Numerosi dibatti stanno infuocando talk show televisivi e Social Network riguardo alla delicata questione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, nonché sulle relative manifestazioni di approvazione, che hanno visto migliaia di persone scendere in piazza in tutte le città italiane al coro di #svegliatiitalia o, al contrario, di dissenso, come il “Family Day” e i silenzi di poche centiania di Sentille in piedi.
La vicenda di Italo
In particolare, grandi polemiche sono sorte attorno all’iniziativa promozionale lanciata il 23 gennaio da Italo Treno, in occasione del Family Day di sabato 30 gennaio: uno sconto del 30%sul prezzo del biglietto per tutti i viaggiatori che, acquistando un biglietto con destinazione Roma, avessero utilizzato il codice specifico chiamato per l’appunto “family30”.
Le prime accuse verso l’iniziativa sono arrivate in seguito alla pubblicazione dell’offerta sulla pagina Fb del comitato “Difendiamo i nostri figli” che, oltre a rendere di dominio pubblico la promozione di Italo, ha messo in luce una medesima scontistica da parte di Trenitalia, che ha però immediatamente smentito di aver ideato un’offerta appositamente per la manifetazione, ma di continuare ad applicare l’usuale scontistica sui gruppi numerosi.
La bufera si è immediatamente scatenata sui Social, in particolare su Facebook, dove sulla pagina di Italo si è aperto un vero e proprio dibattito a suon di post e commenti, che ha portato infine Ntv a scusarsi definitivamente con gli utenti infastiditi (alcuni dichiaratisi ormai ex clienti), nel disperato tentativo di recuperare la credibilità. Tentativo che è stato mancato per ben due volte, in quanto sono serviti tre differenti post prima arrivare al chiarimento finale, con tanto di legittime scuse.
Si è passati infatti da un iniziale strategia di difesa, facendo leva su un’ipotetica strumentalizzazione dell’accaduto:
Per concludere con un ultimo post di scuse, dove sono state infine ammesse le colpe:
Nel frattempo, sull’accaduto si è mosso anche l’Antitrust. Il Codacons vuole infatti fare chiarezza sulla vicenda, presentando un esposto all’Autorità Garante della concorrenza, allo scopo di verificare se lo stesso trattamento sia stato anche riservato a quei clienti diretti invece verso destinazioni dove si sono svolte manifestazioni pro-unioni civili: “Se emergeranno da parte dell’azienda decisioni commerciali diverse a seconda della tipologia delle manifestazioni pubbliche- si legge- si rischierebbe un uso politico di un servizio pubblico come il trasporto ferroviario”.
Se da una parte l’opinione pubblica, non solo formata da associazioni arcigay, ha condannato a gran voce la discutibile scelta di Italo, ci sono state anche reazioni di appoggio e supporto.
Un esempio è stato il clamoroso intervento del portavoce di Generazione Famiglia e membro del Comitato promotore del Family Day, Filippo Savarese, che su Twitter non solo incoraggia Italo a non scusarsi, ma paragona anche infelicemente Rosa Parks ai manifestanti che si oppongono alla unioni civili.
Il “caso Pirellone”
La polemica intorno al caso Italo non è stata la sola a porsi al centro dell’attenzione dei Social. Il 22 gennaio, infatti, è esploso anche il “CASO PIRELLONE”, derivato dalla scritta luminosa “Family day” apparsa sul grattacielo Pirelli, a Milano, nonostante il disappunto dell’opposizione.
Davanti alla curiosa illuminazione, la comunità gay milanese si è fatta ugualmente sentire, iniziando a scattare e postare sui social selfie di baci e abbracci, con la conseguente esplosione di nuovi trend su Twitter.
La protesta in regione si è materializzata con la lettera di Sara Valmaggi, Pd, dove la Vicepresidente del Consiglio regionale ha espresso il suo totale disappunto: “Ritengo infatti quantomeno disdicevole che il ‘Pirellone’, quale sede del Consiglio Regionale, venga utilizzato per propagandare iniziative di una sola parte”.
Tuttavia il governatore Roberto Maroni, Lega Nord, accusa l’opposizione chiamandoli “soliti professionisti del politically correct, che non sanno fare altro che sputare odio e intolleranza verso chi ha opinioni diverse dalle loro”.
Su Twitter, infine, ha dichiarato che “non si possono equiparare altre forme di unione alla famiglia naturale” e che la prossima volta sarà pronto a “raddoppiare”, accendendo le luci anche su Palazzo Lombardia:
Critiche per il #Pirellone illuminato? La prossima volta ‘raddoppio’ e accendo le luci anche a #PalazzoLombardia#FamilyDay @Radio24_news ST
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 26 Gennaio 2016
Naturalmente non si sono fatte attendere nemmeno le risposte di chi ha colto al volo lo scivolone mediatico di Italo e il “Caso Pirellone”come opportunità per elevare la propria immagine, così che sul sito di Trenitalia è apparsa una promozione speciale di San Valentino a favore dell’uguaglianza e dei diritti di tutti gli innamorati.
Non solo il mondo ferroviario, ma anche alcune aziende hanno deciso di mostrare la propria posizione a favore dei diritti, ne è un esempio l’omonimo evento “familiy day” ideato e reinterpretato da Ikea, che è stato presentato sul sito web con queste parole: “Qualunque sia la tua idea di famiglia,se ami qualcuno non c’è bisogno di istruzioni”. L’evento, programmato proprio il 30 gennaio alle 15 in tutti i negozi della catena, vuole celebrare tutti i tipi di famiglia attraverso il simbolico gesto di un bacio.
Non sappiamo per quanto tempo andrà ancora avanti il dibattito, né quanti altri nuovi polveroni mediatici verranno innalzati, ma una cosa è certa: alla luce dei fatti, per quanto questi possano forse far addirittura sorridere, perché vengano definitivamente abbattuti i muri dell’intolleranza e della disuguaglianza, la strada è ancora lunga e tortuosa.