“Dialogo di una prostituta con un suo cliente” è un testo teatrale scritto nel 1973 da una giovanissima Dacia Maraini. Sono gli anni del femminismo e della lotta di classe a fare da sfondo all’incontro tra la prostituta Manila, massima espressione del diritto della donna di vendere se stessa ed il proprio corpo, ed un suo giovane cliente.
Un botta-e-risposta tra chi compra e chi viene comprato, in cui le due parti cercano continuamente di ribaltare e difendere i propri ruoli: la prostituta che sfugge all’immagine che le è stata cucita addosso (e pronta a fare i conti con l’eventualità di un amore) e il cliente che ribadisce il suo essere maschio (status messo in crisi dalla lotta femminista).
A distanza di quarant’anni, il testo “scandalo” viene portato in scena dal regista Flavio Furno che si avvale della recitazione di Caterina Fornaciai e di Luca Terracciano. Un testo concepito per essere portato in scena nelle assemblee pubbliche, rivive oggi nell’ambito di Wunderkammer (rassegna ideata da Cinzia Mirabella e Diego Nuzzo che porta il teatro in case e studi “d’autore”, nello specifico l’atelier di Igienica Meridionale), affiancando la passione per il teatro a quella per il design oltre che per il buon vino.
Non c’è più, quindi, il pubblico dei collettivi (che veniva coinvolto con momenti di dibattito previsti dalla drammaturgia), ma c’è ancora una storia (con i dovuti tagli) affidata al corpo degli attori ed a pochi elementi scenici che risulta quanto mai attuale. Una parentesi aperta su un passato recente per chiedersi quanto sia effettivamente cambiato da allora.