Il Ministero dell’Economia e Finanza ha deliberato in seguito ad una normativa sancita dalla riforma pensionistica Fornero che, a partire dal 1° gennaio 2016, saranno indispensabili 4 mesi di contributi in più per ottenere la pensione, il che equivale a dire a 4 mesi di lavoro in più.
Nello specifico, quindi, dal 2016 sarà possibile richiedere la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi per quanto concerne gli uomini, mentre le donne potranno pensionarsi a 41 anni e 10 mesi.
Per quanto concerne, invece, la pensione di vecchiaia, a partire dal 1° gennaio 2016 sarà necessario aver compiuto 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne dipendenti statali. Le donne operanti nel settore privato, invece, potranno richiedere la pensione dopo aver compiuto 65 anni e 7 mesi.
Per le lavoratrici autonome ( iscritte alla Gestione Separata, Gestione Artigiani e Commercianti) si passa dai 65 anni e 9 mesi necessari nel 2015 ai 66 anni ed 1 mese.
I quatto mesi di aumento interessano anche coloro i quali andranno in pensione con il sistema interamente contributivo dovranno compiere 63 anni e 7 mesi ma anche tutti i lavoratori che andranno in pensione con il vecchio sistema pensionistico pre-Fornero, ovvero gli esodati ed i dipendenti pubblici, che dovranno versare il 97,6% di contributi e non più il 97,3% richiesti fino ad ora.
Cambiano, infine, anche le condizioni necessarie per la pensione per lavori usuranti. Anche in questo caso l’età necessaria ai fini pensionistici aumenta di quattro mesi.