La rivolta ucraina ha profondamente scosso i regimi oppresivi al potere in diversi Paesi del mondo. Quanto realizzato dai manifestanti ucraini, infatti, ha dimostrato nuovamente che, un popolo stanco e umiliato, può costringere gli oppressori a scappare in fretta e furia con la coda tra le gambe. Tra i regimi che tremano, chiaramente, c’è soprattutto quello iraniano. Nessuno a Teheran, infatti, ha dimenticato i moti di piazza del 2009 una protesta iniziata contro i brogli elettorali che portarono alla rielezione di Ahmadinejad e trasformatasi presto in una richiesta di democrazia e libertà. Nessuno, inoltre, ha dimenticato le Primavere Arabe e le richieste di democrazia ed elezioni libere, giunte dai popoli del Medioriente.
Non è un caso, quindi, che il deputato iraniano Alireza Salimi si sia affrettato ad invitare il regime a prendere immediati provvedimenti contro “i sovversivi”. In una intervista, infatti, Salimi ha dichiarato che “i recenti accadimenti in Ucraina, debbono mettere in allerta tutti coloro che hanno definito la sedizione (la rivolta del 2009 secondo il regime, NdA) solamente un incidente“. “Gli sviluppi ucraini, al contrario, mostrano lo scenario che il nemico ha preparato per il nostro Paese. E’ necessario essere allarmati e analizzare la situazione, al fine di evitare che di ricadere nella cospirazione del nemico!“
Come si vede, quindi, a Teheran i palazzi del potere sono in allerta. Nonostante ciò e a dispetto delle repressioni e le condanne a morte che il regime può e potrà approvare – dall’inizio dell’anno sono già oltre 80 – poco riusciranno a fare i mullah quando il popolo iraniano rialzerà nuovamente la testa. Quel giorno, è certo, anche i palazzi del Rahbar non saranno più inviolabili…