Esiste un programma tv molto interessante, vi consiglio di non cambiare canale se vi ci imbattete. Si chiama “Com’è fatto”, è prodotto in Quebec, Canada ed è trasmesso in Italia da Discovery, Realtime e DMAX. In questo programma si prendono in esame oggetti di uso quotidiano, descrivendo tutte le fasi della loro produzione, dalla materia prima al consumatore. Com’è fatto uno stuzzicadenti, ve lo siete mai chiesto? Come si passa dai tronchi d’albero a questi esili aggeggi appuntiti? Come sono fatti i jeans, la carta alluminio, le lampadine? Ogni giorno acquistiamo e veniamo a contatto con una miriade di oggetti che hanno una propria filiera di produzione e distribuzione e sono processi che in massima parte ignoriamo.
Siamo lettori forti, ma ditemi: com’è fatto un libro? Da dove viene? Chi lo confeziona e chi lo fa arrivare in libreria? Qui su Temperamente ci siamo sempre occupati dei libri dal punto di vista del contenuto, della sostanza, non della forma. Generalmente non lo si fa. Eppure conoscere alcune di queste informazioni sarebbe determinante nel nostro rapporto con l’oggetto libro, ci renderebbe lettori più consapevoli. Questo è ciò che mi sta accadendo da quando, nelle ultime settimane, ho iniziato a bazzicare le librerie non più dalla parte di semplice lettrice ma da quella di aspirante libraia. Ho scoperto un sacco di cose interessanti che stanno cambiando il mio rapporto con i libri. Ve le vorrei raccontare in una piccola rubrica che ho deciso di intitolare “Dalla parte del libro”. Sì, per una volta non saremo dalla parte dei lettori, proveremo a calarci nei panni di editori, distributori, promotori, librai… proveremo a capire come è cambiato il loro ruolo negli anni, quali problemi li affliggono, come possiamo noi lettori aiutarli anche semplicemente conoscendo il loro lavoro.
Ho pensato di cominciare con qualche spunto di riflessione sul mercato editoriale. Gli editori censiti in Italia sono 8440. Cosa si intende per “editore”? La definizione potrebbe apparire troppo generica: è sufficiente aver pubblicato un libro per definirsi tali. Ovviamente non l’aver autopubblicato il proprio libro, quella è un’altra faccenda di cui forse parleremo. Ma per essere più precisi solo 2225 tra gli 8440 hanno pubblicato un titolo nell’ultimo anno. Com’è composto questo numero? Al 90% si tratta di piccoli e medi editori, ovvero di coloro che hanno pubblicato rispettivamente meno di 10 o tra i 10 e i 50 libri in un anno. I grandi editori sono coloro che ne pubblicano anche 200 e immettono nel mercato il 75% dei titoli. Dovremmo curarci solo di loro? Ovviamente sono i più presenti in libreria e nelle classifiche di vendita ma a volte capita che anche una piccola o media casa editrice intercetti un best seller prima delle grandi. Molti grandi autori poi, hanno cominciato la loro carriera con una piccola casa editrice per poi passare alle maggiori, quindi snobbarle significherebbe perdere una vasta e significativa produzione editoriale. Non tutto ciò che ha pubblicato il vostro autore preferito è edito dalla stessa casa editrice, cercando un po’ potreste scoprire opere meno note.
Ci sono altri motivi per i quali conoscere il catalogo dei piccoli editori è utile e interessante. Ad esempio, a beneficio degli aspiranti scrittori è utile dire che ogni casa editrice è diversa dalle altre. La caratterizza un progetto, una linea editoriale, un’impostazione di base che i direttori editoriali sanno di dover rispettare. Quando si invia un manoscritto ad una casa editrice sarebbe utile conoscerla, sapere se fa al caso nostro. A che pro mandare un fantasy a chi pubblica solo libri gialli? Crediamo di aver scritto il libro dell’anno ma nessuno risponde alle nostre email. Forse stiamo bussando alle porte sbagliate.
Come fare a conoscere una così vasta pluralità di case editrici? Impresa ardua, posso solo consigliarvi di provare a perdervi in libreria, soffermandovi su qualcosa di meno ordinario, appuntandovi i nomi di chi potrebbe più interessarvi e correndo a casa ad esplorare il loro catalogo online. Quasi tutte ne hanno uno. Questa impresa, per quanto impegnativa e inizialmente ostica vi aiuterà a uscire dai canoni della classifica, ad ampliare il raggio delle vostre letture e a trarne maggiore soddisfazione. Provare per credere!
Giulia Lanzolla