Via Roma 25 - San Cipriano Picentino (SA)
Tel.089/861034 - 3336630204 - Chiuso il ?
Tipo di cucina : casereccia
Fascia di prezzo : bassa
Valutazione complessiva : 5/5
Come arrivare : il ristorante si trova al principio della salita che dalla piazza diSan Cipriano conduce alla frazione Vignale. Potete quindi parcheggiare nei tornanti adiacenti
al locale oppure in piazza, e poi fare due passi a piedi.
C'era una volta "La Strada". Non, non stiamo parlando del film di Fellini, ma del ristorante
del mitico don Franco che fino a qualche anno fa si trovava in quel di San Cipriano Picentino.
Il nome del ristorante era dovuto alla particolare visione che aveva il sudetto signore della cenaperfetta, cioè un viaggio alla scoperta di sapori magari dimenticati. Tutto ciò era ben spiegato in un cartello all'ingresso, com'era anche spiegato che delle pizze e della consegna delle stesse si occupava Palmino, cioè suo figlio. Quindi, una domenica mattina, tornando dalla pasticceria Festival di Giffoni dov'ero andato a comperare la deliziosa torta mele e noci, come un fulmine a ciel sereno mi colpisce questo cartello che parla, appunto, di un ristorante chiamato "Da Palmino". Mi fermo praticamente in mezzo alla strada (la scoperta di un nuovo locale val bene l'infrazione del codice della strada) e prendo nota dei numeri di telefono indicati. Una rapida googlata non conduce a nulla di fruttuoso, così posto la domanda nel gruppo di Facebook dedicato a San Cipriano Picentino. Inutile dire come in quasi tre mesi non abbia ricevuto nessuna risposta.
La conferma che si tratta della nuova avventura di don Franco mi viene dalla rivista "Orange", dove nella pubblicità del ristorante c'è chiaramente scritto "ex gestione La Strada". Non c'è bisogno d'altro per catapultarsi lì, memori di luculliane ed antiche mangiate, così un tranquillo martedì sera ci dirigiamo in quel di San Cipriano, dove troviamo il locale esattamente dove l'avevamo lasciato col vecchio nome. L'insegna non c'è (don Franco ci spiegherà più tardi che è stata portata via da una tromba d'aria, o qualcosa del genere), ma riconosciamo al volo il titolare e la sua rochissima voce. Ci accomodiamo in fondo al ristorante, sotto ad un fungo a gas visto che c'è ancora un discreto freddino, e aspettiamo che il nostro percorso inizi. Subito arrivano in tavola delle buonissime bruschette al pomodoro, seguite poi dall'antipasto della casa, con tanto ben di dio che mi torna l'aquolina in bocca solo a scriverne : uova sode, tortino d'asparagi, pomodoro ripieno di insalata russa, torta rustica, ricotta, crocchettone fatto in casa, zucca melanzane e zucchine grigliate, zucchine alla scapece e gli immancabili prosciutto, salame e capicollo. Da ko, insomma. E siamo solo all'antipasto. Come primo ci vengono consigliati dei fusilli al sugo di cinghiale, superlativi per il loro sapore, ed anche se ne chiediamo solo un assaggio riempono comunque il piatto. Ci verrebbe quasi vogliadi fermarci vista la sazietà dei nostri stomaci, ma "la strada" prevede ancora un paio di soste, e cioè un buon arrosto misto con insalata ed un ananas con fragole come digestivo. Strasazi chiediamo il conto che è di soli 25 euro a testa per tutto
quello che avete letto sinora, comprese tre bottiglie di vino, acqua e dintorni. Amaro gentilmente offerto da don Franco sulla soglia del locale, quattro chiacchiere in compagnia e riprendiamo la nostra strada, quella del ritorno. Straconsigliato, soprattutto per la simpatia del titolare. C'è anche la pizza, ma se andate lì per questa è come se andaste al cinema per comprare solo i pop-corn.
Il piatto forte di questa recensione è "Fusilli al sugo di cinghiale"
Fabrizio De Andrè - Sidùn