Dalla ruota della fortuna in poi

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”. A quanto pare Matteo Renzi, neosindaco di Firenze del PD, ha cominciato proprio bene. Ha cominciato con la “ruota della fortuna” di casa Mediaset ed ha continuato la sua battaglia pubblicitaria, con la cena  ad Arcore. E’ la ciliegina sulla torta del PD che mancava. Giovane, affabulatore, rottamatore dei vecchi carrozzoni  del vecchio Pci e del vecchio Partito Popolare, tutti malati di antiche sagge parole e di vecchie idee di libertà, questo under 40 ha pensato di cominciare la sua carriera politica da neosindaco, con una bella cena ad Arcore. Non c’è miglior piattaforma per vincere ed il neosindaco pidino lo ha capito da sempre. Se un sindaco vuole parlare dei problemi della sua città con il Presidente del Consiglio, lo può fare nelle sedi opportune e non nella sua casa privata, in compagnia dell’immancabile Bossi e del sempre presente Fede, procacciatore di gnocche coscia lunga. Ma sarebbe un sindaco che conosce le istituzioni ed il loro “galateo” di comportamento, cosa rara di questi tempi. La verità è che il berlusconismo è un’amara eredità ed  è una malerba che fa germogli anche in casa d’altri ed i giovani, quelli amanti della pubblicità e visibilità, ne hanno assorbito l’essenza insieme al latte materno. Il giovane pretenzioso rottamatore fiorentino è stato rottamato dal vecchio  vizioso arcoriano. Se questi sono i giovani, per carità, lasciateci i vecchi.