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DAL MALE NASCE IL BENE E VICEVERSA (1^ parte)

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

"Ciò che tormenta gli uomini, non è la realtà, ma l'idea che essi se ne fanno". ( Epitteto)

Premessa
Intendo dimostrare che nel lungo periododal male nasce il bene e viceversa. Pertanto, non vale la pena affliggersi per nessun motivo. A rifletere bene, è da stupidi soffrire e lamentarsi, anche perché con i lamenti la situazione peggiora anziché migliorare.

Non bisogna disperare neanche di fronte a difficoltà insormontabili! Non bisogna mai perdere la speranza perché ogni problema ha la sua soluzione e ogni meta può essere raggiunta; e tuttavia senza sudore, impegno costante e fiducia nei propri mezzi, non si raggiungerà alcun traguardo!

Occorre dare tempo al tempo.

Dal male nasce il bene e viceversa

1.La sofferenza è causata dai desideri insoddisfatti

Tutti crediamo che nel momento in cui riusciremo ad ottenere quella data cosa saremo finalmente felici e contenti, ed invece non appena raggiungiamo l'obiettivo agognato diventiamo succubi di altri desideri.

Generalmente si ha più propensione a soffrire che a gioire. Sentiamo passione ed entusiasmo nel desiderio di qualcosa, ma la magia scompare dopo averla ottenuta. Restiamo quasi sempre delusi dalle nostre aspettative. Ciò spiega perché tante persone cadono in depressione proprio quando sono riuscite a realizzare il loro più grande desiderio e, in generale, quando smettono di sognare e di darsi da fare.

È evidente perciò che la sofferenza è connessa al desiderio: più forte è il desiderio e più siamo esposti a frustrazioni, dolore e stress. Ma senza desideri la vita è impossibile!

La serenità si può ottenere soltanto imparando ad accettarci, approvarci ed amarci, a prescindere dai risultati ottenuti e da ciò che ci manca.

Per stare bene dobbiamo amare e essere riamati. Senza amore, ma è più esatto dire senza spasimo e incertezza, la vita ci sembra grigia, noiosa e insignificante. Al limite, e almeno fino ad una certa età, forse è meglio amare e non essere ricambiati, che non amare affatto. Ma forse la soluzione del problema sta nella massima di Sant'Agostino: "La felicità è desiderare quello che si ha"! Dobbiamo imparare ad amare ciò che abbiamo senza darlo per scontato.

È un grave errore non amare, apprezzare ed essere grati per quello che è già nostro!

Dal male nasce il bene e viceversa

Pur dandoci da fare per migliorare e acquisire cose nuove, non dovremmo farlo in modo morboso, ossia con eccessivo attaccamento, e dovremmo essere grati alla vita per ciò che già abbiamo. Se non sappiamo apprezzare ciò che è già nostro diventa difficile crescere e migliorare! Le cose migliorano solo poco a poco, e quindi è bene essere grati e contenti per ciò che già abbiamo perché solo così otteniamo anche il resto.

In realtà, noi non siamo santi e non abbiamo la vocazione per le privazioni. Siamo esseri umani e abbiamo bisogno dei desideri per sentirci vivi, anche se è la loro mancata realizzazione a generare la sofferenza. E si dà il caso che l'erba del vicino ci appare sempre più verde. Così dev'essere, altrimenti non ci daremmo da fare per migliorare la nostra posizione!

Siamo stressati proprio perché non possiamo fare a meno dei desideri, e siamo soggetti, chi più e chi meno, all'invidia e alla gelosia che sono sì un difetto, ma anche uno stimolo a migliorarci. Possiamo consolarci comprendendo come stanno le cose perché attraverso la consapevolezza arriva sempre il bene! Soltanto attraverso l'integrazione degli opposti, in particolare dell'ombra o polo negativo, si raggiunge l'equilibrio, la saggezza e la serenità.

Il che vuol dire che solo riconoscendo il male che è dentro ognuno di noi, ossia la nostra metà animale, i nostri istinti, solo riconoscendo e accettando che siamo buoni e cattivi allo stesso tempo, soltanto con l'acquisizione di questa consapevolezza siamo in grado di far prevalere il nostro lato migliore!

Dal male nasce il bene e viceversa

La logica suggerisce che bisogna evitare le esagerazioni, e quindi, in fatto di desideri e comportamenti umani, lo stress e le frustrazioni sono la conseguenza della corsa forsennata e dell'eccessivo attaccamento ai beni materiali e ai risultati, caratteristiche queste delle società consumistiche. Ma anche la mancanza assoluta di desideri è da evitare perché corrisponde all'inedia!

Ma la cosa che ci fa soffrire di più non sono tanto i desideri in sé, quanto le nostre pretese frustrate legate spesso al desiderio assurdo di voler cambiare gli altri, o peggio ancora, di volere cambiare la stessa realtà.

Opporsi alla realtà fa sempre male; contrastare la realtà crea tensione e frustrazione. Soltanto l'accettazione di ciò che è, ci rende liberi e sereni.

L'opposizione alla realtà si manifesta attraverso l'attaccamento eccessivo ai propri pensieri. Non è mai la realtà che produce sofferenza, ma l'idea che di essa ce ne facciamo! Più esattamente, sono i nostri pensieri in contrasto con la realtà, a crearci ogni genere di problemi e sofferenza. Accogliendo i nostri pensieri con comprensione e amore, riconoscendo che non siamo noi a produrli, ma il cervello, così come non siamo noi che scegliamo di respirare, ma dobbiamo respirare per vivere, insomma smettendo di dare potere ai nostri pensieri, cessano anche le paure, l'ansia e i problemi.

