[Articolo pubblicato sulla Webzine Sul Romanzo n. 1/2013]
È difficile stabilire con precisione quando sia venuto alla luce il concetto di “letteratura digitale”.
Molti esperti fanno risalire la sua prima formulazione al 1971 e all’informatico e scrittore Michael Stern Hart che fondò il Progetto Gutenberg, inseguendo il sogno di permettere a chiunque di avere libero accesso alle opere letterarie. Forse, in quel momento prese vita l’idea più ampia di e-book (dall’inglese “electronic book”), la versione digitale di un prodotto che da secoli è sempre vissuto sulla carta.
Sono trascorsi più di 40 anni da allora e, oggi, il lettore italiano può contare su una disponibilità di titoli in formato elettronico quasi totale: un successo sorprendente, almeno dal punto di vista dell’offerta. A luglio del 2012, le opere disponibili erano circa quarantamila e l’apprezzamento del pubblico, in prima battuta titubante, pare stia crescendo. Stando ai dati raccolti dagli osservatori del Politecnico di Milano, nel 2011, il fatturato è stato di oltre 12 milioni di euro, con un incremento del 740% rispetto all’anno precedente.
Attualmente, acquistare un e-book è semplice, intuitivo e veloce, oltre che economico: per gli Apple-maniaci, ad esempio, la risorsa ufficiale è l’iBookStore, nato nell’aprile del 2010 e ottimizzato per iBook, il reader della Mela. Per tutti gli altri, ci sono numerosi siti tra cui scegliere, la maggior parte dei quali affianca la vendita di libri cartacei tradizionali a quella dei libri digitali: amazon.it, inmondadori.it, ibs.it, i portali delle case editrici e via di seguito.
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