I risultati della ricerca di TNS rischiano di scatenare un terremoto nel mercato dei media e della pubblicità. I vertici di Canale 1 si sono trincerati dietro un laconico comunicato che bolla lo studio come inattendibile, e che ritiene non accostabile il lavoro svolto all’interno di un’emittente televisiva e quello all’intermo di un portale web, che oltretutto divulga informazioni prese da altre fonti: in effetti, la Televisione di Stato resta ancora la fonte primaria d’informazione per il 72 per cento dei russi.
Tuttavia, è innegabile l’aumento del numero dei cittadini che formano le proprie idee solo attraverso internet: per la TNS sarebbero il14% della popolazone adulta, e la dura campagna elettorale per le elezioni presidenziali, che ha visto i blogger in prima fila, ne sarebbe la conferma. Un particolare che non è sfuggito nemmeno alle concessionarie di pubblicità: nel 2011 gli investimenti in web-advertising sono aumentati del 56% rispetto al 2010, secondo quanto riferito dall’Associazione russa delle Agenzie di comunicazione (AKAR).
Ma i pubblicitari non guardano solo i portali d’informazione. Anche i social network sono un fenomeno in crescita in Russia: basti pensare a VKontakte e Futubra, due siti di microblogging che per molti aspetti ricordano rispettivamente Facebook e Twitter.