Da oggi non puoi più fare a meno della carta fata
gen 21 • Ingredienti • 5 Views • Nessun commento
Credo la prima ad usare la Carta fata nella grande distribuzione sia stata Buitoni, con il saccoccio alla cacciatora per il pollo. La prima volta che ho visto la pubblicità sono rabbrividita, anche perché fare il pollo al cartoccio con tutta la pelle viene così unto che è meglio bollirlo direttamente nella paraffina. Ma le belle notizie non arrivano mai da sole: così è arrivato il saccoccio per il pesce, e infine una vera chicca gourmet: il riso precotto al cartoccio per il microonde. Non so cosa mi trattenga ancora dal correre a comprarlo.
Ma il motivo di questa cartoccio-mania è uno solo, e ben preciso. Da qualche tempo si è deciso di commerciare su larga scala la Carta fata, un marchio registrato, un tempo in vendita solo ai professionisti inventato da Fabio Tacchella, classe ’57 e chef più innovativo del 2010, alla fiera “Sapore – Tasting Experience” di Rimini.
La carta fata sembra un foglio di acetato, morbido come la pellicola per alimenti ma resistente al calore (fino a 250 gradi) e al gelo (fino a -30 gradi). E’ trasparente e resistente e permette di preparare un cartoccio bello da vedere e che non scotta le mani ai commensali appena tolto dal forno e impiattato.
Per ora la carta fata, da quello che ho visto, si trova solo on line, ma non escludo che qualche supermercato ce l’abbia già: si compra su Ebay, il prezzo più basso che ho trovato è 17 euro per 50 mt + 8 di spese di spedizione. Secondo me, in questa versione pudica, in cui nessuno mi ordina cosa infilarci dentro, si può anche provare.
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