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Dalla parte di Skyler: se odii lei, odii anche me.

Creato il 09 settembre 2013 da Bambolediavole @BamboleDiavole

Si parla spesso dell’odio misogino che quotidianamente si riversa a fiumi sul web. Violenze, accuse, turpiloqui, minacce dilagano sui media per abbattersi su donne più o meno «famose». Queste donne sono spesso molto diverse fra loro, ma le accuse, quelle no,  quelle sono quasi sempre le stesse. Quasi come se, ad accomunarci tutte ci fosse almeno, paradossalmente, una cosa: l’odio quasi sistematico di cui siamo oggetto non appena pretendiamo parità di diritti, non appena ci allontaniamo da una qualsivoglia norma, o quando diventiamo troppo o semplicemente un po’ più ricche o potenti.

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Di recente l’attrice Anne Gunn ha sollevato, con la sua vicenda personale,  un ulteriore problema : può questo odio misogino essere scatenato dal comportamento di un personaggio e non da quello di una persona in carne ed ossa ?

Anne Gunn é meglio conosciuta come Skyler White, il nome del personaggio che porta il suo volto nella seguitissima (e aggiungerei straordinaria)  serie televisiva Breaking Bad, ideata da Vince Gilligan e trasmessa dall’emittente via cavo statunitense AMC. Skyler nella serie è la moglie del protagonista, Walter White, nome d’arte Heisenberg, un insegnante di chimica che -per farla breve- scopertosi malato di cancro si lancia nella produzione di droga, metanfetamina, diventando protagonista di una serie interminabili di crimini e azioni violente aldilà di ogni limite etico e morale. La moglie Skyler, man mano che le vicende del marito si evolvono o degenerano, si ri-adatta,  a volte reagisce con fermezza, a volte asseconda gli eventi impaurita. Ma non é tanto la trama o il suo profilo psicologico che mi interessa ripercorrere in questo post.

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Ho un problema con il mio personaggio

Quello che stupisce é che l’attrice Anna Gunn abbia dichiarato al New York Times « Ho un problema con il mio personaggio », diventato oggetto di un feroce odio sessista.

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” Non ho mai odiato un personaggio TV cosi tanto come odio lei “  é solo uno dei tanti commenti lasciati sulla pagina facebook intitolata « I hate Skyler White », pagina seguita da decine di migliaia di fan. “Could somebody tell me where I can find Anna Gunn so I can kill her?” (Qualcuno puo dirmi dove posso trovare Anna Gunn affinché io possa farla fuori?) Una fra le tante minacce di morte che vagano incontrastate sul web e che rivelano qualcosa di ben più profondo di una antipatia per il personaggio. Soprattutto perché, rispetto alla trama, questi commentatori non sembrano affatto sconvolti dal numero di morti (uomini donne e bambini) seminati dal protagonista mosso sempre di più da un epico delirio di onnipotenza, ma si agitano come dannati per indicare l’amoralità della moglie Skyler che ha osato tradirlo andando a letto con un altro. Lui, seppur nel suo ruolo sociale di padre di due figli e marito, viene percepito come libero, un eroe a cui tutto viene concesso. Lei no: lei gioca il ruolo della moglie e quindi deve restare al suo posto, fedele al marito e ai fornelli senza interferire nel plot. A testimonianza di tutto ciò, il web abbonda di immagini manipolate in modo offensivo in cui, al volto di Skyler White/Anna Gunn, sono sovrapposte scritte con offese e insulti. I commentatori difendono il loro eroe e la sua libertà di uomo, libertà di essere violento, di compiere azioni spettacolarmente criminose ec etc etc. Lei, Skyler, non viene percepita come eroina o antagonista ma semplicemente come intralcio. La si vorrebbe un personaggio muto solo perché moglie.  E quindi, in mancanza d’argomentazioni, secondo una vecchia cara abitudine molto diffusa, non resta che darle della troia. 

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Oltre a delinearsi una certa confusione – sembrerà forse banale sottolineare Anna Hung non ha tradito il marito semmai é il suo personaggio che lo ha fatto – quello che destabilizza è il fatto di vedere quante persone, dimenticando di discernere vero dal falso, stiano scaricando puro odio e violenza sessista su di una persona che non esiste. Per capirci, é un po’ come se si aprissero pagine facebook contro Lucia dei Promessi Sposi, Super Vichy, Jessica Fletcher o la signora Robinson (con queste referenze riuscirete a datarmi senza l’uso del Carbonio14).

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L’attrice, inizialmente sconvolta e sorpresa da tanto accanimento e da tanta cattiveria, rivela sempre al NYT:

But I finally realized that most people’s hatred of Skyler had little to do with me and a lot to do with their own perception of women and wives. Because Skyler didn’t conform to a comfortable ideal of the archetypical female, she had become a kind of Rorschach test for society, a measure of our attitudes toward gender. I can’t say that I have enjoyed being the center of the storm of Skyler hate. But in the end, I’m glad that this discussion has happened, that it has taken place in public and that it has illuminated some of the dark and murky corners that we often ignore or pretend aren’t still there in our everyday lives.

[trad: Alla fine ho realizzato che queste accuse avevano poco a che fare con me e molto a che fare piuttosto con la loro percezione delle donne e delle mogli. Perché Skyler non essendo conforme ad un'idea confortante di archetipo femminile é diventata una sorta di test delle macchie di Roschach della società, una misura della nostra disposizione nei confronti del genere. Non posso dire di essermi divertita nello stare in mezzo alla tempesta dell'odio contro Skyler. Ma alla fine sono contenta del fatto che questa discussione sia avvenuta, abbia avuto luogo in uno spazio pubblico  e che abbia illuminato alcune delle zone d'ombra più scure e sordide che noi spesso ignoriamo o facciamo finta che non esistano nella nostra vita di tutti i giorni].

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Queste dichiarazioni ci fanno ancora una volta riflettere su quanto sia importante e urgente mettere in luce il legame fra la violenza manifestata in rete e tutte quelle discriminazioni e violenze che si concretizzano nella vita quotidiana reale. Il web é necessariamente uno specchio rivelatorio della società attuale e l’odio misogino di cui moltissime pagine e siti sono intrise non può che darci misura di quanto la situazione sia preoccupante.  Non facciamo finta di nulla.


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