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Da ROBO agli Internauti Cap. 9

Da Roby

La domanda rimasta inevasa nel capitolo scorso era: “come facciamo a credere con tutto il nostro essere alle esperienze solo immaginate”?…

L’ESPERIENZA IMMAGINATA DIVERRÀ REALE PER VOI SOLO DOPO CHE CI AVRETE CREDUTO; ricordate il concetto di fede?

I vs. neuroni non aspettano altro.

Da ROBO agli Internauti Cap. 9

Sto cercando da 8 capitoli di chiarire questo concetto e darvi delle spiegazioni più dettagliate possibili e mi rendo conto che la cosa apparirà ostica a chi non è abituato a realtà spirituali (orientali e non) ma, esiste quest’unico modo ed è stato testimoniato da centinaia di grandi uomini appartenenti a diverse culture e a diversi periodo storici.

In realtà ne esistono altri 2 di sistemi per espandere la mente ma, uno prevede l’uso di stupefacenti e….. non mi sembra il caso di parlarne, l’altro prevede la luce ma questa cosa è ancora allo studio e si hanno informazioni molto molto limitate (o quasi) quindi concentriamoci nel concetto di fede o di: credere per vedere perchè su questa strada possiamo trovare molte indicazioni collaudate ed interessanti.

UN PASSO INDIETRO:

Tutto ciò che ci circonda nasce da un pensiero e tutta la materia non è altro che un concetto soggettivo, relativo e incredibilmente aleatorio.

E’ capitato spesso che alcune domande fatte nei commenti mi abbiano spinto ad anticipare gli argomenti dei capitoli successivi o addirittura a parlare di cose abbastanza “avanzate” che poi, per mancanza di spazio, ho  rimandato come approfondimento ad uno dei prossimi capitoli… spero capirete che a volte non riesco ad essere “lineare” e preferisco avanzare per gradi offrendo informazioni che potrebbero apparire scollegate o, peggio, ripetitive ma, vi assicuro che lo sono SOLO APPARENTEMENTE; in un grande resumè finale si chiariranno molti concetti.

Dico questo perchè vorrei soffermarmi su un concetto trattato addirittura nel primo capitolo ma che andrebbe ora chiarito meglio (il fatto di averlo inserito all’inizio non è un caso).

Cosa si intende con la parola: CAPIRE? ovvero: come si intende il CAPIRE secondo le discipline orientali maturando la convinzione che ci fa affermare: “ORA HO FINALMENTE CAPITO”?…..

La risposta è: Con la CONSAPEVOLEZZA!

“Credere” di saper pattinare (vedi cap.

Da ROBO agli Internauti Cap. 9
è cosa facile, basta vedere con i ns. occhi che ci reggiamo in piedi e che l’andatura è più sicura per non avere dubbi.

La nostra razionale analisi, magari arricchita da una dose di ego ci darà la silenziosa ed inconfutabile certezza della padronanza del pattinare (scusate la semplificazione) ma, attenzione:

CAPIRE una nuova esperienza di confine come il famoso credere di trovare parcheggio nonostante sappiamo che sarà molto difficile, deve essere SENTITO con il cuore e non con il cervello.

Deve essere capito a livello inconscio, emotivo, destro e non razionale, analitico, sinistro. Questo nuovo credere emotivo è MILIONI DI VOLTE PIU’ POTENTE DI QUALSIASI CONVINZIONE RAZIONALE nostra o altrui (sto rivelando troppe cose in un unico capitolo, sarà meglio che mi calmi un po).

Come mai risulta così difficile innescare un cambiamento nei nostri vissuti e soprattutto, come si fa a non cadere vittime dello sconforto a cui spesso il quotidiano ci sottopone?…

Se ci ripetiamo davanti allo specchio tutte le mattine delle belle frasi del tipo: “oggi mi sento un leone”; “oggi mi sento in forma”… sarà utile solo a riempire quella porzione razionale del nostro cervello sinistro che oltre a non mantenere la memoria delle frasi, ci darà solo l’illusione del leone e dell’ottima forma mentre, in realtà, probabilmente, arriveremo già scarichi a metà mattinata..

Sto facendo uno sgarbo a tutti i maestri illuminati e a tutti gli studiosi di consapevolezza mancando loro di rispetto nel trattare certe tematiche con tanta leggerezza ma, credo che avendo maturato molte esperienze non solo didattiche ma soprattutto sulla mia pelle su realtà di frontiera e su stati di coscienza diversi e profondi, la mia “specialità” sia ormai quella di filtrare e condividere con chi ha dimostrato tanta pazienza, come voi, nel continuare a seguirmi.

Il mio modo di vedere la realtà è leggermente viziato rispetto a chi non ha mai sperimentato certe discipline e come ripeterò fino alla noia, mi risulta complicato spiegare a parole “l’arte della sensazione” perchè il grande segreto sta tutto qui: LE SENSAZIONI.

TORNIAMO AL PRESENTE:

Ora vi chiedo la massima concentrazione.

Ci sono due concetti che conosciamo bene perchè ci accompagnano tutti i giorni in tutte le nostre attività e di cui siamo inconsapevolmente vittime:

TEMPO e  BUONA FEDE

(per buona fede intendo solo il significato letterale tralasciando per ora ogni implicazione religiosa).

Il tempo non esiste al di fuori della nostra mente; esso è solo una convenzione matematica riconosciuta per organizzare al meglio le attività umane (ricordate che stiamo semplificando al massimo).

