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Dalla Francia no alle modelle sottopeso

Creato il 24 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Francia rifiuta le sfilate con modelle sottopeso

Provvedimenti contro le agenzie di moda che non rispetteranno la legge

La Francia ha preso provvedimenti legislativi molto seri riguardo la questione della magrezza e dello stato di salute delle modelle. La scorsa settimana, con sorpresa da parte dell’opinione pubblica, il governo francese ha vietato alle agenzie di moda di fare sfilare modelle sottopeso.

I provvedimenti contro le agenzie che non rispetteranno questa nuova legislazione saranno decisamente salati. Le multe possono arrivare anche a 75 mila euro, e in più si può arrivare a dover scontare fino a sei mesi di pena carceraria. Insomma, la Francia ha preso una posizione estremamente chiara e ferma sui problemi sociali e personali di modelle troppo magre. Non è tutto, però. Per far sì che le agenzie di moda siano propense a rispettare i nuovi canoni imposti dal governo, tutte le modelle saranno obbligate a sottoporsi a controlli regolari sul peso e di salute; inoltre prima di poter iniziare la carriera, ciascuna ragazza dovrà presentare un certificato medico dove si assicura che l’indice di massa corporea sia equilibrato, dunque che la modella sia normopeso.

Non solo le sfilate: a essere sottoposti a nuova legislazione sono anche le pubblicità

Questo per quanto riguarda le sfilate, che non sono però l’unica sezione di lavoro del mondo della moda. Per le modelle un altro possibile sbocco di carriera sono le foto pubblicitarie. Un argomento da sempre molto dibattuto per quanto riguarda le foto è l’eccessivo ritocco dei corpi e dei visi delle protagoniste con l’uso di Photoshop: molte modelle, attrici, cantanti e protagoniste della scena dello spettacolo italiana e mondiale hanno preso posizione su questo argomento, chiedendo che le proprie fotografie non venissero ritoccate. Clamoroso era stato il caso di Miranda Kerr, top model australiana che è stata uno degli angeli di Victoria’s Secret per ben sette anni, dal 2007 al 2013: una delle donne considerate tra le più belle al mondo – l’ultima notizia che la riguarda è stata la censura di alcune sue foto per un servizio della iconica rivista di moda Harper’s Bazaar perchè troppo sexy – e finita agli onor di cronaca per una sua foto dopo una sfilata in cui risulta in maniera clamorosa il lavoro di Photoshop, in cui la magrezza eccessiva la fa sembrare finta rispetto alle colleghe.

La Francia si schiera anche contro a tutto questo e impone che ogni foto modificata in fase di post-produzione (che sia con Photoshop o con qualsiasi altro programma di modifica digitale) riporti obbligatoriamente la dicitura “Fotografia ritoccata”. Anche in questo caso, le sanzioni pecuniarie possono arrivare a 37500 euro, con un aumento del 30% se la foto in questione viene utilizzata per una campagna pubblicitaria.

Modella

Photo credit: fervent-adepte-de-la-mode via Foter.com / CC BY

Il problema delle misure della moda

Il problema dell’eccessiva magrezza delle modelle, dei canoni estetici quasi impossibili che le case e le agenzie di moda impongono alle ragazze che vogliono intraprendere una carriera in questo universo è un problema attuale ma che ormai fa notizia da anni. La prima modella magra, androgina nelle forme ma che fece storia fu Twiggy. Fu quella che si potrebbe definire la prima top model, tutto di lei fece scalpore. La magrezza, le sue forme da ragazzino, i capelli corti e il trucco che impersonificavano alla perfezione quegli anni ’60, la cultura della swinging London, la minigonna che lei fu la prima modella ad indossare. Vennero poi le top model simbolo del corpo perfetto e del desiderio maschile: Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Elle Macpherson, Eva Herzigova, Linda Evangelista, Heidi Klum, Tyra Banks. Donne che rappresentavano il corpo perfetto, sodo ma morbido, il mondo della moda e gli stilisti le facevano assurgere a muse ispiratrici. A rompere questa era fu l’icona degli anni ’90, del grunge, della bellezza imperfetta ma piena di personalità: Kate Moss, che non solo non rappresentava la bellezza classica, con quel sorriso imperfetto, il viso smunto e il corpo che ricordava incredibilmente Twiggy, ma che era – ed è – simbolo degli anni dell’eroina e della cocaina, della musica grunge e della Londra dei sobborghi. Kate Moss, che seppe coniugare in maniera innata ma perfetta l’eleganza senza tempo di Burberry e la musica dei Nirvana, fece da barriera verso un’epoca in cui le modelle, per assomigliarle ma anche perchè le case di moda la adoravano, divennero sempre più magre.

E se le case di moda e le agenzie pubblicitarie chiedono canoni di magrezza eccessiva, le ragazze che vogliono fare la carriera da modelle devono necessariamente assoggettarsi a loro. Certo, ci sono casi come Victoria’s Secret, che non per niente vanta nomi come Miranda Kerr, Gisele Bundchen, Bar Rafaeli e Alessandra Ambrosio che fanno delle ragazze alte, toniche e con le forme perfette – dette “gli angeli” – la sua firma distintiva. Non a caso le modelle più famose, pagate e desiderate dal sistema della moda sono proprio molti di questi nomi, tuttavia sono eccezioni. Se si guarda una sfilata qualsiasi, si noteranno per lo più ragazze eccessivamente magre, evidentemente non in salute, vittime di regimi dietetici non consoni. Nella storia non sono stati pochi i nomi delle modelle anoressiche arrivate alla morte, come Isabelle Caro, e d’altronde l’anoressia e le malattie del cibo sono le più tristementi note nel mondo della moda.

Molti altri paesi europei hanno adottato misure legislative contro le modelle sottopeso, nella speranza che i problemi collegati all’anoressia di queste ragazze, dello sfruttamento delle case di moda, e dell’emulazione di molte ragazzine possano diminuire.

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