Rilevatori gps al servizio delle persone affette da demenza senile, al fine di ridurre i rischi di incidenti domestici e di fughe. È questo l’obiettivo di “Innova Alzheimer”, un progetto sperimentale presentato nella sala convegni del San Martin Hotel di Giovinazzo (Bari) alla presenza di Elena Gentile, assessore regionale al Welfare.
L’innovazione tecnologica sarà attuata (per la prima volta nel Sud Italia) dalla cooperativa Anthropos di Giovinazzo, in collaborazione con gli ingegneri della Best srl, società spin off del Politecnico di Bari, e partirà nel 2014. Il progetto verrà realizzato con i pazienti del centro diurno di Bitonto “Gocce di memoria” e impiegherà un totale di 44 kit di assistenza: 22 verranno destinati alla rilevazione di eventuali cadute del malato di Alzheimer all’interno del complesso domestico, a cui seguirà in modo automatico una richiesta di soccorso. L’altra metà del kit permetterà, invece, di monitorare i pazienti, tramite un sistema di gps, quando saranno fuori casa in caso di fuga o smarrimento.
Per poter entrare in funzione, entrambi i kit (composti da pc, tablet o smartphone) dovranno essere collegati ad internet e, una volta effettuato il login, consentiranno la geolocalizzazione del malato, facilitando così i soccorsi e l’aggiornamento costante per i parenti dello stesso.
“Con Innova Alzheimer si intende dare un aiuto concreto ai familiari di pazienti affetti da demenze – ha dichiarato Mariapia Cozzari, presidente della cooperativa – con l’obiettivo di dare una migliore qualità di vita, rimanendo all’interno della loro casa, contando sui servizi dei centri diurni, e questo progetto si è dimostrato affine alle nostre inclinazioni di innovazione in campo medico”.
Dopo l’acquisto dei kit, inoltre, la cooperativa Anthropos si occuperà di formare cinque psicologi e psicoterapeuti affinché l’innovazione tecnologica possa essere applicata in maniera corretta nel centro “Gocce di memoria”.
Il tutto, avrà un costo complessivo pari a 34mila euro, interamente coperti dal Programma operativo regionale con fondi europei e consentirà a familiari e medici di gestire in maniera più efficiente e tempestiva i pericoli derivanti dalla più comune demenza degenerativa invalidante.
Ultimo e importante risvolto di queste applicazioni sarà la possibilità per i sanitari del centro bitontino di aggiornare in maniera continua ed automatica la cartella clinica di ciascun paziente. “Siamo soddisfatti di questa sperimentazione – ha concluso Floriana De Vanna, responsabile ricerca del centro diurno Gocce di Memoria – perché dimostra come il mondo dell’ingegneria si sta avvicinando al mondo sanitario, e questa unione consente risultati innovativi che agevolano le famiglie in momenti di malattia. L’obiettivo è far tornare i malati di Alzheimer nel loro ambiente, con una qualità di vita migliore mantenendo più a lungo una loro autonomia”.