Magazine Diario personale

Da Orio a Varsavia - ovvero quando pensavo che...

Creato il 10 aprile 2013 da Valeskywalker @valeskywalker
Da Orio a Varsavia - ovvero quando pensavo che... ...il grosso dello sbattimento da trasloco fosse finito, stava infatti per cominciare.
Sono rimasta cosi', con una figlia nel passeggino, una trunki appesa ai manubri del medesimo, una figlia aggrappata davanti nell'ergo e uno zaino sulla schiena, a contemplare quella fila enorme di persone in coda per i controllori per almeno tre minuti.
Poi ho visto sui tabelloni WARSAW  9.10 BOARDING
EH?Ma sono le 7 e 10! Sara' un errore? E se non lo e'?
Mi dirigo all'inizio della fila immane alla velocita' maggiore raggiungibile della mia modalita' materconvoglio, sperando che esista una fila riservata ai genitori con bambini, come in molti aeroporti. Nel frattempo guardo gli altri passeggeri in coda e i nani in braccio ai genitori si contano sulle dita di una mano e sono tutti nani unici con entrambi i genitori, per cui ottimisticamente penso che se anche non c'e' la fila prioritaria per i genitori con bambini, magari mi fanno il piacere vista la mia situazione di materconvoglio.
No, signora, nessuna fila per i genitori coi bambini. Se vuole puo' comprare il servizio di fast track a quella finestra laggiu' e fa la coda prioritaria. Ma deve comprarla anche per la bambina perche' ha piu' di due anni. No sopra i due anni non c'e'  il ridotto, la bambina pag come un adulta.
Poco da dire, con quel BOARDING lampeggiante non ho altra scelta.  Corro alla massima velocita' materconvoglio consentita al finestrino, un paio di persone che hanno cercato di passarmi davanti approfittando della mia difficolta' di movimento, torno quattordici euro dopo alla maggica coda prioritaria.
Ho circa 10 persone davanti, la ragazza giovane dei controlli di sicurezza ripete costantemente
DOCUMENTI CARTA D IMBARCO PRONTI MACCHINE FOTOGRAFICHE COMPUTERS SUI VASSOI, NIENTE LIQUIDI SOPRA I 100 ML ETC, mentre sopra la sua testa un megaschermo riproduce le stesse immagini e istruzioni,
Che mi chiedo com'e' possibile che poi invariabilmente qualcuno fa ritardare tutta la fila perche ha 3 penne nel taschino, le monetine nella tasca dei pantaloni e 1 bottiglia di shampoo formato famiglia nel  bagaglio.
Vista la mia situazione, arrivo piu' preparata possibile:
passaporti con carta di imbarco piegata alla pagina della foto di identita'.
Giacche appoggiate sopra il tettuccio del passeggino, insieme a cellulare e camera digitale, pronte da mettere nel primo vassoietto
Liquidi nella bustina appoggiata sopra il tettuccio del passeggino, pronte da mettere nel secondo vassoietto
Borsa di plastica trasparente con tutti i biberon e cibo da infante appesa a 1 manubrio, pronta da mettere nel terzo vassoietto
Poi e Trunki e zaino sul nastro trasportatore.
Slegamento della figlia dal passeggino, tenuta per una mano mentre con l'altra e il piede ho chiuso, piegato e sollevato  il passeggino medesimo sul nastro trasportatore (sempre con la figlia aggrappata nell'Ergo, le mie giunture e la mia schiena come ringraziavano)
A quel punto ho detto alla Viatrix di passare dal metal detector, intanto ho slacciato l'Ergo, mettendolo sul nastro trasportatore, tenendo con un braccio Meraviglia e placando con le gambe la Viatrix che aziche' andare avanti voleva andare indietro.
In tutto cio' la ragazza dei controlli ha commentato ogni mia operazione dicendo:
"Spettacolo!"
Pero' ragazza mia, se anziche' i complimenti mi avessi sollevato il passeggino o almeno preso per mano la figliona per accompagnarla attraverso il detector, te l'avrei detto io " sei una grande"..e invece no.
Per fortuna dopo il metaldetector stava un addetto alla sicurezza che invece ha figli, perche' ha capito il problema senza doverglielo spiegare e si e' messo a gridare Beaaaa vieni qui, a quel punto la Viatrix sentendosi chiamata ha attraversato di corsa il metal detector e io l ho seguita con Meraviglia.
E per fortunabis Orio non e' Amsterdam, cosi' terminata l'operazione di smantellamento del materconvoglio ho potuto subito cominciare quella di ricreazione del medesimo, senza dovermi metter a fare la sommelier di latte di formula e cibarie infantili per dimostrare che sono pappe e non esplosivi.
Ed e' li, subito dopo i controlli, dopo aver messo seduta per terra Meraviglia accanto alla Viatrix imprigionata
