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Da Trento. Arcivescovo Luigi Bressan ribadisce: “Gay si diventa. No al preservativo”.
Da LametamorfosiftmConvivenza
«È un ideale proposto dalla società occidentale, ma se guardiamo alla Cina, all’India e ai Paesi musulmani non troviamo modelli di questo tipo. Dobbiamo riflettere a riguardo: la Chiesa propone un messaggio elevato di amore, dedizione e sicurezza».
Deviazioni ed omosessualità
«Se una persona si dedica a libri e spettacoli erotici non può vivere una sessualità senza deviazioni. È risaputo che c’è chi nasce omosessuale, ma credo che esista anche chi cerca questa pratica: a riguardo ho letto il caso di un uomo che ha voluto provare un profumo da donna, e al termine di un percorso durato dodici mesi è diventato omosessuale».
Uso del preservativo
«Io dico no, è da consigliare solo l’astinenza. Tuttavia, secondo la norma del male minore, se una persona malata desidera fare un atto sessuale fuori dal matrimonio è meglio che si protegga. Nel matrimonio invece la realtà è più complessa, ma non credo sia il caso di approfondire l’argomento». Posizioni che hanno provocato la reazione di una venticinquenne: «La Chiesa è lontana dalla realtà delle cose perché chi la rappresenta non sa cosa significhi avere una famiglia. Fare l’amore con la persona alla quale si vuol bene non può essere peccato, e la storia dell’uomo che diventa gay per essersi spruzzato un profumo da donna fa sorridere». Il clima è stato stemperato da don Albino Dell’Eva , delegato vescovile per la pastorale della famiglia, che ha espresso il proprio apprezzamento per il contributo offerto da tutti gli intervenuti: «Quella cristiana è una comunità all’interno della quale ci si può confrontare liberamente, non ci siamo incontrati per fare proselitismo».
Monsignor Bressan ha parlato anche del ruolo degli uomini di Chiesa
«Siamo prima di tutto dei credenti innamorati di Cristo. Nelle omelie, se parli della precarietà o della situazione politica di oggi dicono che fai politica, altrimenti affermano che sei fuori dal mondo. Ogni pastore è perfettibile ed in gennaio i sacerdoti trentini affronteranno il tema della comunicazione nel corso di un seminario di un’intera settimana». I ragazzi hanno espresso un forte desiderio di irrobustire la propria fede: «Anch’io ho avuto dei dubbi – ha commentato l’arcivescovo -. La prima cosa da fare è incontrarsi per conoscersi e discutere assieme».Adv
Fonte: http://gaynews24.com/?p=17698
Mi sono fatto un sacco di risate con questo articolo...ma vergognati per le boiate che dici!!!!!Quasi quasi oggi vado al Supermercato a comprarmi una tinta e un pò di rimmel...chissà che magari divento Gay...che poi diciamocela tutta: MEGLIO GAY CHE MONSIGNOR LUIGI BRESSAN!!!!!
Vi abbraccio
Marco Caserta
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COMMENTI (1)
Inviato il 22 dicembre a 13:54
ANCORA UNA VOLTA L'IGNORANZA la fa da padrone, ma cosa ne può sapere sto vescovo, di matrimonio e di sessualità aldifuori dal matrimonio(giusto o non giusto)é una scelta responsabile che uno fa. Se è daccordo con il patner (chiunque sia!) può fare ciò che vuole. Prima di rispondere a queste domande la chiesa(tutta) deve per prima cosa essere meno maschilista e aprire alle donne,che stranamente danno un'apporto eccezionale all'interno di essa senza avere nessun tornaconto, anzi sono bistrattate e persone impure da tenersi lontane e da segregare alle più umili mansioni!! E giunto l'ora di svegliarsi e di fare valere i propri diritti e far riconoscere il proprio ruolo!!! E la chiesa che deve cambiare, ma, non cambierà mai!! Perché altrimenti se entrassero le donne si ribalterebbero tante cose ed idee millenarie che frenano l'uomo e la civiltà verso una società più giusta e umana..Questa chiesa ha falsificato il pensiero di cristo e si arrichisce sempre più e se ne frega dei problemi della povera gente , amenoché non ne venga un tornaconto....