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Dall’Inferno on line all’Infernale Realtà

Creato il 21 aprile 2012 da Sulromanzo

[Ottavo Girone della Rubrica All’Inferno, scrittore esordiente!]

Zombies
E finalmente usciamo dall’Inferno on line (di cui abbiamo parlato nel Sesto e nel Settimo Girone), pronti a raccogliere consensi nel mondo reale. Abbiamo già incontrato Sandrone Dazieri e scosso il capo in segno di biasimo, rendendoci conto che quei parteciperò al suo evento Facebook erano soltanto bugie. Eppure, potrebbe essersi trattato soltanto di uno spiacevole malinteso, forse quella sera nevicava — ehm, era il 13 aprile — e le strade risultavano impraticabili, impossibile, quindi, raggiungere la presentazione bolognese di Dazieri. Sì, insomma, a Bologna può anche nevicare in primavera, non date sempre tutto per scontato.
Vediamo, però, se anche ad altri è capitata la stessa brutta esperienza, così da stabilire se rischiamo d’essere i prossimi delusi. 

«E ti diventa impossibile non notare che, mentre presenti il tuo libro, dei tuoi amici non è venuto nessuno. E' la misura di un fallimento umano, in un certo senso.»
Ecco la lamentazione di una scrittrice in erba al ritorno da una presentazione letteraria.

«Tu nella tua vita fai una serie di cose, alcune sono anche gradevoli e di altre ancora magari sei fiera e contenta. E magari ti farebbe piacere ci fossero quelli che credevi fossero i tuoi amici a supportarti, a godere con te del momento, a festeggiarlo, a darti la carica, magari.»
Sembra di capire non ci sia stato il pienone.

«Così, guardando le persone sedute davanti a te nella sala non troppo gremita, vedi che i presenti sono, magari, tuoi buoni conoscenti, ci sei uscita diverse volte e ci scambi volentieri due chiacchiere, ma sono gli amici di quell'altro tuo amico, che ha scritto il libro con te e lo presenta. Per lui son venuti, gli amici. Ti chiedi come faccia, se ci sia una tecnica. In fondo probabilmente no.»
E ora il dramma raddoppia, ché se mancano solo i nostri amici, allora la colpa non è del meteo.

«Ti senti un'ingenua, ad averci creduto, ad aver riposto della speranza in un 'parteciperò' su Facebook o nell'idea che, magari, questa volta qualcuno sarebbe venuto.»
E ovviamente non possiamo non finire lì, proprio lì, dove la gente si batte contro la fame nel mondo a suon di mi piace: Facebook, sempre lui.

«Non era nulla di troppo impegnativo stavolta.»
Attenzione, stavolta implica che, forse, la colpa non è di chi non interviene. Può essere che lo sbaglio sia di chi invita.

«Non stavi chiedendo ai tuoi amici di venire a sentirti cantare, questa volta.»
Tocca ribadirlo: gli amici non ci hanno adottati.

«Non chiedevi loro di sentire un concerto di mezzora del tuo coro, non stavolta.»
La faccenda è seria. Sto pensando di suggerire a questi amici una class action.

«Non chiedevi loro di venire a vederti recitare in uno spettacolo a teatro, figuriamoci.»
Quel e quel forse servono a levarsi d’impiccio, alla svelta e senza dare ulteriori spiegazioni (stavolta).

«Senza tema e senza paura di ferirti, ti hanno risposto, allora, che a loro queste cose non interessano, che la musica che cantate non gli piace, che è noiosa, che si sarebbero rotti le palle, che era lontano, che dovevano portar fuori il cane. Che il teatro è noioso, che si sarebbero rotti le palle.»
Ci hanno chiarito il concetto. Per il nostro bene.

«Te la sei presa, sì, onestamente sì. Ci sei rimasta male. Hai poi deciso che non li avresti più invitati per queste occasioni. Più per risparmiarti di rimanerci male che altro. Per non crearti delle aspettative.»
Di certo, in molti hanno festeggiato, avendolo saputo.

«Però, quando si trattava di presentare il romanzo che hai scritto, bere aperitivi e chiacchierare, credevi di non stare chiedendo poi molto, invitandoli a partecipare.»
Gli esordienti sono affetti dal morbo dell’invito recidivo. Frequentarli può diventare una corsa a ostacoli per schivare serate artistiche d’ogni genere.

Il post di questa autrice amareggiata continua, ma noi la lasciamo proseguire da sola. Ormai dovrebbe averci fatto il callo.

Ad ogni modo, ecco cosa capita di solito alle presentazioni letterarie e come la prende uno scrittore: male, ché la colpa è sempre degli altri, tutti insensibili e privi di spirito partecipativo.

