E’ il primo settembre. E’ ufficialmente entrata in vigore la legge Levi. Amazon ha tutto (ovviamente) il catalogo scontato del 15%. E’ un giorno un po’ triste. Devo anche ripassare una materia del cazzo, quindi è un giorno doppiamente triste.
E a chi dice che sono altre le cose per cui bisogna indignarsi e di cui bisogna curarsi, dico che ha ragione, è vero. In realtà è un discorso che ultimamente sento fare fin troppo spesso per fare in modo che l’attenzione si diriga altrove, perchè è chiaro che c’è sempre qualcosa di più serio di cui preoccuparsi, per cui insomma preoccupiamoci solo della fame nel mondo e tutto quello che sta sotto lasciamolo perdere, è questo il senso? E poi è proprio questo il problema, ciò che mi fa incazzare ancora di più: i libri dovrebbero essere un piacere, uno svago, una passione sana, possibile che qualcuno, non sapendo cosa fare, si è messo in testa di rovinare la festa a tutti quelli che hanno questa sana passione? Copio/incollo quanto ha scritto una persona che followo su Twitter
Che se Riccardo Levi non voleva lo sconto sui libri poteva benissimo rifiutarlo quando era alla cassa senza scassare il cazzo a tutti noi.
Ecco, è questo il punto, il fatto che questa legge non avendo alcuna coerenza tra le intenzioni e la messa in pratica suona come una misera marachella vendicativa da parte di un onorevole semisconosciuto che ha avuto il suo momento di notorietà (esticazzi).
Ieri ho fatto due ordini belli corposi, ho speso in agosto la somma che avrei dovuto spendere ad ottobre per la settimana in montagna (più o meno, la settimana mi auguro mi sarebbe costata di più) e adesso direi che si può smettere di acquistare libri nuovi per un bel po’, ad eccezione dei miei autori feticcio, insomma se esce un libro nuovo della Kinsella o della Bertola lo sciopero salta per un pomeriggio, il tempo di andare nella piccola libreria indipendente di paese per comprarlo (seh come no, proprio guarda). Spero che in molti facciano come me e vediamo come si risollevano le sorti dell’editoria. Io spero vivamente che tra un anno i promotori di questa legge pubblichino dei dati certificati sull’andamento del mercato, davvero.
In realtà questa legge è fatta affinché, con il tempo, i prezzi si abbassino, così da non avere più bisogno di sconti corposi. Chi ci crede alzi la mano. Nessuno? Ecco bravi, non l’ho alzata manco io. Ma non per niente eh, è che se si legge il forum dei promotori di questa legge ci sono millemila case editrici e nessuna parla di calo di prezzi, figuriamoci se hanno intenzione di ridurre il prezzo di copertina.
Poi arriverà il giorno in cui qualcuno mi spiegherà il senso più recondito di questo disegno di legge, ci deve essere qualcosa oltre allo scassare il cazzo a chi ama leggere (e ama acquistare libri).