Dalla parte di John Galliano

Creato il 02 marzo 2011 da Mathildedlm
Stavo scrivendo un nuovo post sui rapporti interpersonali tra uomini over60 e giovani ragazze (sempre ispirata alle vicende del nostro primo ministro), ma le ultime vicende riguardanti il mio stilista preferito mi hanno spinta a lasciare lì il post e a scrivere questo. Premetto una cosa importante, soprattutto per quelli che visitano il mio blog e fanno commenti senza aver prima letto il post. Io non intendo giustificare il comportamento dello stilista, sono la prima a dire che ha sbagliato e che deve accettarne le conseguenze. Quello contro cui mi scaglio è la “caccia alle streghe” che si è scatenata nei suoi confronti, come se lui fosse l’unico antisemita gay al mondo, e la velocità con la quale il mondo della moda gli ha voltato le spalle, mentre fino al giorno prima lo osannava.
Innanzitutto voglio spendere due parole sui negazionisti dello sterminio ebraico e sugli antisemiti e, sempre per quelli che commentano senza leggere, preciso che io non ne condivido assolutamente le idee. Non pensate che chi odia gli ebrei siano pochi sfigati. Sono molti di più di quanti ne immaginate e si trovano ovunque, in qualsiasi ceto sociale, livello culturale, sesso, religione, orientamento sessuale, nazione ed appartenenza politica. Qualche anno fa un medico italiano ha pubblicato un libro intitolato “Luna di miele ad Auschwitz”(http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/negazionismo.htm), dove attraverso uno studio scientifico e matematico, si affrontano tutte le tesi negazionistiche sullo sterminio degli ebrei. Una delle tesi più agghiaccianti è che «la cifra di 6 milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio è inventata ed enormemente gonfiata» perché «i forni crematori non erano capaci di garantire la capacità termotecnica per questo numero elevato di cremazioni». Fortunatamente, nelle note del libro, sono riportate le documentazioni contrarie a queste affermazioni (gli ebrei non sono tutti morti nelle camere a gas). Ma viene, comunque, avvalorata la principale idea dei negazionisti ed antisemiti, cioè «che la cifra è stata volutamente gonfiata dagli ebrei, perché così possono fare la parte delle vittime, giustificare le loro azioni belliche e ricattare le altre nazioni». Lo so, è terribile quello che ho scritto ma è la verità. Se le tesi negazioniste si possono confutare, come dimostrato nel libro, molto più difficile è riuscire a sradicare le opinioni che si creano in seguito ad eventi vissuti, diciamo, in prima persona con persone ebree. Ho conosciuto un ragazzo che abitava in una città del settentrione, dove è presente una grande comunità di ebrei, il quale mi ha riferito questa sua vicenda. Lui si era invaghito di una ragazza ebrea, ma il padre di lei gli ha vietato di frequentare la figlia a meno che non avesse rispettato queste condizioni: doveva farsi circoncidere, convertirsi all’ebraismo e doveva sposare la ragazza (che qualche anno dopo è scappata di casa). Lui è scappato a gambe levate. Immaginatevi gli amici anti-ebrei del ragazzo cosa hanno detto sul padre…io preferisco non riportarlo, ma vi assicuro che erano peggio di quello che dice Galliano nel video.
Tornando a John Galliano, ci sono alcuni punti del dramma che non mi sono chiari e la mia deformazione professionale mi obbliga ad analizzarli uno ad uno. Il primo è proprio il luogo dove lo stilista ha rivolto gli insulti. Fin dall’inizio è stato detto che il locale era il preferito di Galliano, dove lui si rifugiava a bersi una birra (credo, eh, può bere anche vino) dopo una giornata di lavoro in atelier tra bozzetti da disegnare, sarti da supervisionare, vestiti da controllare e modificare, clienti e giornalisti da incontrare, donne d’alta società con la puzza sotto il naso da accontentare (e che richiedono una pazienza di ferro)…insomma, come a noi comuni mortali anche a lui sicuramente saranno capitate le giornate storte! E qui passiamo al secondo punto. Se lui era un cliente abituale di questo locale (frequentato prevalentemente da gay, stando alla televisione brasiliana) situato nella zona ebraica di Parigi, molto probabilmente i proprietari lo conoscevano bene (e forse sono loro stessi ebrei). Ecco, secondo voi, se un cliente abitualmente si ubriaca ed insulta i presenti, i proprietari restano a guardare oppure intervengono allontanando l’avventore? Se questo non è mai accaduto (almeno da quanto risulta finora), mi viene da pensare che le ubriacature di Galliano siano state alquanto sporadiche.
Ed ora passiamo al famoso video che circola in rete, dove sentiamo Galliano sotto gli effetti dell’alcool parlare in maiuscolo e fare terribili affermazioni antisemite.