La buona fede (quella soggettiva) è responsabile dell’errore più comune in cui cadiamo tutti: CREDERE DI CREDERE… (il gioco di parole è voluto).

Nel precedente capitolo ho accennato a 2 segreti entrambi validi per aumentare la nostra evoluzione spirituale e cioè (1) LO SPAZIO TRA I PENSIERI e (2) IL SENTIRE L’ESPERIENZA.

Il tempo è il nemico del primo segreto, mentre la buona fede è nemica del secondo.

Alla fine vedremo che a tutti gli effetti si parla solo della stessa cosa (ma, ricordate….. procediamo per gradi).

(1) Esistono tecniche semplici per allenarci e farci capire cos’è questo spazio tra i pensieri, basta sedersi in posizione comoda con gli occhi chiusi, rilassarci un pò e provare ed osservare i pensieri da un ipotetico balcone esterno (prossimamente proverò a darvi indicazioni più utili).

Con un pò di pratica riusciremo a non farci coinvolgere dai pensieri ma a “vederli” passar via come se scivolassero intorno a noi.

Lo spazio tra i pensieri è “l’antitempo”, la “pura essenza” o “l’adesso”. ESSERE COSCIENTI DELLO SPAZIO TRA I PENSIERI VUOL DIRE SPERIMENTARE L’ETERNITÀ.

Ogni attimo che ci facciamo distrarre da questa estasi mistica cadiamo vittima del grande nemico – il tempo.

Ogni attimo che ci soffermiamo ad ascoltare il ns. battito cardiaco o il ns. respiro… ricadiamo sempre vittime del tempo; il nostro nemico.

(2) Esistono molte altre tecniche per farci “sentire” le esperienze e qui si apre tutto un mondo (ne riparleremo di falsi miti e chimere…).

Ci dicono tutti che occorre convincersi di vivere una realtà diversa dalla nostra, una realtà in cui siamo sempre felici, nella quale ci sentiamo realizzati, in salute e… perchè no, anche miliardari… basta sentirlo… (sfido chiunque a riuscirci).

Non voglio confondervi maggiormente ma, vi assicuro che se credete di essere felici ma purtroppo non lo siete è il segnale che il secondo nemico e cioè la buona fede, ci ha messo lo zampino.

Siete ancora concentrati?… Bene; osservate lo schema sotto:

Da ROBO agli Internauti Cap. 9

PERCORSI:

1) L’imbuto presiede a tutte le nostre esperienze e le filtra dando dei significati che vedremo in seguito.

2) L’otre (gigantesca) accoglie tutto dando dei significati diversi da quelli del filtro (e qui già la cosa si complica) perchè l’otre non ragiona ma procede per associazioni di immagini, colori (o luce) e sensazioni.

3) Qualsiasi pensiero nasce dal fondo dell’otre deve necessariamente risalire attraverso il filtro (credenze) e venire così boicottato prima di essere funzionale al 100%.

Tutto ciò avviene sempre – TRANNE CHE IN UN UNICO CASO -  la spinta emotiva.

La spinta emotiva ha una corsia preferenziale sia in entrata che in uscita.

La buona fede agisce a livello razionale cioè dentro l’imbuto; essa è il nemico dei nostri intenti e vanifica tutti gli sforzi poiché ci fa….. credere di credere. Questo

processo si verifica solo all’interno dell’imbuto e se pur abbiamo la piena determinazione di credere alla nostra felicità, molto probabilmente sarà la buona fede ad agire a livello razionale-analitico ma nessun sentimento potrà mai passare dall’otre e lasciar segno nel nostro vissuto se non gli permettiamo di incanalarsi nella corsia preferenziale.

Immaginate di ripetervi dalla mattina alla sera la frase: “io sono felice, io sono felice” ecc. ecc. Potreste anche convincervi della cosa fino a riempire tutto l’imbuto con l’eco della frase stessa ma, se l’effetto nella vostra realtà non sarà proprio dei migliori allora avrete solo perso tempo e sarete caduti vittime del secondo grande nemico…

La buona fede non ci salva dal fallimento.

Essere convinti al 100% di riuscire ad ottenere qualcosa e poi invece……. sbatterci il muso, VUOL DIRE CHE ERA UN 100% ESCLUSIVAMENTE RAZIONALE ED ANALITICO (imbuto) e anche se agiremo spinti da buoni propositi, il risultato sarà inefficace o quanto meno deludente.

Ora guardate invece come dovrebbe essere:

Da ROBO agli Internauti Cap. 9

*) SOLO LA SENSAZIONE EMOTIVA conta per ottenere il risultato (cioè quella nata dall’otre e non boicottata).

*) Solo l’emozione ottenuta passando nella corsia preferenziale trasforma il pensiero in “raggio laser” coerente e potente al di la della vostra immaginazione.

*) Solo l’emozione unita ad altri pensieri COERENTI crea il sentimento e i sentimenti cambiano l’universo (ma questo è un altro capitolo…).

Prossimamente parleremo ancora dei sentimenti e delle corsie preferenziali aggiungendo qualche dettaglio a questo intricato puzzle…

PICCOLA RIVELAZIONE:

I miei capitoli sono scritti con diverse chiavi di lettura ben collaudate e ci sono inserite delle rivelazioni molto importanti.

Non ho la pretesa di farvi rileggere tutto ma se ogni tanto ci proverete, troverete diversi spunti passati inosservati alla prima lettura.

A presto. ROBO.


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