Quando si vive all’estero da qualche anno, c’è un momento in cui si perde interesse per le notizie che arrivano dall’Italia. Questo perché a un certo punto l’Italia comincia a sembrare un teatrino comico-grottesco che non fa più ridere. Nel mondo ci son problemi ben più grossi che, per esempio, trovare una via d’uscita legale (e non democratica) a un ormai conclamato delinquente.
Ma alcune notizie, data la potenza deflagrante iniziale, sfondano quella patina di disinteresse e giungono fin qui, oltre confine, con la loro potenza quasi intatta.
Cosa è successo lo spiega bene Loredana Lipperini in questo articolo, di cui riporto un lungo passo:
Dunque Erri De Luca verrà denunciato. Non so su quanti quotidiani troverete la notizia, ma Ltf, la società che si occupa degli studi e della progettazione della Torino-Lione, ha deciso di portare lo scrittore in tribunale. I motivi? Ansa li riporta così:
“L’iniziativa è legata alle recenti prese di posizione di De Luca in favore delle azioni di ‘’sabotaggio” contro il cantiere.
L’ex di Lotta Continua in alcune interviste aveva legittimato ”cesoie e sabotaggi” nella protesta contro la realizzazione della Torino-Lione”.A parte la definizione (l’ex di Lotta Continua. Come se la biografia di Enrico Letta fosse riassumibile in “l’ex presidente dei Giovani Democristiani”. Ops, dite che in questo caso sarebbe legittimo?), forse occorrerebbe leggere l’intervista a De Luca all’Huffington Post, che trovate qui. E poi leggete le reazioni NoTav: qui e qui.
Comunque la pensiate in proposito, ribadisco, mi sembra evidente che sul No Tav esiste ormai una campagna mediatica che criminalizza e non informa. Se persino il rettore della Statale di Milano annuncia con rullo di tamburi l’adozione dei tornelli per impedire l’accesso all’università a “persone molto pericolose” facendo indiretto ma evidente riferimento ai NoTav, credo che il cerchio si stia chiudendo.
Allora, fatevi un favore. Procuratevi il libro di quel pericolosissimo personaggio che è Luca Rastello (giornalista, specializzato in economia criminale e relazioni internazionali, è stato direttore di «Narcomafie» e del mensile «L’Indice», e ha lavorato come inviato per il settimanale «Diario») e Andrea De Benedetti. Si chiama Binario morto, e un paio di chiarimenti sull’Alta Velocità li fornisce eccome. Con buona pace di tutti coloro che sono pronti a utilizzare il termine Cattivi Maestri come un marchio d’infamia.
Alcuni scrittori, anche illustri, ieri hanno espresso la loro solidarietà a Erri De Luca: i Wu Ming, Massimo Carlotto, Sandrone Dazieri, Igiaba Scego, Giulio Cavalli, gli Scrittori Precari, che lanciano un controboicottaggio dal loro status facebook.
Molti altri hanno taciuto, la Lipperini constata infatti “la scarsissima propensione del mondo letterario italiano a esprimere solidarietà ai membri più famosi del medesimo”.
Giulio Cavalli parla di mancanza di coraggio e del solito opportunismo in polvere degli scrittori che scodinzolano.
Forse è così.
In ogni caso, a me pare ovvio che non si possa che stare dalla parte di chi ha espresso un’opinione, seppur forte e scomoda, perché, fino a prova contraria, il diritto di esprimere un’opinione legittima non ci è ancora stato tolto.
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