E’ qui che i finanzieri del Gruppo di Tortona si sono presentati, dopo i primi sospetti e le conseguenti attività investigative, muniti di un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. di Milano e hanno immediatamente bloccato le diverse tonnellate di cibo, per lo più verdure, provenienti dal lontano Oriente.
Gli alimenti surgelati prodotti al di fuori della Comunità Europea, infatti, sono soggetti a precise regole che l’Europa e l’Italia hanno fissato a tutela della salute pubblica. Tra queste, la principale è quella che obbliga il produttore che vuole vendere sul mercato nazionale ad ottenere, previa verifica del possesso dei requisiti minimi ritenuti necessari, l’iscrizione in un apposito elenco custodito presso il Ministero della Salute.
Poiché gli alimenti giunti dalla Cina non provenivano da uno stabilimento incluso in tale elenco, gli importatori avevano escogitato un abile sistema per eludere la norma. Giocando, infatti, su una serie di traduzioni approssimative dal cinese, all’inglese e poi all’italiano erano riusciti a “trasformare” i prodotti surgelati in prodotti congelati, prodotti cioè soggetti a una disciplina meno severa quanto ai requisiti necessari per l’importazione. Ma la differenza tra congelato e surgelato sta anche nella conservazione che se non adeguata, può alterare la genuinità dei prodotti. Prima di partire per Milano la Finanza ha controllato i camion, scoprendo il “trucco”.
Dopo questo primo sequestro, le indagini, sino a quel momento coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, si sono concentrate su altri importatori, al fine di verificare altre analoghe illecite importazioni. Così si è arrivati ad un altro cinese che, allo stesso modo, operava attraverso una società di capitali di Prato di cui era rappresentante legale. Nella circostanza, gli alimenti, dal peso complessivo di 23 tonnellate, sono stati sequestrati dai finanzieri e dai doganieri direttamente presso l’Interporto di Rivalta Scrivia.
A conclusione delle attività investigative, sono salite quindi a 43 le tonnellate di merce sequestrata dalle Fiamme Gialle di Tortona e a 3 il numero delle persone denunciate per frode nell’esercizio del commercio. Una di queste ha già chiesto di definire il processo con il rito del “patteggiamento”.
La Coldiretti che si è sempre fatta portabandiera della qualità dei prodotti che finiscono nei nostri piatti esulta e ricorda: “Il consumatore è stato ingannato dalle etichette non chiare. Meglio comunque scegliere sempre il made in Italy”.