La nuova premier slovena Alenka Bratusek
La Slovenia ha un nuovo premier, si chiama Alenka Bratusek, ha 42 anni, due figli, è una specialista di questioni di bilancio ed è la prima donna chiamata a guidare il governo delle Slovenia da quando il Paese si è dichiarato indipendente dalla Jugoslavia nel 1991. Ieri sera, infatti, il Parlamento di Lubiana le ha affidato l'incarico di formare un nuovo esecutivo dopo aver sfiduciato il primo ministro Janez Jansa e il suo governo di centro-destra. Hanno votato a favore della Bratusek 55 deputati, 33 i contrari, 2 gli astenuti. Il governo di Jansa, formato un anno fa, dopo le elezioni anticipate della fine del 2011, ha cominciato ad andare in pezzi dopo che tre dei partiti che facevano parte della coalizione hanno ritirato i loro ministri a seguito del coinvolgimento del premier in un'inchiesta della commissione statale anticorruzione (Jansa primo ministro non avrebbe dichiarato beni personali per un valore di 210mila euro).
"Sono una donna che sa quello che vuole. Sono decisa, molto diretta, non so mentire, né fare
promesse vane", diceva Bratusek nel 2008, quando si candidò al parlamento non riuscendo però a farsi eleggere. Dopo aver cambiato casacca un paio di volte è approdata nelle file di “Slovenia Positiva”, il partito creato poche settimane prima delle elezioni di fine 2011 dall'attuale sindaco di Lubiana, il popolarissimo Zoran Jankovic (per altro finito anche lui nel mirino della Commissione per la lotta alla corruzione), riuscendo finalmente a ottenere un seggio. Ora la prima sfida è quella di trovare un accordo tra i partiti per formare un nuovo esecutivo che dovrà poi affrontare un compito proibitivo. La Slovenia,infatti, ex “success story” dell'allargamento Ue del 2004, si trova da ormai quattro anni in una crisi economica e sociale da cui non riesce a uscire.
I tre punti base del programma del nuovo governo, preannunciati da Bratusek, prevedono un'inversione di tendenza rispetto alla politica di austerita' e di tagli messa in atto da Jansa, la moralizzazione della scena politica sconvolta da accuse di corruzione e una iniezione di ottimismo per l'economia. ''Il mio governo vuole arrestare l'incremento della disoccupazione e dare una boccata d'aria al settore produttivo'', ha detto Bratusek in un discorso di 50 minuti, ricordando che Bruxelles prevede per il 2013 un'ulteriore contrazione del Pil sloveno del 2 per cento e un calo degli investimenti diretti del 5,5 per cento. Bratusek ha annunciato la formazione di un governo misto di tecnici e politici, ''un governo a tempo che al Paese porterebbe un po' di pace e ottimismo dopo i molti conflitti sociali degli ultimi mesi''.
"Penso che la Slovenia nel 2020 sarà sempre uno Stato sociale e sarà di nuovo un Paese economicamente prospero, dobbiamo solo trovare la buona strada". In attesa del 20202 Bratusek deve comunque trovare rapidamente una via per formare il governo. Secondo l'accordo tra i quattro partiti che dovrebbero sostenerla, il nuovo esecutivo avrebbe un incarico di un anno circa, per stabilizzare la situazione sociale e finanziaria, e poi andare alle elezioni anticipate. Se però entro due settimane il nuovo governo non vedrà la luce, alle elezioni si andrà il prossimo giugno con una campagna elettorale su cui peserà, prevedibilmente, il malcontento popolare che ha già riempito le piazze in queste settimane contro le misure d'austerità con la protesta contro la politica economica che si è saldata con quella contro la corruzione. Comunque vada non saranno mesi facili quelli che attendono gli sloveni.