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Dado da cucina, fa bene o male?

Creato il 03 novembre 2014 da Annasimone @ecospiragli

Di certo il dado da brodo rappresenta una svolta in cucina, quante volte il “cubetto” ha soddisfatto la voglia di un piatto caldo, ma rapido? Personalmente uso quello vegetale biologico, soprattutto in inverno per preparare minestrine last minute, di solito con l’aggiunta di un uovo sbattuto.

dado da cucina

Non tutti gli ingredienti principali dei dadi, però, sono innocui per la salute, alcuni sarebbe meglio evitarli. In primis spicca il glutammato monosodico, cioè il sale dell’acido glutamminico, un aminoacido naturalmente presente negli alimenti. Di fatto l’aggiunta di questo elemento (in sigla E621) dà particolari caratteristiche di gusto al prodotto, insomma è un esaltatore chimico di sapidità. Tra gli esperti del settore non c’è unanimità di pensiero, considerando che secondo alcuni non genera problemi per la salute, secondo altri potenzialmente sì. Nel dubbio preferisco acquistare dadi senza glutammato monosodico, sono buoni lo stesso.

Il sale. Compare sempre come primo ingrediente nei dadi (sale marino, sale iodato, sale da cucina), quindi è presente in percentuale rilevante. Meglio non aggiungerne altro alla pietanza che si sta preparando.

Altri ingredienti. Nel caso di dadi vegetali (post a parte meritano i dadi classici) è preferibile portare a casa quelli con una lista degli ingredienti chiara (senza sigle), senza conservanti, coloranti, grassi idrogenati, olio di palma, ma solo con ortaggi disidratati, possibilmente biologici. Il top, naturalmente, rimane preparare brodi vegetali con verdure fresche.

In ultimo, un cenno allo smaltimento degli imballaggi: l’incarto dei dadi va gettato nella spazzatura indifferenziata, mentre la confezione esterna in cartone nella raccolta di carta e cartone, appunto.

Anna Simone


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