nuovamente nel passeggino contro tutta la sua volonta', mentre ricomponevo i bagagli, che e' apparsa una ragazza alta, bionda, sportiva, sorridente e mi ha alzato Meraviglia, si e' messa a calmare la Viatrix e mi ha chiesto se volevo una mano coi bagagli. In Italiano, con accento straniero. E io chissa' perche' l'ho ringraziata in polacco chiedendole se poteva chiudermi l'Ergo sulla schiena che un'altra torsione non la reggevo piu'.
Poi io ho preso l'ascensore e mi sono messa a correre al massimo delle mie possibilita' verso il gate 23.
WARSAW LAST CALL
Corri corri corri.
Che tutti i gates fino al 20 sono al piano di sopra nell'aeroporto ristrutturato, ma io fortunella, il 23 e' uno di quei 3 gates sfigati che sono ancora nel prefabbricatino a piano terra ai quali non si accede dai controlli di sicurezza ma prima bisogna andare su e poi tornare giu' con le scale normali.
2 rampe per la precisione.
Mentre fermavo la mia corsa di materconvoglio accelerata dalla pendenza del percorso giusto sul ciglio del primo scalino, con la coda dell'occhio ho visto passarmi accanto in direzione opposta il classico tizio british venuto in Italia a sciare e ho gridato
OH SHIT, F* STAIRS!
Ecco,  ehm, poi mi lamento che la Viatrix dice le parolacce in inglese, forse non e' solo colpa del Senator...
Il fine giustifica i mezzi: il tizio e' tornato immediatamente indietro e mi ha sollevato da sotto il passeggino con una mano aiutandomi a portarla fino in fondo alle scale, senza far versare 1 goccia della birra che teneva nell'altra (ormai si erano fatte le sette e quaranta, sicuramente l'ora  giusta per una lager)
Corro verso il cancello d'imbarco dove grazie a Dio c'e' ancora una fila notevole di passeggeri
Aspettatemiiiiiiiiiiiiiiiii
Signora e' un errore del computer, stiamo imbarcando ancora il volo precedente per Praga.
Partire e' un po' come morire, diceva non so piu' chi.
Sono collassata su una panchina, ho messo Meraviglia nel passeggino e lasciato la Viatrix libera di trottare a caval di trunki per l'atrio.
Un'ora dopo le ragazze del boarding e l'autista dell'autobus mi hanno fatto salire per prima sulla navetta, anche se non avevo comprato il servizio della priorita'. Grazie per avermi destinato la vostra buona azione quotidiana,
Mentre la navetta si avvicinava all'aereo, ho iniziato a respirare a fondo e raccomanduarmi Lassu', pensaci tu: una volta estratta la Viatrix e piegato il passeggino accanto alla scaletta, da sola non potevo farcela con una figlia nell'ergo, uno zaino sulla schiena, una trunki a mano e una figlia che giustamente stava per addormentarsi dopo aver dormito solo 4 ore la sera prima.
Lei, l'angelo biondo del dopo controlli e' riapparsa, ha preso la trunki dalla mia spalla e il ragazzo accanto a lei ha sollevato la Viatrix, che si e' abbandonata a peso morto nelle sue braccia.
In aereo mi sono ritrovata accanto ad una signora polacca bella dentro quanto fuori, il volo e' passato velocemente, la Viatrix dopo qualche capriccetto e' crollata e Meraviglia a parte richiedermi un cambio merda ad alta quota di cui avrei fatto volentieri a meno, e' stata pacifica come sempre.
Alla discesa la fata bionda e' riapparsa ancora una volta,prendendosi la trunki e la Viatrix, che ci ha giocato come una vecchia amica, sulla navetta e fino al nastro dei trasporti extra size dove ho atteso venti minuti il nostro passeggino, maledicendo ancora una volta le compagnie che non te lo mettono alla rampa di uscita dell'aereo.
Siamo uscite dalle porte degli arrivi,abbiamo ritrovato il Senator, ci siamo fatte ancora cento metri di corsa sotto la neve il vento il gelo per raggiungere la macchina e finalmente siamo arrivate in quella casa, vista fino ad allora solo in foto, che sarebbe diventata casa nostra, una volta spacchettate tutte le nostre cose.
Beh, alla fine ho deciso che era gia' casa quella sera stessa, quando abbiamo stappato una bottiglia di Favorita delle Langhe e ci siamo messi sul divano a guardare fuori dalla finestra le luci della citta' che si rifrangevano sulla neve.
Sono passati 12 giorni oggi, mancano ancora 6 scatoloni da sfare, ce ne sono 6 ricomposti da portare in cantina, a occhio serve ancora una gita al Leroi Merlin e ci vorranno almeno tre ore di lavoro di trapano per appendere ganci gancini e reggitende nuovi nel prossimo weekend.
Pero' mi sembra di esser qua gia' da un sacco di tempo, e penso che questo sia un buon segno.


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