Magazine Diario personale

daghela a lù…la carne grassa…

Da Gianpaolotorres

daghela a lù…la carne grassa…

.. Italo a sinistra con la figlia Nicoletta e la signora Silvana..

in una foto professionale di Lella Beretta..

chiaro..ne è passato di tempo.

ma il viale è sicuro migliorato..nel frattempo

daghela a lù…la carne grassa…

viale Garibaldi,Vercelli,nel 1915…

Eravamo ragazzi,e nella bella stagione ci si sedeva nel dehors di un bar lungo il viale Garibaldi,per l’appunto il Garibaldi, nelle calde serate estive.

Alcuni già lavoravano,altri erano ancora studenti ed ogni gruppetto faceva compagnia a sè.Ma ci si conosceva tutti.

Noi di solito ci trovavamo in quattro,si prendeva una bibita,e poi si facevano due passi sotto gli alberi parlando del più e del meno,ed interrogandoci sul da farsi.

Era prima della grande migrazione da Vercelli,dei quattro,infatti,ne restò poi,uno solo in città.

Si finiva che andavamo al cinema Corso,un locale sorpassato ormai dai tempi,parliamo degli anni 1968-1969,dove di solito proiettavano dei film con Totò o dei vecchi westerns.

C’erano ancora le panchette di legno e più di uno mormorava che il locale fosse frequentato anche dai topi.

Noi ci si sedeva e dopo un quarto d’ora dall’inizio,un paio dei nostri,in contemporanea,regolarmente se ne andavano senza attendere oltre.Non gli piaceva il film,ma era uno snobismo,infatti lo facevano sempre per almeno il 90% delle proiezioni.

I due rimasti,io ed un altro amico,stavamo sino alla fine per poi rientrare passeggiando al bar Garibaldi.

Ci sedevamo fuori a tirar l’ora di andare a letto, ed a volte ritrovavamo gli altri due soci,a volte no.

Verso quell’ora,cioè dopo le undici,undici e mezza di sera,da altri tavolini iniziava la battaglia sportiva che raggruppava i tifosi di ogni sport,e poteva durare sino all’una del mattino,quando dal condominio accanto,dopo un qualche avviso di abbassare il tono delle voci.. volavan secchi d’acqua sugli avventori,oltre a ciò c’era il rischio che la discussione degenerasse,con gente che si sollevava di scatto dalle sedie per la rabbia e qualcuno che imprecando se ne andava,accusando la compagnia di non capire niente.. di qualcosa.

Normale.

Se si discute di calcio o di sport,ed all’epoca i testi di riferimento,erano il Tuttosport e la Gazzetta,oltre al TG della RAI,poteva trattarsi di qualche interpretazione diversa su di una frase od una azione in campo che riguardava un calciatore od un atleta.Ce n’era quindi per tutti.

Il mio amico Italo si infiammava per un nonnulla,diventava rosso violaceo in viso,e si buttava a corpo morto sull’avversario del confronto facendo subito girare il tutto in una discussione dai toni accesi,non che lo aggredisse ma faceva parte della serata che si alzasse in piedi con voce stentorea avvicinandosi al rivale,poi indietreggiava,si sedeva e si rialzava,sempre con quel vocione,ed era lui di solito che faceva da richiamo al secchio d’acqua dal balcone,quando,imprecando si avviava verso l’interno del bar per pagare..sempre urlando agitato,e mentre attraversava la strada…per entrare nel locale.. piombava il secchio su di lui o qualche altro malcapitato.

Diciamo che in tempi normali,finiva tutto sul ridere,ci salutavamo.. ed andavamo,ed in realtà non vidi mai nessuno passare ai fatti.

Ma mi ricorderò sempre di una frase dell’Italo che faceva..”daghela a lù la carne grassa…”che era un suo modo di interagire classico che suscitava ilarità.. e sul cui significato sino ad ieri sera non avevo una chiara radice etimologica.

Trovo infatti scorrendo il web questa proposizione tratta dal Talmud…

Colui che mangia la carne grassa può avere bisogno di nascondersi in soffitta, ma uno che mangia verdure può farlo in un campo aperto (Pesachim 114a).

Cavolo!..mi dissi tra me e me,in fondo, in una discussione è facile sentir dire da uno all’altro di andare a nascondersi… che tanto non capisce niente di questo o quello sport.

Ma questa è bella, e guarda che significato mi salta fuori da quel.. dagliela a lui la carne grassa..cioè riferito agli altri..!

Molta gente vivendo oltre i propri mezzi affonda in mezzo ai debiti.Sia che debbano poi nascondersi in soffitta per non farsi trovare dai creditori o ipotecare se stessi per ripagare un debito pesante tale da schiacciarli, è immateriale.

Quello che conta nel messaggio è chiaro e semplice: vivi dentro alle tue possibilità (la verdura…) e sarai un uomo libero facendoti vedere da chiunque,vivi oltre i tuoi mezzi..prendendo la carne grassa.. e diventerai uno che potrebbe dover scappare….e pure nascondendosi.

Il commento trovato accennava al fatto che molti di noi non son contenti se non vivono al passo del vicino più abbiente. Devono adeguarsi ai gusti degli altri con il che cercano una auto-affermazione artificiale ed un appagamento fatto non tanto dalle proprie scelte autonome,di cui in molti casi si vergognerebbero bensì da quelle fatte dai più ciuchi..della compagnia che passano per leaders.

Allora aveva ragione l’Italo nel dire con semplicità…daghela a lù..la carne grassa..cioè lascia pure che gli altri.. facciano..mentre io nel frattempo mi tengo.. (quella magra)…e le verdure…!!

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