Magazine

Da povici a tugliezzo

Creato il 15 dicembre 2013 da Luca De Ronch @Luca_De_Ronch
DSC_0015DSC_0002DSC_0005DSC_0007DSC_0014DSC_0016
DSC_0017DSC_0025DSC_0026DSC_0030DSC_0032DSC_0034
DSC_0035DSC_0036DSC_0037DSC_0038DSC_0039DSC_0047
DSC_0048DSC_0051DSC_0052DSC_0057DSC_0060DSC_0071Da Povici a Tugliezzo,  le foto
Marisa, Luca e gli amici del CAI Cividale 15 dicembre 2013
Tra Resiutta, Moggio e Carnia, all’interno del Parco delle Prealpi Giulie, sotto le dure ed esigenti pareti nord del Plauris e del Lavara andiamo alla scoperta di vecchi insediamenti. Una bella traversata partendo dal borgo di Povici, alla ricerca della presenza dell’uomo, tra isolate e appartate costruzioni, prati boschi e vecchi sentieri
Il borgo di Povici è imbiancato dai cristalli di brina, fa freddo, sembra di stare in una ghiacciaia. Ci mettiamo in moto subito e superata la lunga passerella sul Rio Serai risaliamo il costone a stretti e ripidi tornanti, decisi, così ci si scalda un po’.
DA POVICI A TUGLIEZZO
 Tra gli alberi qualche sguardo al piccolo borgo di Povici di Sopra che sembra un presepio e sulla valle del Rio Resartico, poi sorpassata una piccola cappella si arriva al primo insediamento, le case di Borgo Cros. Intanto indietro si intravedono le inconfondibili forme dei gruppi del Montasio e del Canin con tutta la sottostante Val Resia.
DA POVICI A TUGLIEZZO
 Sorpassato il Borgo, il nostro passaggio in una bella radura prativa coincide con il sorgere del sole sopra le forme controluce del Lavara e del Plauris. Ci mettiamo un po’ a capire che il sentiero che prosegue in direzione del monte Sflincis non esiste più, è stato divorato da una nuova strada forestale di servizio antincendio. Spero proprio che con il tempo non diventi percorso di servizio al borgo di proprietà privata. Non ci resta che scaldarci al sole nel seguire in comoda salita la strada, ogni tanto compare qualche resto di sentiero, mentre le viste, ora un po’ più libere di vegetazione possono spaziare ingorde di curiosità. Praticamente il sentiero coincide con la strada, a fianco del Monte Sflincis, fin quasi alla cima del Monte Stivane, peccato però che per realizzare questo tratto, cementato grezzo, sia stato rovinato uno splendido bosco di faggio e pino nero.
DA POVICI A TUGLIEZZO
Un altro insediamento, gli stavoli Stivane, in una piccola radura, si va a a sinistra, abbandonando la carrareccia che scende a Moggio. Le indicazioni sono quelle per Tugliezzo e gli stavoli Cuel Lunc. Improvvisamente il paesaggio cambia, su terreno instabile e franoso attraversiamo un inaspettato tratto ampiamente dirupato, solo in parte addomesticato da rinforzi in legno. Fortunatamente il terreno è reso duro dal freddo, non ci sono tratti ghiacciati e abbastanza agevolmente recuperiamo il sentiero in direzione dei ruderi degli stavoli Del Verzan. Il gruppo va spedito, per me vale la pena soffermarmi a cercare di documentare le belle visuali sul Sernio e Grauzaria, sul Pisimoni e lo Zuc dal Bor, sul verde solco della Val Aupa . In genere se siamo solo in due ce la prendiamo più comoda, più attenti ai particolari e alla ricerca di sfumature di sentieri e punti di vista che a volte sfuggono passando diritti.
DA POVICI A TUGLIEZZO
Li raggiungo agli stavoli dove facciamo una breve pausa, la temperatura all’ombra non riscalda i cuori, meglio procedere.
DA POVICI A TUGLIEZZO
 Il sentiero prosegue verso sinistra in un bel bosco di faggi che in discesa ci accompagna sul greto del Rio Ciampeit. Resti di un pilone di un vecchio ponte della prima guerra mondiale, una cascatella, acque verdi trasparenti, cristalli di brina creano una paesaggio spettacolare. E’ quasi un peccato lasciare le nostre impronte sui delicati cristalli della nautura.
DA POVICI A TUGLIEZZO
 Poco oltre i resti di una fornace , ancora qualche traccia di vecchi camminamenti militari poi il sentiero si interrompe di nuovo, la valletta franosa si supera con l’ausilio di qualche supporto in legno sui dirupi, per rientrare poi in una bellissima e luminosa faggeta che precede un breve viottolo tra le siepi che introduce agli stavoli Cuel Lunc, senza dubbio molto ben ristrutturati.
DA POVICI A TUGLIEZZO
 In questa stagione il sole non riesce a rendere felice la posizione di questi stavoli, ma la luce indiretta, con lo sfondo del Canin , del Montasio e del cielo azzurro, mi regala qualche scatto davvero interessante.
DA POVICI A TUGLIEZZO
Per trovare una posizione al sole dove poterci fermare dobbiamo percorrere ancora una tratto di strada poi finalmente ad un tornante, al caldo e sotto il controllo dell’Amariana facciamo una vera lunga pausa.
DA POVICI A TUGLIEZZO
Da qui agli Stavoli Cuel Lunc Basso un attimo, poi ancora un tratto di strada che contorna il vallone del Rio Lavarie, per poi giungere dopo una risalita alle case di Tugliezzo dove termina la traversata

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog