Il palladio, da molte persone confuso con il platino, ha molte applicazioni simili a quest'ultimo: dalla gioielleria all'elettronica, dai catalizzatori alle applicazioni mediche.
Ma il palladio è oggetto di recenti ricerche per l'impiego come componente nella tecnologia delle celle a combustibile e nelle cure per la prostata e la mammella (palladio-103). Si pensa che in un prossimo futuro, il metallo potrebbe essere usata anche per eliminare le tossine e le sostanze cancerogene dalle acque sotterranee.
Il palladio è usato per creare i convertitori catalitici delle automobili e nei macchinari che hanno dei motori. Questi convertitori trasformano le sostanze tossiche dei gas di scarico in elementi, ancora tossici ma meno nocivi, contribuendo ad adeguare i veicoli alle normative sulla salvaguardia dell'ambiente. Anche se esistono altri tipi di catalizzatori, quelli a base di palladio sono tra i più economici e i più efficaci.
Nell'elettronica, il palladio è impiegato per la produzione dei condensatori ceramici multi-strato, che troviamo per esempio nei telefoni cellulari e nei computer portatili. I condensatori aiutano a controllare la corrente elettrica nei circuiti, consentendo di immagazzinarla e di rilasciarla quando serve. Di recente, il costo relativamente alto dei condensatori al palladio, ha reso più conveniente l'impiego di condensatori al nichel.
Nella chimica industriale, il palladio viene utilizzato per produrre sostanze chimiche come l'acido tereftalico purificato, un componente per le fibre artificiali come il poliestere, e come l'acido nitrico usato nei fertilizzanti. Il palladio come catalizzatore nelle reazioni chimiche ha cambiato per sempre i processi produttivi dell'industria chimica, farmaceutica e biotecnologica. Nell'industria petrolifera questo metallo, insieme agli altri elementi del gruppo del platino, è usato come catalizzatore in molti processi di raffinazione, compreso il reforming catalitico e l'idrotrattamento.
In medicina e odontoiatria le leghe a base di oro, contenenti anche platino, sono state a lungo utilizzate per gli intarsi dentali, le corone e i ponti, soprattutto negli anni '80. L'aumento dei prezzi dell'oro e la scoperta di nuovi materiali hanno cambiato anche questo mercato. Attualmente le leghe dentali comprendono almeno il 20% di palladio.
In campo medico, gli scienziati stanno cercando di utilizzare piccole palline di palladio-103, un isotopo radioattivo dell'elemento, per combattere il cancro della prostata e della mammella. Il metodo, in cui il palladio-103 viene iniettato nella zona interessata, è chiamato brachiterapia. In pratica si irradia per un breve periodo di tempo soltanto la zona malata, invece di applicare elevati livelli di radiazione su tutto il corpo.