Non hanno ancora capito che le bugie, le fandonie di Stato non funzionano più. Oggi ci sono telefonini con telecamera non solo macchine fotografiche ed i manifestanti possono documentare tutto, metterlo nel web in modo che tutti vidano, si rendano conto, che i celerini sono sempre gli stessi addrestrati a manganellare gli inermi.
Passate le prima 24 ore di propaganda di regime sui giornali o sul web, facinorosi, provocatori, infiltrati e quant’altro, si cominciano a vedere le prime testimonianze reali di quello che è successo e qualche giornale è costretto a prendere le distanze, documentare altrimenti il loro lavoro diventa inutile, una farsa.
Ogni anno, in occasione del 25 Aprile, ci aspettiamo che succeda qualcosa e non perchè manifestano con noi i gruppi sociali ma perchè ci aspettiamo sempre che la polizia isoli i più rumorosi per creare il caso, bastonarli per bene e poi venirci a raccontare che erano violenti. E’ vero, diventano violenti, quasi sempre per reazione. Anche un padre di famiglia diventa violento se lo manganelli sulla testa.
Ogni anno vado nei bastioni di Porta Venezia e, grazie al mio aspetto di pensionato al di sopra di ogni sospetto, cammino con l’aria svagata in mezzo ai poliziotti in divisa, quelli che si notano subito. Quelli che invece si notano meno sono i capi in borghese o, io le chiamo così, le squadre speciali, quelli scelti, i migliori del cesto, che sono in borghese pronti ad inserirsi nel corteo non so se per fare confusione o provocazione.
Ho il forte dubbio che sia successo anche a Genova altrimenti non mi spiego perchè invece di bastonare i black blok hanno bastonato ragazzi inermi e famiglie.
Quasi che tra di loro ci fosse una intesa. Io non ho le prove ho solo dei forti dubbi che mi durano da oltre 40 anni.
Il brutto in questa situazione è che chi si informa sui giornali o con le televisioni finiscono per giustificare uno Stato di Polizia fascista in nome della quiete.
Non si rendono conto che le vittime di questa situazione sono i loro fratelli, figli, nipoti, semplicemente persone che reclamano i loro diritti e ne hanno tutte le ragioni.
Non possimao pensare che milioni di studenti italiani aspettino di essere invitati da Vespa per esporre, educatamente, le loro lamentele al solito ministro di turno che li piglia per il culo.
Devono scendere in piazza, dobbiamo scendere in piazza.
La Cancellieri, attuale ministro uguale agli altri, ha detto: le foto facciamole vedere tutte, anche quelle del poliziotto ferito.
E’ quello che noi chiediamo dal 1950, personalmente lo chiedo dal 1972, ne avremmo solo da guadagnare sul piano dei fatti, della realtà, della storia e della propaganda.
Pochissime sono le foto delle cariche di quegli anni, bastonavano anche i fotografi, ed è grazie alla tecnologia moderna che oggi possiamo documentarci, vedere in diretta i lanci di lacrimogini e le bastonate su su ragazzi in fuga o inermi.
Picchiare in due o tre un ragazzo a terra, bloccandogli i polsi con i loro scarponi d’assalto è da polizia fascista non da Stato democratico.
C’è da dire che l’unico luogo dove è stata raggiunta la parità dei sessi sono le manifestazioni di protesta e debbo riconoscere che i celerini non sono maschilisti bastonano tutti indistintamente maschi o femmine che siano.
Se non è parità questa, direi che è una avanguardia della democrazia, del manganello.
A questa gente, ai celerini, figli di proletari come li ha definiti Pasolini ai tempi che erano aggrediti dai figli dei borghesi in quanto studenti, hanno tolto le stellette e se avessero un minimo di cervello potrebbero rifiutarsi di eseguire ordini impartiti da qualche gerarca rimasto al ventennio. A meno che non siano fascisti anche loro, non vengano scelti proprio per questo.
C’è da dire che qualunque governo ci sia al comando, intendo di destra o di sinistra, la streategia, gli ordini ed il modo di intervenire è sempre lo stesso: prima bastona, spacca le teste e poi si ragiona.
Sotto a questo aspetto sono super partes.
Oggi non c’è più il servizio d’ordine che avevano i partiti una volta, eufemismo perchè l’aveva solo il Pci, che controllava chiunque volesse infiltrarsi per fare casino, provocare ed è facilissimo per la polizia in borghese infiltrarsi, disperdere, isolare alcune parti del corteo per poi scatenarsi con i loro manganelli o i lacrimogeni.
Quando subivo qualche ferita per farci coraggio ci ridavamo su, è tutta esperienza che entra nella carne e quando sono stato agredito dai camerati, rischiando di perdere l’unico occhio sano che ho, mi sono rifiutato di andare a denunciare il fatto dai Carabinieri, ho voluto andare dalla Polizia.
Mi fidavo, mi fido, più di loro che dei Carabinieri ed il motivo c’è. I carabinieri sono militari, hanno le stellette.
Ma la Polizia di Stato è una cosa i celerini sono un’altra. Sono reparti speciali, in tutti i sensi, hanno subito il lavaggio del cervello e sono stati addestrati al manganello, non ragionano, non si fanno domande altrimenti come ha detto provocatoriamente Grillo, sarebbero dall’altra parte come hanno fatto in Spagna.
Non è la prima volta che penso che siano dalla parte sbagliata, anche quando Pasolini li ha definiti proletari ci siamo chiesti come mai erano dall’altra parte, quindi niente di nuovo.
Vorrei dire a questi giovani che manifestano che li ammiro, avete tutti i diritti di manifestare, abbiamo tutti i diritti di scendere in piazza e di andare sotto ai palazzi del potere, è la democrazia, ma organizzatevi bene, imparate le strategie e come muovervi, imparate le ritirate strategiche e documentate tutto.
E’ l’unico modo per testimoniare che oggi come allora sempre di regime si tratta.
Lacrimogeni dal ministero
Interrogazione Pd: aprire indagine
Ieri la Cancellieri, che evidentemente non è mai andata in piazza a manifestare pur avendo 5 anni più di me, ha difeso i poliziotti oggi, dopo averli ripresi con le mani nel sacco ragiona così:
Sciopero europeo, scontri a Roma, Cancellieri: “Punirò i poliziotti violenti”
Non so dove vuole arrivare, forse ad insabbiare come sempre.
La foto è in bianco e nero, la situazione è la stessa, come se mezzo secolo non fosse passato.