Un sasso gettato in un quieto stagno singhiozza come il tuo nome suona. Nel leggero suono degli zoccoli notturni il tuo nome rumoroso rimbomba. E ce lo nomina lo scatto sonoro del grilletto contro la tempia.
Il tuo nome – ah, non si può! – Il tuo nome è un bacio sugli occhi, sul tenero freddo delle palpebre immobili. Il tuo nome è un bacio dato alla neve. Un sorso di fonte, gelato, turchino.
Con il tuo nome il sonno è profondo.
Marina Cvetaeva
Giulietta Masina e Federico Fellini