Innanzitutto questo video non riguarda direttamente l’episodio di cui è accusato, ossia di insulti antisemiti nei confronti di due clienti del locale, ma risale a qualche mese fa e, magicamente, spuntato fuori negli ultimi giorni, poiché venduto alla rivista inglese Sun che ne ha avuto l’esclusiva (e non consegnato alla polizia). Eppure la polizia francese utilizzerà questo filmato come prova per accusare definitivamente Galliano. Praticamente se io una sera mi ubriaco ed offendo una persona, se questa mi denuncia può utilizzare una prova datata per accusarmi del mio reato. Da qui si deduce che, se avete alzato il gomito, è meglio far sparire tutti i filmati o foto che vi riprendono in quelle condizioni…
Ora, in 0:41 secondi di filmato non si capisce il contesto in cui è stato girato, perché inizia a discorso già avviato. Oltre alla lingua gonfia dello stilista, si sentono delle giovani voci femminili che ridacchiano. Se ascoltate bene una (forse anche più d’una) di queste ragazze ha un fortissimo accento italiano e lo sentite nelle frasi «It’s not good», «o mio Dio!» e «beh, ma, where are you from?». Dal tono con cui Galliano inizia sembra stia rispondendo ad una domanda fatta prima della registrazione del filmato. A questo punto una ragazza gli chiede «Are you blonde?». Lui risponde con la prima frase incriminata «No, but I love Hitler», facendo riferimento ad un discorso precedente. Una ragazza esclama: «Si?». E qui arriva la frase incriminata dello stilista «People like you would be dead, Jewels. Your mothers, your fathers, would all be f***king gassed», scioccando le giovani presenti e chi guarda il filmato. Una ragazza dice: «We are problem (non si sente la “s” finale)». Lui risponde: «With you, you are ugly». A questo punto un’altra ragazza (con un accento più inglese) gli fa un’altra domanda riguardante sempre gli ebrei (che non riesco a tradurre letteralmente) e lui risponde: «Not with people are ugly». Un’altra ragazza, quella con l’accento marcatamente italiano, gli chiede: «Where are you from?». E lui la manda deliberatamente a quel paese. Guardando invece l’ambiente, si notano due bicchieri sul tavolo di Galliano (o se li è bevuti lui oppure è in compagnia), mentre sul tavolo delle ragazze c’è un bicchiere di vino rosso e la giovane che tiene in mano il cellulare indossa un maglione rosa (si vede all’inizio). Sembra siano all’esterno o in una sala fumatori, ci sono riflessi costanti del passaggio di macchine e, dietro allo stilista, si notano gli avventori del locale parlare e scherzare.
Ecco, guardando per intero questo filmato, non mi pare che le ragazze stiano litigando con lo stilista ubriaco, come invece ho letto su parecchi siti e giornali, dove alcuni attribuiscono il video alla serata incriminata. Ribadisco che non si conosce l’argomento della discussione, ma si capisce chiaramente che le ragazze stanno provocando Galliano, approfittando dello stato alterato dall’alcool, e se la ridacchiano, filmandolo come se fosse un buffo ricordo di una gita scolastica a Parigi. Per quando riguarda la mia opinione in merito, concordo con quella di Franca Sozzani (http://www.vogue.it/people-are-talking-about/last-short-news/2011/03/franca-sozzani-john-galliano-antisemita).
Grazie a questo filmato, la casa di moda Dior ha licenziato in tronco John Galliano, dopo 15 anni di onorato servizio (spero almeno gli abbiano dato un buon tfr) e dopo aver rilanciato l’immagine della maison, in difficoltà economiche prima che arrivasse lui…e pensare che inizialmente lo avevano difeso…Certo, tutto il mondo della moda ha spesso ribadito che con Galliano è difficile lavorare, perché ha un bel caratteraccio, ma il suo talento è innegabile. Penso di non essere stata l’unica a guardare estasiata le sue sfilate, sempre molto colorate, con vestiti originali e bizzarri; in poco tempo era riuscito ad avere le donne del jet set internazionale ai suoi piedi. Se è vero quello che diceva Valentino qualche anno fa, ossia «nel mondo le acquirenti che possono permettersi dei vestiti d’alta moda sono circa 50», vuol dire che l’uscita di Galliano andrà tutta a favore delle altre case di moda, visto che il mercato è così ristretto.
Galliano, vedendo il filmato, continua a ripetere di non ricordare quello che aveva detto…provateci voi ad ubriacarvi e a ricordare, mesi dopo, com'è andata la serata. Così, ora si aggiunge a tutti quei personaggi che hanno avuto pesanti ripercussioni sulla carriera a causa di dichiarazioni antisemite, come Mel Gibson. Non so come andrà a finire ma, comunque vada, credo che John Galliano sia un uomo dalle mille risorse e saprà far tesoro di questa esperienza, rinascendo dalle proprie ceneri come l’araba fenice; per me resterà sempre il mio stilista preferito, anche se dovrei aprire un mutuo per comprare i suoi abiti. Perciò “John Galliano, pensaci tu!”.

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