Il riordino delle Province in Italia ha adesso un nuovo attore. Sonia Masini, Presidente della Provincia di Reggio Emilia aveva già lanciato l’idea di creare la Provincia Emilia, superando la proposta governativa di ridurre il numero attuale delle Province esistenti sulla base di parametri legati all’estensione del territorio (> 2500 kmq) e alla densità di popolazione (>350,000 abitanti) e adesso lancia una raccolta di firme per sostanziare il progetto in maniera operativa.
Creare non Province allargate (es. Reggio con Modena. Parma con Piacenza, ecc.) ma una sola Provincia Emilia, che assieme alla Provincia Romagna e alla Città Metropolitana di Bologna costituirebbero le tre istituzioni coordinate dalla Regione Emilia Romagna, darebbe l’opportunità a questi territori di numeri importanti, con circa 2 milioni di abitanti, imprese e PIL che le consentirebbero di competere con le Province Europee più importanti, come la Baviera ad esempio e accedere direttamente ai fondi di sviluppo della Comunità Europea.
Mi sembra un ragionamento importante non solo perchè supera ogni barriera storica e culturale e offre una visione di sviluppo contrapponendosi ad un mero riassetto contabile, ma anche perchè la visione che anima non è solo legata al territorio, ma può avere un’applicazione nazionale interessante guardando al futuro del Paese. La proposta della Masini prende infatti in considerazione le potenzialità dell’Emilia, capace di riunire tutte le migliori produzioni con Indicazioni Geografiche Protette (Igp) del Paese, dal parmigiano al prosciutto, all’aceto, ma applicazioni simili potrebbero avvenire in Toscana con una Provincia dei Grandi Vini con Siena, Arezzo e Grosseto, accanto a quella Marinara di Massa, Lucca, Livorno e Pisa, sarebbe più facile riunire Viterbo e Rieti in una Provincia della Tuscia Sabina e Latina insieme a Frosinone in quella ciociara. Teramo, Pescara e Chieti potrebbero rientrare nella ‘Provincia Adriatica’, escludendo L’Aquila, mentre Savona e Imperia si potrebbero costituire in Provincia di Ponente. E così via, con la Provincia della Costiera Amalfitana, quella Alpina, il Salento, le Langhe, ecc.
“Vogliamo che siano prodotti risparmi nell’organizzazione delle nuove aree, che si superino sovrapposizioni e sprechi nell’erogazione dei servizi e nella programmazione delle infrastrutture e che gli amministratori rispondano ai cittadini. EMILIA è un brand fortissimo riconosciuto ed apprezzato da tutto il mondo, fatto di accoglienza e civiltà, lavoro e buon cibo, ottime scuole e servizi. Unita può essere un nuovo traino per l’Italia e per l’Europa, creare nuovo reddito, dare nuove opportunità” ha dichiarato Sonia Masini. Come non essere d’accordo?
Credo sia un esempio di come bisogna fare politica, con una visione, guardando al futuro del Paese e alle generazioni che verranno e non solo alle prossime elezioni. Invito tutti a firmare la proposta della Presidente della Provincia di Reggio Emilia seguendo questo link, dando sostegno popolare a questa iniziativa, ottima nel merito e simbolica nel desolante panorama politico nazionale.