“Dalla pagina virtuale del Papa ai fan della rete: Fratelli…”

Creato il 03 febbraio 2011 da Daniele7

Papa facebook

Dalle teorie dei Maya alle profezie di Nostradamus, dalle ricette culinarie di Antonella Clerici ai video sulle intercettazioni dei politici, ormai trovi tutto sul web. Basta un semplice click su un motore di ricerca qualsiasi e “il messaggio è servito”. L’ha capito anche la Chiesa che, ora, vuole conquistare i nativi digitali con messe virtuali, preghiere e parabole del Vangelo “postate” sui social network. “Benedetto ha appena aggiornato il suo profilo”. E nella sua bacheca si legge che “comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando
di esso non si parla in forma esplicita
”. Wow. Il nostro Papa è senza dubbio moderno, all’avanguardia, tecnologicamente informato. Dopo la santificazione del suo predecessore, l’amatissimo Papa Wojtyla, Benedetto XVI si è dato un nuovo obiettivo preciso: superare il digital divide della religione cristiana. Ma il rappresentante di Dio sulla Terra dice anche un’altra cosa, altrettanto importante. Dice di stare attenti, di usare con criterio il potente mezzo di internet e di non lasciarsi ammaliare da false illusioni. Occorre infatti “essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua “popolarità”
o dalla quantità di attenzione che riceve
”.

Parole sante!

Infatti molti di noi credono che avere mille amici su Facebook o mille fan su Twitter o un grosso conto nella banca di Second life significa essere famosi, significa avere successo, significa avere consenso. E invece non è così. E’ tutta una fiction. E i politici italiani stanno facendo questo errore. Infatti, se l’ufficio stampa di un onorevole crea una pagina fan su Facebook del suo datore di lavoro, tra l’altro personaggio pubblico, è pacifico e inevitabile suscitare curiosità tra gli internauti e, di conseguenza, ottenere numerose visite ed iscrizioni. Ma gli scritti non sono altro che i fan, gli elettori dello stesso politico, i familiari, ovvero le persone vicine al suo partito di riferimento, che non confuteranno mai un intervento del loro uomo, o donna che sia. L’onorevole però, in preda ad un delirio di onnipotenza, “se la suona e se la canta”, e si sente padrone del mondo, l’intoccabile, perennemente nel giusto, portatore di verità assoluta, senza considerare, invece, che, come la sua, ce ne sono altre mille di pagine su Facebook di altri colleghi che affermano il pensiero contrario. I politici però sono fifoni e preferiscono restare nella loro isola felice e non affrontare la realtà. Allora amici politici, ascoltate un mio consiglio, che non è il mio, ma quello di una persona certamente più autorevole di me, come il Papa. Non cercate, quindi, il consenso su Forum a Voi dedicati, perché sarebbe troppo comodo. Cercate invece un luogo di confronto, una piazza, un ring, una piattaforma pubblica eterogenea, per un dibattito plurilaterale costruttivo, e non andate a “comiziare” a casa Vostra, dove c’è mamma che prepara la pasta al forno che vi piace tanto.

A chi non piace la pasta al forno? A tutti. Ma quello di cui l’Italia ha bisogno non è la pasta al forno, già pronta, casomai pre-cotta e riscaldata al momento; quello di cui l’Italia ha bisogno è un piatto preparato con cura, con il tempo che serve, senza fretta, composto da quegli ingredienti genuini e necessari per una sana alimentazione del Paese, come la democrazia, la lealtà, il rispetto, l’educazione, la professionalità.

E poi si che a quel punto gusteremo tutti insieme un piatto prelibato, saremo tutti soddisfatti del risultato e condivideremo la ricetta su Facebook!!!


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