Dal male nasce il bene e viceversa

2.La vita non è sotto il nostro pieno controllo

Non può essere il mito dell'eccellenza, così tanto in voga di questi tempi, la nostra ancora di salvezza, perché nel momento in cui ci diamo da fare per diventare espertissimi in un dato campo, siamo costretti a trascurare altre cose importanti della vita e spesso ci ritroviamo con abitudini negative difficili da abbandonare. È il caso di una persona impegnata soltanto a fare carriera che trascura la famiglia, lo svago, la salute e le amicizie!

Occorrerebbe bilanciare opportunamente tra loro le tre sfere, personale, familiare e sociale, piuttosto che eccellere in un campo e traballare negli altri! È anche utile sapere che capita a "tutti" di avere giornate o periodi brutti, come pure che non possiamo fare a meno di preoccuparci per la nostra riuscita personale e per i problemi dei nostri figli e del nostro partner, per la salute dei nostri genitori e parenti in genere, e per le traversie dei nostri amici.

Quanto alla vita di coppia e alle relazioni in genere, se esse non poggiano su solide basi di comprensione, amabilità, rispetto, flessibilità e soprattutto sulla reciproca accettazione, conducono presto al fallimento. Rinunciare a giudicare il prossimo e soprattutto a volere per forza ragione nelle discussioni è fondamentale per il mantenimento di buone relazioni che spesso sono più importanti delle capacità personali ai fini della riuscita nella vita. A tale proposito, la cosa più sensata è quella di non contraddire apertamente e di non pressare chi ci sta intorno!

Dal male nasce il bene e viceversa

La cosa più odiosa, stupida e inutile è il sarcasmo con cui si rimarcano gli errori dei nostri cari, come a voler far pagare chissà quale colpa. Basterebbe evitare il sarcasmo in famiglia ed essere più amorevoli per vivere in serenità!

Non è facile trovare l'equilibrio se lo cerchiamo al di fuori di noi stessi, ossia se lo facciamo dipendere dalle opinioni e dalle attenzioni degli altri: smettiamola di volere apparire perfetti per paura della disapprovazione altrui.

La vita non può essere mai sotto il nostro pieno controllo essendo soggetta a molti fattori esterni, sempre vicini a noi e fin troppo coinvolgenti. Molte cose purtroppo non dipendono da noi e tutti viviamo prima o poi brutte esperienze e facciamo errori. Gli errori non mancano mai, ma è proprio attraverso di essi cresciamo e miglioriamo.

Quando ci capita qualcosa di brutto che non possiamo cambiare in alcun modo, l'unica cosa da fare è accettare la realtà in modo da liberarci dell'emozione negativa che ci fa stare male recuperando così rapidamente la razionalità. Si evita in tal modo di perdere la testa e il controllo delle nostre azioni!

Dal male nasce il bene e viceversa

DAL MALE NASCE IL BENE E VICEVERSA (1^ parte)
La più grande virtù, secondo me, non è tanto l'assenza totale di trasgressioni, ma piuttosto saper comprendere cosa ci sta succedendo e riuscire a fermarci in tempo anche se ci troviamo sull'orlo del precipizio. Spesso è sull'orlo della follia che nasce la genialità, così come sull'orlo del fallimento spesso nasce la ricchezza, e sull'orlo della malvagità può nascere la santità! Dalla somma degli errori e delle esperienze germogliano la saggezza e la flessibilità che sono sicuramente virtù grandiose, come pure la capacità di perdonare gli altri e perdonarsi. Invece, il male peggiore è rappresentato dall'orgoglio ferito che scatena la voglia di vendetta, per cui il rancore finisce per corrodere il corpo e la mente come un tarlo causando danni irreparabili.

3.Lo stress ci seduce

Spesso, sono proprio le cose che non vogliamo fare, quelle che ci disturbano di più! La nostra vita è un guazzabuglio di vizi e di virtù perché abbiamo sicuramente molti pregi, ma anche tanti difetti. Insomma, siamo esseri umani! E questo ondeggiare tra vizi e virtù è un bene o un male? L'uno e l'altro, come tutte le cose della vita, perché ogni cosa ha sempre due facce, anche se noi in genere ne vediamo una sola: quella che ci fa comodo in quel dato momento!

Inoltre, non sappiamo vivere con sufficiente distacco e perciò, più ci attacchiamo alle cose materiali e alle persone, piùsiamo stressati. Lo stress ci incanta, ci seduce come le sirene di Ulisse, ci attrae proprio come le cose di cui non sappiamo fare a meno! Lo stress, senza accorgercene, ci piace: siamo noi che lo cerchiamo in quanto è il prezzo da pagare per soddisfare i nostri bisogni vitali e anche i nostri capricci....

Per sentirci vivi abbiamo bisogno di attaccarci alle cose, ma più ci attacchiamo ad esse, più ci stressiamo e consumiamo energie che non riusciamo a recuperare in tempo. A volte ci sentiamo stanchi fin dal mattino. Per uscire dal circolo vizioso dell'attaccamento eccessivo alle cose materiali, alle persone e al ritmo di vita frenetico che conduciamo, e ridurre la tensione, dovremmo imparare a rispettare i ritmi naturali - giorno e notte, movimento e riposo - ed eliminare l'impazienza e la fretta.

Ma come facciamo a rispettare questi ritmi con la televisione che ci trattiene sul divano fino a ora tarda, il telefono e i telefonini che squillano in continuazione e i nostri tanti impegni importanti ed urgenti che abbiamo? Tutto sembra essere un inganno, persino il computer, a prescindere dai virus e dai messaggi indesiderati, perché era stato inventato per risparmiare tempo e fatica, ed invece ci ha raddoppiato il lavoro e ci rovina la vista e la schiena tenendoci avvinghiati davanti al monitor per ore e ore!

(Continua)

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