosa importante, quando vi presenterete uno ad uno - puntando con il dito a qualcuno di noi - all'altro gruppo, evitate di dire da dove venite, è un'informazione inutile, dite il vostro nome, il vostro cognome, il vostro ruolo nel team, magari da quanto tempo ci lavorate... ma evitate di dire la vostra nazionalità, è un'informazione inutile... siamo qui come esperti informatici, la vostra provenienza è irrilevante".
E mentre qualcuno dei miei colleghi lanciava sguardi e smorfie strane, come a non comprendere il monito o cercare la medesima espressione negli occhi degli altri, a me quelle parole sembrarono subito bellissime, veritiere e d'una semplicità imbarazzante, perché seppure la nazionalità sarebbe stata palese a guardare i lineamenti del collega cinese o alla prima parola in inglese degli accenti italiani e francesi difficili da camuffare, manifestare la propria nazionalità in un contesto del genere (e probabilmente in tanti altri contesti) sarebbe stato davvero qualcosa tipo i cavoli a merenda; e non tanto per facili stereotipi o possibili stupide rivalità nazionali, quanto per l'informazione aggiunta: nessuna.
Insomma davvero una bella lezione. Così all'inizio della riunione sarà stato strano per alcuni, ma al momento delle presentazioni ognuno recitò quella filastrocca meccanica senza riferirsi alla propria nazionalità: Salve, mi chiamo Ciccio Pasticcio, sono Software Engineering, mi occupo del design del Tostapane da circa 57 anni, sono responsabile della componente BricioleDiPaneCleaner. Poi al termine delle tre o quattro ore di chiacchiere e requisiti non funzionali, la seduta si sciolse e ognuno si rilassò a suo modo. Neanche il tempo di riprendere la giacca dalla sedia che già si sentirono ad eco le prime due frasi in ogni gruppo di ragazzi:
"Bel meeting, eh. Scusa.. non ricordo il tuo nome, com'è che ti chiami?"
"Ah, piacere. E da dove vieni?"