I lavoratori stagionali provenienti da paesi terzi potranno beneficiare di migliori condizioni di vita e di lavoro - incluso un alloggio adeguato e un limite all’orario lavorativo – grazie alla legge approvata dal Parlamento europeo.
(conipiediperterra.com)
La nuova normativa, la prima a livello Ue per questa categoria di lavoratori, mira a porre fine allo sfruttamento e a impedire che i permessi di soggiorno temporanei diventino permanenti. La Commissione europea stima in oltre 100.000 i lavoratori stagionali di paesi terzi che ogni anno entrano nell’Ue.
Le nuove regole, approvate con 498 voti favorevoli, 56 voti contrari e 68 astensioni, non pregiudicano il diritto degli Stati membri di decidere quanti lavoratori stagionali ammettere sul loro territorio. Ogni Stato membro dovrà, infatti, fissare una durata massima di permanenza per i lavoratori stagionali, compresa tra i 5 e i 9 mesi su un periodo di 12 mesi. Nel rispetto di detto limite temporale, i lavoratori stagionali potranno estendere i loro contratti o cambiare datore di lavoro.
Con queste nuove regole “abbiamo cercato di inviare un messaggio ai datori di lavoro diligenti di continuare a fare quello che stanno facendo, ma abbiamo detto ai datori di lavoro cattivi che è necessario disporre di norme minime a tutela dei lavoratori stagionali: non si tratta di diritti solo sulla carta, essi permettono effettivamente una certa flessibilità, essenziale perché i lavoratori non siano trattati alla stregua di merce, ma come esseri umani”, ha dichiarato il relatore Claude Moraes (S&D, Uk), nel dibattito che ha preceduto il voto. “Questo è il primo dossier sull’immigrazione legale dopo il Trattato di Lisbona e dovremmo esserne orgogliosi, perché, anche se non può ovviare a tutti i problemi dei lavoratori stagionali vulnerabili e allo sfruttamento cui assistiamo in continuazione nell’intera Ue, siamo riusciti a infrangere una barriera e con grande consenso”, ha aggiunto.
Sulla base dell’accordo tra Pe e Consiglio, qualsiasi richiesta di soggiornare sul territorio comunitario come lavoratore stagionale dovrà includere un contratto di lavoro o un’offerta vincolante di lavoro, che specifichi, tra l’altro, la retribuzione e l’orario di lavoro. Su richiesta dei deputati, la domanda dovrà inoltre essere accompagnata dalla prova che il lavoratore stagionale disporrà di un alloggio adeguato. Qualora fosse il datore di lavoro a fornire l’alloggio, l’affitto non potrà essere eccessivo o automaticamente detratto dallo stipendio del lavoratore.
La normativa sancisce che i lavoratori stagionali extracomunitari avranno gli stessi diritti dei cittadini dell’Ue per quanto riguarda l’età minima lavorativa, la retribuzione, il licenziamento, l’orario di lavoro, le ferie, la copertura sanitaria e i requisiti di sicurezza. Godranno inoltre del diritto di iscriversi a un sindacato, all’accesso alla sicurezza sociale, alla pensione, alla formazione, alla consulenza sul lavoro stagionale offerto dagli uffici di collocamento e da altri servizi pubblici, ma non all’edilizia residenziale pubblica. Le nuove norme agevoleranno, inoltre, il reingresso dei cittadini di paesi terzi nello Stato membro interessato.
Nell’eventualità i datori di lavoro non assolvessero ai loro obblighi, incorrerebbero in sanzioni”effettive, proporzionate e dissuasive”, incluso un obbligo di risarcimento al lavoratore stagionale in questione. Anche i subappaltatori possono incorrere in dette sanzioni. Ai datori di lavoro, infine, potrebbe essere imposto il divieto nel futuro di impiegare lavoratori stagionali. Le nuove regole semplificheranno e accelereranno le procedure che consentono ai lavoratori stagionali extracomunitari di tornare nuovamente nell’Ue per soggiorni temporanei e di lavoro. Ciò può essere fatto accelerando le pratiche burocratiche per il ritorno dei candidati, dando loro la priorità per l’ammissione o con il rilascio di diversi permessi di lavoro stagionali in un unico atto amministrativo.