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Da Gondar (Etiopia) a Israele /Donne Falasha umiliate

Creato il 01 febbraio 2013 da Marianna06

Falasha-mura

 

La notizia riguarda uno scandalo emerso in questi giorni, in Israele, in seguito ad un’inchiesta giornalistica televisiva ("Israeli  Educational Television"), sollecitata anche e sopratutto da organizzazioni umanitarie, che erano venute a conoscenza  del “fattaccio”.

E il “fattacio” è qualcosa che riguarda le donne falasha, le ebree d’Africa.

Quelle di loro, in età fertile, erano sottoposte a ricatto se desideravano raggiungere dall’Etiopia (Gondar) la terra d’origine d’Israele.

In Etiopia, a Gondar, nei campi d'accoglienza i responsabili stessi del campo facevano loro passare  il biglietto aereo “sotto il naso” e si dicevano pronti ad accontentarle solo a patto che si sottoponessero a delle iniezioni.

Nulla era esplicitato circa il contenuto delle fiale, che sarebbero state iniettate.

Si faceva credere alle donne di  trattarsi di una semplice vaccinazione precauzionale.

Stessa modalità, in terra d’Israele, all’arrivo e per chi non avesse subìto il trattamento in partenza e/o per chi dovesse ripeterlo.

Ma di che trattamento si è trattato e si tratta?

Era  ed è  la  somministrazione forzosa del Depo-Provera, un prodotto farmaceutico anticoncezionale di lunga durata.

E lo scopo è semplice. Impedire alle donne falasha di procreare e fare aumentare così di numero la propria comunità in terra d’Israele.

Tanto è vero che l’inchiesta giornalistica è partita proprio dall’osservazione diretta della comunità falasha in Israele, la quale, a quanto pare, è ferma a 120 mila persone e da tempo non aumenta di numero.

Non credo, a questo punto, che i fatti necessitino di commento .

Ora Israele, se quanto riferiscono i "media" è la verità, in sede legale e giudiziaria, dovrà provvedere a discolparsi.

E, se ci riuscirà, dovrà anche  dare scuse oltre che spiegazioni in merito.

I responsabili del ministero della Sanità di Tel Aviv, tempestivi e previdenti ,  hanno messo subito  le mani avanti. 

Infatti, hanno sospeso la somministrazione del Depo-Provera anche a chi, nel caso, ne facesse  richiesta volontaria.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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