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Da nonno a nipote…

Da Maxdejavu

DA NONNO A NIPOTE…

(Questo post l’ho scritto e pubblicato il 25 Aprile, per gentile concessione si Shinemagazineonline, sul quale l’avevo pubblicato)

Non è ciò che un padre dirà al proprio figlio ma semmai ciò che un nonno dirà al proprio nipote, che segnerà in maniera indelebile la via di un fanciullo in erba. 

E non vuole essere una presa di posizione verso i propri genitori ma una riflessione a lungo ponderata sulla figura dei nonni.Il guaio è che spesso, il gap generazionale tra genitori e figli crea una sottile crepa che permette ad entrambi di parlare dello stesso argomento ma ognuno con presupposti e sfumature diverse che l’altro non riesce a cogliere.Con i nonni il balzo è ampio e nella maggior parte dei casi, anziché discutere si ascolta.Ed io ascoltavo. E ascolto ancora oggi.Nonno, ho imparato tanto da te. Mi hai insegnato molto malgrado tu, probabilmente, non mi volessi insegnare proprio nulla. Mi dicevi spesso, quando ti riempivo di domande “Parla poco e ascolta assai che giammai sbaglierai”, me lo dici pure ora… ma è giusto che tu mi dia qualche rispolverata ogni tanto.
Italiano: Autore Francesco Mulas, 26 giugno 20...

Italiano: Autore Francesco Mulas, 26 giugno 2007, Sant’Anna di Stazzema (LU), Monumento ossario che ricorda l’eccidio del 12 agosto 1944. Licenza d’uso GFDL. (Photo credit: Wikipedia)

“Vieni qui” mi dicevi ed io, piccolino, mi sedevo sulle tue gambe ad ascoltare le tue storie.

Storie di guerra, di sofferenza, di morte, di angoscia ma anche di tanta speranza e gioia, di vivere.Ho ascoltato tanto e forse è per quello che oggi, mi rivedo in te, nei tuoi pensieri.Vorrei sapere ancora tanto ma non vorrei aver mai vissuto i tuoi racconti.Mi hai raccontato della tua partenza a 12 anni per il“Continente” per fare compagnia a tua zia.Mi hai raccontato della fame di quei giorni e dell’ufficiale tedesco che a Forte dei Marmi ti regalava cibo, mentre ti parlava della Sardegna vista dagli occhi di un “Crucco” desideroso di tornare nella sua Germania.Mi hai raccontato di tua cuginetta, in fasce, lasciata dalle SS in un “essiccatore” di Sant’Anna di Stazzema a morire bruciata, viva!Mi hai spiegato del tuo intervento per tirarla fuori, del suo salvataggio, del pestaggio e della raffica che ti è stata sparata contro per vendetta, da uomini spietati e vigliacchi.Mi hai parlato della vita che rinasce, del dolore ma anche della nuova speranza.Mi hai parlato dei “neri americani” che a Forte dei Marmi piangevano e pregavano accanto a te, sotto le granate incessanti dell’esercito Tedesco.
Sant' Anna di Stazzema, Opfertafel am Mahnmal

Sant’ Anna di Stazzema, Opfertafel am Mahnmal (Photo credit: Wikipedia)

E mi hai insegnato a distinguere il male nel bene e il bene nel male. Non lasciarsi accecare dall’odio e dalla vendetta, distinguere ciò che è buono da ciò che è solo apparenza e che non tutti i vermi stanno nelle mele!

Questa liberazione è per te nonno e per tutti quelli che c’erano e a quelli che grazie a voi ci sarebbero stati… in futuro.Questa liberazione è per noi, per non dimenticare mai che la cupidigia, il rancore, la rabbia, il potere portano sventura e dolore. Portano morte e rancore che genera rancore che genera barbarie!Questa liberazione è per te che mi hai spiegato che non tutti i “Crucchi” erano assassini e che anche nella fame e nella sofferenza più totale, sotto la cenere continuava ad ardere la fiamma della generosità e della coesione sociale.Nonno, questa liberazione è per te che hai avuto tanta pazienza.

E’ per te che aspetti che io finisca di scrivere il libro sulla tua vita mentre io, invece, ho paura di farlo per non deludere le tue aspettative.

Aspettami ancora un pò, nella speranza di non deluderti e di diventare “grande” proprio come vorresti tu.


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