E se non fosse così?
C’è un sito —  Scrittore vincente —  che si occupa di promozione online e offline di un libro, una vera manna dal cielo! State attenti, perché potremmo scoprire il trucco per avere gente alle nostre presentazioni, ovviamente dopo aver tentato con la lusinga del buffet gratis e la promessa di un gettone presenza.
A cosa si deve il successo di Mauro Cardinale e del suo Il ritmo nel tacco? Non avete mai sentito questo libro? Beh, nemmeno io, ma pare che l’autore sia riuscito a venderne 250 copie in una sola presentazione
«Il successo della presentazione è stato ovviamente possibile grazie a partner di livello e all’affiancamento della musica di artisti famosi alla presentazione letteraria.», così spiega Scrittore vincente. Posso immaginare che, volessimo presentare un libercolo a Sanremo, durante i quaranta minuti di monologo di Celentano e grazie alla complicità musicale dell’orchestra dell’Ariston, potremmo bissare tale risultato. Difatti il consiglio è più o meno questo:
«Prova a cambiare approccio: anziché organizzare una presentazione partendo da zero, presenta il tuo libro in eventi organizzati da altri.»
Facile, no?

«Ti consiglio di stare quindi con gli occhi molto aperti, segui tutti gli eventi della tua zona e non solo, cerca di capire quali potrebbero essere contestuali al tuo libro ma soprattutto quelli ai quali puoi arrivarci meglio di altri in quanto conosci qualcuno che… conosce qualcuno che.. conosce l’organizzatore.»
Quanta saggezza in questo precetto! Finiamola con i nostri contatti online e passiamo alle persone reali: loro, i loro amici e gli amici dei loro amici. Da qualche parte si arriva, fosse pure ad attaccare briga.

Abbiamo, quindi, stabilito che, oltre l’Inferno on line, c’è ancora molto da conquistare, magari andando alle presentazioni di qualche collega. Avete mai provato?
Di solito, ci si fa vivi al cospetto del nuovo romanzo di uno scrittore famoso. Meglio se mediamente famoso, in fulgida ascesa, credetemi. Gli scrittori, già abituati ad avere un seguito, non si lasceranno facilmente impressionare dalla vostra presenza, se non quando diventa così assidua da rasentare lo stalking.
Dopo un paio di comparsate — in cui vi sarete fatti notare al momento del «Ci sono domande?» —, potrebbe venirvi l’insano impulso di invitare alla vostra serata lo scrittore in questione.
Voi siete andati da lui, il minimo che può fare è ricambiare il favore. Dico bene? Sarebbe un bel colpo poterlo esibire alla presentazione del vostro libro, proprio lui che quella sera avrebbe certamente di meglio da fare. Magari con un messaggio privato su Facebook avete ottenuto un «Forse, chissà» e voi, speranzosi, attenderete di vederlo spuntare in sala. Di certo salirete sul palco in terribile ritardo sulla tabella di marcia, la prima fila —  l’unica occupata — sarà piena di nonne e zie che già si mangiano le unghie per ingannare l’attesa.
Ci avete creduto fino all’ultimo, ma lo scrittore che avreste voluto tra la zia Pina e la cognata Caterina non si è fatto vivo.

Scuole di scrittura
Sarebbe cambiato qualcosa se, oltre ad andare alle sue presentazioni, vi foste iscritti al suo corso di scrittura creativa?
La rivista Origine propone un articolo prezioso sulle scuole di scrittura, ma non siamo qui per stabilire se possono esserci utili durante la stesura di un testo, ci importa, invece, sapere se allargheranno i nostri orizzonti in fatto di contatti.
Diamo retta ad Alberto Boffo, editor Feltrinelli: «Per allargare il giro delle conoscenze ci sono le scuole di scrittura, dove passano editor e autori affermati».
Insomma, forse è arrivato il momento di piantarla con le amicizie virtuali, magari quelle del mondo reale ci daranno maggior soddisfazione. Scegliete corsi di scrittura tenuti dai grandi nomi dell’editoria, sono garanzia di preziose frequentazioni. Vale la pena ricordare che prima conviene adoperarsi leggendo la produzione dell’autore/docente, così da non sfigurare. La cosa non è sempre facile. Io, ad esempio, non me la sentirei d’affrontare l’opera omnia di Baricco.


Il Nono Girone della Rubrica All’Inferno, scrittore esordiente! sarà on line il 28/04/2012.
Ritorneremo nell'Inferno on line, incontreremo Barbara Baraldi, Il Deboscio, Luigi Mascheroni, Writer’s Dream.

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