PWES4 – Credits Giovanni Fredi
Da Pane, Web e Salame 4 alla Social Media Marketing Day: a fare la differenza sono sempre più le storie e le relazioni sociali che riusciamo a creare non solo sul Web, ma anche fuori dalla Rete. Oltre Facebook, Twitter, LinkedIn e tutti gli altri strumenti digitali, ci sono le persone, con le loro esperienze e le loro emozioni. E la condivisione della propria conoscenza umana e professionale è stato il fil rouge che ha unito i due eventi, all’insegna di un nuovo paradigma che supera il concetto di storytelling rimettendo al centro le persone. Verso un Umanesimo Digitale.
Pane, Web e Salame 4
Dopo un tour durato tre mesi in giro per le principali città italiane alla ricerca di storie interessanti su come Internet abbia cambiato la vita delle persone, protagonisti della quarta edizione di Pane, Web e Salame, l’evento organizzato da Gummy Industries e Talent Garden sulle ultime frontiere digitali, sono stati proprio coloro che le hanno vissute in prima persona. Una chiamata alle armi per speaker di livello nazionale e internazionale che hanno presentato Internet come strumento per cambiare un percorso, per sviluppare un progetto e per rendere possibile un cambiamento che è ancora e sempre possibile. Dal progetto Cambiamo Tutto di Riccardo Luna a Radio Factory di Tiziano Bonini e Matteo Caccia, passando dal Festival Internazionale del cinema di Amantea ideato da Giulio Vita e dalla campagna di social foundraising per Fabri Fibra, L’Italiano #ballamale. E ancora: Ubi De Feo con il collettivo internazionale Hello, Savants, i fondatori della pagina Facebook Il Milanese Imbruttito e molte altre storie di chi ha cambiato la propria vita grazie a Internet.
Social Media Marketing Day
Più istituzionale e accademica la Social Media Marketing Day, non solo per gli speaker dal mondo delle imprese e dell’università, ma anche per il taglio con il quale sono stati affrontati i molti temi della giornata. Social ecommerce, mobile payment, crowdfunding, social analytics e SEO: le tendenze del 2013 passano da una maggiore consapevolezza di consumatori e aziende sulle potenzialità degli strumenti digitali. E in questo climax tecnologico, riacquistano importanza soprattutto le relazioni, perché dietro ogni post o tweet ci sono sempre le storie e le persone. Lo storytelling è solo un modo di coniugarli per creare valore per un brand.
Verso un Umanesimo Digitale
Chiunque (o quasi) oggi sa navigare su Internet, scrivere email, aprire un account Facebook, lanciare un tweet o condividere una foto con Instagram. Fa parte della nostra cultura digitale, che si arricchisce quotidianamente di maggiori strumenti di interazione e condivisione. In questa continua corsa alla tecnologia più innovativa, quello che è emerso con chiarezza durante questi eventi è la formazione di un nuovo paradigma digitale. Superato (in parte) il concetto di storytelling, al centro della Rete tornano le persone, con i loro sogni, le loro speranze e le loro esperienze, all’insegna di un Umanesimo Digitale che si sta delineando nel sottoscala di Internet e che sembra pronto a esplodere nei prossimi anni. Le storie contano, ma sono le persone che le hanno vissute e che le raccontano a creare le relazioni online e offline. E, in fondo, il nostro Rinascimento lo abbiamo vissuto proprio con l’avvento di Internet & Co..