C’è una Spagna che infrange gli stereotipi legati a questo paese, in cui sole, mare, paella e flamenco non sono i protagonisti principali. È la Spagna settentrionale e per me, che ho vissuto quasi un anno a Valencia e conosco abbastanza bene la Catalogna e l’Andalusia, si tratta di un paese totalmente differente.
Qui scordatevi il caldo costante e portatevi sempre dietro l’ombrello, perché una giornata soleggiata si può risolvere in pochi attimi in un acquazzone.
E non pensate di trovare gente sempre sorridente ed espansiva, qui le persone sono tremendamente dirette, se pur molto ospitali. E se un cameriere di una sidreria asturiana vi dirà in malomodo che non vi porterà due fabadas (piatto tipico a base di fagioli bianchi grandi e carne) non ve la prendete a male e fidatevi di lui, perché quando arriverà una mega porzione sufficiente per due persone lo ringrazierete.
Se partite per queste regioni settentrionali della Spagna, lasciate a casa la voglia di fare solo vita da spiaggia, e godetevi la bellezza di paesaggi tanto differenti che vanno dalle scogliere a picco sul mare della Costa da Morte in Galizia, alle dolci colline della Rioja Alavesa nei Paesi Baschi, dalle verdi montagne della Cantabria alle coste selvagge ed emozionanti dell’Asturia.
E portatevi dietro tanta curiosità, perché qui bisogna attivare tutti i sensi per cogliere le sfumature che caratterizzano ogni regione, proprio come abbiamo fatto io e il mio compagno Domenico durante #MySpagnadelNorte, un viaggio on the road alla scoperta di territori, storia e cultura di quattro regioni della Spagna del nord, partendo dalla Galizia e arrivando fino ai Paesi Baschi. Ed è stato tutto semplicemente fantastico e sorprendente.
In Galizia abbiamo scoperto le Isole Cíes, arcipelago di isole dell’Atlantico quasi sconosciute ai turisti italiani, capaci di emozionare grazie ai sentieri che portano in punti panoramici da cui ammirare spiagge paradisiache e il mare da fora, l’oceano e la forza delle sue onde che si infrangono sulle scogliere. Io le ricorderò come le “isole dei gabbiani”, mai visti così tanti in vita mia!
Ma la Galizia che più mi rimarrà negli occhi e nel cuore è il tratto della Costa da Morte, che va da Muros a Capo Finisterre, che al tempo dei Romani si pensava fosse l’ultimo lembo di terra della Spagna occidentale.
Incredibili le scogliere a picco sul mare plasmate dalla furia del vento e delle onde, e incantevoli le spiagge come Boca do Río in cui fare un bagno nelle acque gelide delle piscine naturali originate dall’incontro dell’oceano con la foce del fiume.
Se ci si sposta verso est ecco che si arriva in Asturia, terra fiera che sa di essere la vera Spagna e non “tierra de reconquista“. Gli Asturiani sono un popolo davvero ospitale e città come Oviedo e Gijón ne sono l’emblema: belle e accoglienti.
L’Asturia la ricorderò soprattutto come una terra verde in cui fermarsi a contemplare la bellezza della sua natura, a passo di lumaca, senza fretta. Quasi i due terzi della superficie asturiana sono area protetta, comprese cinque biosfere, 41 monumenti naturali e 198 spiagge. Un patrimonio verde tutto da scoprire!
Andando verso oriente si incontra la Cantabria, altra regione dove la natura cresce rigogliosa e dove il verde di montagne e colline è interrotto solo da pascoli di mucche e dalle caprette che si arrampicano fino a toccare il blu del cielo.
E poi ci sono piccole meraviglie amate dai turisti di tutto il mondo come Santillana del Mar, borgo medievale perfettamente conservato e ottimo punto di partenza per ammirare le incredibili pitture rupestri della Grotte di Altamira, che risalgono a 15.000 anni fa.
Ma c’è anche la Cantabria per i giovani che amano la movida e la deliziosa cittadina di Santander ne è il fulcro con i suoi numerosi bar in cui far tardi bevendo copas e mangiando pinchos, piccoli gioielli gastronomici che troverete nella loro più famosa espressione nei Paesi Baschi.
E proprio questi ultimi sono stati l’ultima tappa del nostro viaggio: una regione unica dalla fortissima identità culturale. Bilbao mi ha conquistata a prima vista con la sua voglia di rinascita che si materializza in ogni angolo della città, a partire dal Museo Guggenheim, simbolo cittadino e dal suo casco viejo (centro storico) pieno di vita e di cultura.
Infine Donostia-San Sebastián, la cittadina più modaiola e civettuola dei Paesi Baschi, amata dai surfisti per le belle spiagge in cui praticare questo sport, soprattutto la Playa de la Zurriola, ma anche dai turisti che vogliono assaggiare la deliziosa gastronomia locale: non solo pinchos, ma anche piatti a base di freschissimo e ottimo pescado. I tramonti di San Sebastián – ammirati dal Paseo della Concha che corre lungo l’altra spiaggia cittadina, quella più soggetta al cambio di marea – sono tra i più romantici che abbia mai visto e forse i più carichi di nostalgia, visto che ci hanno salutato prima del nostro rientro in Italia.
Hasta luego, #MySpagnadelNorte!