Come operatore che si occupa di problematiche legate alla salute mentale mi sono sempre state chiare alcune cose che raramente ho avuto la voglia di discutere con i miei colleghi. In primis in psichiatria l’interesse al concetto di “prevenzione” é molto basso, addirittura c’é chi sostiene che nel campo del disagio psichico tale concetto perda il suo significato classico o, addirittura, sia inconsistente. La seconda questione è la constatazione che lo psichiatra (e spesso anche lo psicologo-psicoterapeuta) si occupa per lo più di condizioni di disaggio mentale elevato, considerando superflua l’attenzione per quelle condizioni psichiche ed esistenziali definite “sottosoglia” che sono, al contrario, le più diffuse e verso le quali i professionisti della salute mentale sono, paradossalmente, più impreparati. Prima tra tutte queste condizioni parafisiologiche indicherei lo stress, con le sue conseguenze e la sua gestione. Infine la necessità di acquisire l’abilità a formare le persone a tutte quelle norme alimentari, fisico-posturali, di igiene del sonno e di gestione della propria sessualità che possono contribuire a migliorare il benessere della mente. Ovviamente la carenza di interesse verso il “benessere mentale” è, in primis, colpa degli psichiatri i quali sembrano non avere interesse per tutto ciò che esce dal concetto di “salute mentale” classico ma che in realtà li riguarda direttamente.
Il termine wellness, che è un’estensione ed evoluzione del concetto di fitness, si riferisce ad una filosofia di vita che mette il benessere della persona al centro dell’attenzione, ben prima che si sviluppino stati patologici evidenti. Applicare i principi del wellness alla gestione della nostra mente, incluso il potenziarne le possibilità ed il loro utilizzo nella nostra realizzazione personale, è un tema che è sempre stato al di fuori della medicina, della psichiatria e della psicologia. Questo ha comportato il nascere di movimenti “new age” e spiritualistici completamente estranei ad un approccio razionale e scientifico verso tale importantissimo argomento che nella sua declinazione più orientata al corpo ha mostrato maggior maturità e sviluppo tramite il training, la posturologia, l’osteopatia, la dietistica, etc. In sintesi non basta non avere una malattia mentale per star bene mentalmente. Questo semplice concetto è ben accettato quando si parla del nostro corpo; è infatti un dato acquisito che in assenza di una malattia si possa essere più o meno in forma e che lo stato di benessere di un individuo possa essere molto importante per evitare il successivo sviluppo di patologie, anche in quelle situazioni in cui una persona nasca predisposto geneticamente. Come possiamo fare un discorso analogo per ciò che riguarda il benessere della nostra mente e lo sviluppo/mantenimento di tutte le sue potenzialità? Adesso ci ragiono meglio…