L’argomento è vasto e affatto semplice, non si pretende quindi di esaurirlo nel respiro corto di una pagina, ma se persino un “mostro sacro” come Umberto Eco ha pensato di scriverne e parlarne in una Storia della bellezza edito da Bompiani nel non troppo distante 2004 ripercorrendone i modelli dalla classicità alla contemporaneità, passando attraverso un “mostruoso” Medioevo, il canone della bellezza, e di quella femminile soprattutto, così etereo e inafferrabile, cangiante (come certe donne), non è mai un fuori tema. Torna puntuale a ogni cambio stagione (e non solo), puntuale come le stagioni, appunto, che possono ritardare o sorprenderci per loro certi eccessi, ma una cosa è certa: ritornano!
Se si vogliono considerare giusto i libri di settore, solo per il 2011 si possono trovare alla voce “Salute e Bellezza” decine di manuali da Per una pelle sana e perfetta, i rimedi naturali per la tua bellezza a Diego per te. Da un grande maestro di stile e bellezza i segreti per valorizzarti, piacerti e amarti di Diego della Palma, continuando con Il chirurgo dell’anima di Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico di fama internazionale che racconta le sue notevoli esperienze per concludere, solo perché il titolo è particolarmente affascinante non perché manchino altri esempi, con un Self lifting. Come cancellare le rughe da soli. Non rientra nel campo della manualistica e ha comunque riscosso un discreto successo, sempre in questo 2011 ormai agli sgoccioli, la guida della francese, icona di eleganza e giornalista di Elle, Ines de la Fressange dal titolo La parigina. Guida allo chic: consigli raccolti in anni e anni di frequentazione degli ambienti di alta moda per imparare a vestirsi in ogni occasione e conservarsi belle con stile. Ha meritato una recente ristampa per la casa editrice La vita felice L'arte della bellezza: manuale di trucchi e accorgimenti, dalla cosmetica a un'alimentazione bilanciata, per raggiungere la bellezza canonica secondo il modello europeo, un testo quanto mai attuale che contiene, tra l'altro, buoni consigli per rimanere in salute e accrescere il proprio ascendente sull'altro sesso; libro scritto nel 1858 da Lola Montez, una delle donne più belle dell'epoca. Per l’Italia ci piace citare Tutte ragazze. Come affrontare con eleganza il tempo che passa, ironico testo di Anna Capelli e Riccarda Serri, rivolto a quelle donne che si avvicinano al giro di boa, i temuti cinquant’anni, che vogliano continuare a sentirsi belle e riuscire a stare al fianco delle proprie figlie. Per il futuro prossimo è in uscita a novembre con la Marcos y Marcos una commedia romantico-erotica che ha per protagoniste tre donne, “diversamente belle” in giro per la Spagna, il titolo è Miracolo a Maiorca dell’autore Sebastià Alzamora. Così si può legittimamente affermare che l’argomento “bellezza” insiste e resiste… perché il mondo della scrittura e dei lettori in genere, dal blog alla carta stampata, non può essere del tutto avulso dalla realtà e dalle sue mode e con queste, c’è poco da fare, deve fare i suoi conti. Se provo però a fare mente locale sulle eroine rintracciate in più di un libro letto in vent’anni di rispettabile attività di lettrice mi pare di ricordare, e spero di non essere la sola, che la maggior parte di loro sono donne dai capelli lunghi, profumate, sono snelle e slanciate, mai stanche, sempre in ordine mentre le donne tradite dai mariti non possono che essere un po’ sciatte e soprappeso e indossare una tuta comoda se non fosse che una bella risata e tanta buona volontà intervengano a salvare loro la faccia. Pare però, e sarebbe anche ora, che a differenza di un tempo una piccola breccia, una crepa appena percepibile cominci a farsi strada nel mondo imperante della bellezza “ad ogni costo”: la rivendicazione di merito da parte delle donne normali. Quelle con qualche chilo in più, o in meno, quelle che non si ritoccano, con gli occhiali, troppo alte, troppo basse, con il doppio mento o la piega sfatta raccolta in una coda tenuta dall’elastico. Le donne, insomma, vere che nonostante le loro caratteristiche non si nascondono a casa ma escono allo scoperto, tentando di indossare vestiti alla moda che magari non gli cadranno a pennello, ma provano ugualmente ad indossarli; escono allo scoperto parlando dei loro difetti (la Littizzetto non sarà da Premio Nobel ma quanto a faccia tosta!) e stupisce che a farlo nelle interviste sempre più spesso siano anche delle icone del cinema (da leggere l’intervista rilasciata per Repubblica dello scorso 30 ottobre dell’attrice premio Oscar Keira Knightley che lamentava la difficoltà di fare i conti con un corpo estremamente esile) o della moda che di questi difetti cominciano a farne un punto di forza, ovvero un punto e basta. Confessano della difficoltà di convivere con i loro limiti, una difficoltà umana e comune, senza per questo dovere necessariamente ricorrere ai bisturi o al photoshop, della paura confessabile del dover essere sempre all’altezza (ancora qualcuna che si faccia promotrice del cellulite è bello la dobbiamo incontrare, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare).
Poi però ti capita magari di chiedere una collaborazione ad un responsabile della cultura (donna) di un quotidiano della tua città e pensi che sì, non te la immaginavi di certo con i capelli unti e il viso struccato, ma neanche che somigliasse tanto a Paris Hilton…
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