ROBO comincia da oggi una collaborazione con Investisutestesso.com
Cercherà, nello spazio settimanale di questo blog, di fare una panoramica sui temi che vanno per la maggiore oggi.
Temi legati come sempre allo sviluppo personale e al miglioramento di sè.
ROBO dice: “Le teorie sono molte e abbastanza contorte proprio perchè risulta difficile il riscontro pratico. A questo aggiungi la mole di vari “profeti”, improvvisati, esperti di marketing a cui interessa solo la vendita, eretici e scienziati confusi, mistici e fanatici di turno….. cercare di far luce diventa una notevole impresa”…
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“La conoscenza è strutturata nella coscienza” M. Mahesh Yogi.
“Gajardo ma, che vordì”?… direbbero alcuni amici romani.
Ho pensato di iniziare da questa massima di uno dei più grandi maestri spirituali del nostro tempo perchè in essa è racchiusa tutta ma, proprio tutta la sapienza della cultura Vedica indiana.
Ho avuto la fortuna di sperimentare diverse tecniche orientali e mi occupo di ricerche di frontiera, spiritualità e risveglio della consapevolezza dal 1983 ma non ho la presunzione di definirmi esperto; preferisco essere considerato un semplice appassionato che ha fatto anni di gavetta sperimentando sulla propria pelle diverse tecniche e stati di coscienza profondi.
Forse qualcuno avrà già avuto modo di leggere i miei articoli e c’è già chi mi ha etichettato come lo Sgarbi della situazione (cosa che prendo come un complimento).
Ragazzi; non ho voglia nè tempo da dedicare a screditare qualcuno o qualcosa anche se di cavolate ne ho viste molte in giro sul web e non solo.
Spero che vogliate considerare questo mio, o questi miei articoli (dipende da voi), come un piccolo spunto di riflessione per meglio dimenarsi nell’intricata mole di informazioni a volte fuorvianti e teorie che vanno oggi per la maggiore.
Torniamo alla frase; nel gergo orientale si usa spesso la parola coscienza e tralasciando i vari significati che possiamo attribuirgli, quello inteso in oriente è: consapevolezza. Quindi, la conoscenza di tutta la realtà è strutturata nella nostra consapevolezza. Ora, per capire cosa si intende con consapevolezza e tenerlo sempre in mente occorre passare almeno 5 anni in meditazione profonda inginocchiati sui chiodi a digiuno e circondati da serpenti…..
…ma, c’è un modo più semplice; la consapevolezza è l’informazione assimilata, ciò che in pratica abbiamo metabolizzato nel profondo di noi stessi nell’unico modo che realmente funziona e cioè: la sperimentazione.
Sentire con il profondo dei nostri cuori l’esperienza che ci viene illustrata. Siete mai stati innamorati? Volete bene ai vostri fratelli, sorelle, figli o genitori? Avete mai provato ansia o rabbia o frustrazione? Bene, provate a spiegarlo ad un ipotetico alieno con vocaboli razionali.
Cos’è l’amore? Cos’è l’ansia? Facile a dirsi MA SOLO SE L’AVETE SPERIMENTATA.
E come faccio a spiegarlo agli altri? Cercando di farli diventare consapevoli (e qui casca l’asino).
Un altro esempio per chiarire meglio il concetto; immaginatevi come bambini di 3 anni che giocate in cucina vicino ai fornelli e l’ immediata preoccupazione dei nostri cari di non farci avvicinare al fuoco usando anche dei toni severi, ebbene; noi bambini forse riusciamo a capire e magari eviteremo il contatto con il fuoco viste le urla dei genitori ma sarà solo una conoscenza razionale e superficiale dell’esperienza. Ora invece immaginate di disubbidire (il termine incoscienza è appropriato) e di allungare la mano sopra la fiamma… quello che avremo provato purtroppo nel modo più brutto sarà la vera consapevolezza dell’informazione e cioè cosa significa bruciarsi. Il segreto sta nello sperimentare.
Affinchè la realtà possa essere conosciuta deve necessariamente essere esperita dai nostri sensi più profondi e questo risulta impossibile utilizzando solo la mente razionale o emisfero sinistro. Sappiamo tutti che utilizziamo appena il 5-7% delle nostre capacità cerebrali mentre il 95-93% (quasi tutto l’emisfero destro) resta ignoto e sepolto in quell’immenso e affascinante mistero chiamato inconscio.
Avete mai pensato cosa vogliano dire in pratica quelle percentuali di cui sopra?
Vogliono dire che è come avere a disposizione un appartamento di 100 mq e vivere tutta la vita dentro lo sgabuzzino.
Vuol dire vivere tutta la realtà che ci circonda solo ed unicamente per quel 5-7%, triste vero?
Ma torniamo a noi; l’esempio del fuoco non vuol certo dire che dobbiamo soffrire per diventare più consapevoli anzi, per una legge universale, i sentimenti positivi risultano estremamente più pregnanti per la nostra anima di quelli negativi
e che vi piaccia o no, l’essere umano è fatto per essere felice.
Il dolore non è mai naturale e anche se purtroppo fa parte della nostra vita, rappresenta sempre il segnale di qualcosa che non va.
C’è un bella notizia (era ora) e cioè quella della trasmissione della consapevolezza grazie all’inconscio collettivo oltre a quella dell’ereditarietà.
Sembra infatti che oltre alle esperienze non vissute ma di cui abbiamo il segno nei geni grazie alla trasmissione ereditaria, esiste anche la trasmissione in tempo reale della nuova esperienza da inconscio ad inconscio e gli esperimenti di fisica quantistica sulla non località (ne parleremo in seguito) lo hanno dimostrato.
In pratica cari amici, compresi i romani, grazie a queste nuove consapevoli esperienze vissute dai nostri simili che stanno crescendo in misura esponenziale stiamo diventando tutti più potenti nell’arte della manifestazione di “miracoli” nella nostra vita quotidiana.
(Aver passato anni ed anni inginocchiato sui chiodi a digiuno nel terrazzo di casa sarà pur servito a qualcosa…).
Al prossimo capitolo. ROBO.
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