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Dallas buyers club

Creato il 03 febbraio 2014 da Misterjamesford
Dallas buyers clubRegia: Jean Marc ValleèOrigine: USAAnno: 2013Durata: 117'



La trama (con parole mie): Ron Woodroof, elettricista e giocatore d'azzardo dedito ad alcool, eccessi e donne, si ritrova, nel pieno degli anni ottanta, positivo all'HIV. Superato il trauma della presa di coscienza della propria condizione ed abbandonati gli amici di un tempo, l'uomo si dedica ad una personale ricerca di potenziali cure per la malattia, ingaggiando una vera e propria crociata a favore dei malati contro le multinazionali farmaceutiche intente a promuovere l'AZT.I suoi trenta giorni di vita previsti alla prima visita divengono così anni di battaglie legali e non contro lo status quo che poneva i malati di AIDS ai margini della società, nonchè vere e proprie cavie per i colossi dell'industria farmaceutica.
Dallas buyers club
La fama di alcune pellicole gioca molte delle sue carte sul passaparola: Dallas buyers club, salito alla ribalta della cronaca grazie ai Globes vinti da Matthew McConaughey e Jared Leto - entrambi meritatissimi -, divenuto il caso cinematografico made in USA di questo inizio anno, deve molta della sua fortuna proprio a questo fenomeno.
Mossi dalle incredibili performances attoriali dei protagonisti, pubblico e critica hanno finito per spingere il lavoro di Jean Marc Valleè oltre ogni più rosea aspettativa, portando Dallas buyers club a diventare, di fatto, un blockbuster d'autore pronto a battersi con i più grandi favoriti nella notte degli Oscar: visione alle spalle, posso dire che senza ombra di dubbio siamo di fronte ad un gran bel prodotto, confezionato alla perfezione e costruito per colpire ed emozionare pur sfruttando un main charachter certamente non empatico o "positivo" come il Ron Woodroof di McConaughey, seppur lontano dal Capolavoro che vorrebbe essere venduto.Onestamente, penso ci si trovi più dalle parti dei solidi Milk o Erin Brockovich - titoli che riguardo sempre volentieri, impegnati e non banali - che non da quelle degli imprescindibili, nonostante la pellicola avvinca e renda il pubblico più giovane edotto rispetto ad una delle grandi battaglie degli emarginati nel corso degli anni ottanta e quello più stagionato sensibile ad un periodo decisamente particolare della Storia recente: tratto da una vicenda realmente accaduta - la battaglia legale e non del già citato Ron Woodroof, elettricista devoto all'alcool, agli eccessi, al gioco ed al sesso lontano dal mondo omosessuale che ai tempi si credeva unico a dover fare i conti con l'HIV - e profondamente legato alle lotte che resero possibile una maggiore attenzione da parte dell'opinione pubblica a proposito dello sfruttamento dei malati da parte delle multinazionali farmaceutiche, Dallas buyers club rappresenta il tipico e coinvolgente film di grande impegno sociale, con alcuni spunti splendidi - la scena finale, il rapporto sessuale tra Woodroof e la ragazza malata, liberatorio come solo il sesso libero e non protetto può essere, sicuri di non infettare altri - ed alcuni passaggi appena sotto il livello di pericolo di retorica.Una pellicola solida e di cuore ma comunque ben distante dalle vere e proprie pietre miliari, che mi sono goduto una volta presa coscienza dei suoi limiti principalmente grazie allo stimolo regalato dal protagonista, un redneck fatto e finito che, di fronte alla prospettiva della morte, finisce per attaccarsi alla vita con una determinazione incrollabile che io stesso ben comprendo, considerato che è mia ferma intenzione quella di attaccarmi a questo mondo con le unghie e con i denti almeno fino ai centotre anni.
E dico almeno.L'esempio dato da personaggi in grado di affrontare l'avvicinarsi dell'ultimo viaggio con la stessa contagiosa voglia di sperimentare e lottare di chi, al contario, ha la possibilità di godersi ogni giorno senza avere l'impressione di stare affrontando un conto alla rovescia è senza dubbio stimolante, anche quando si tratta di dover convivere con qualcosa che, presto o tardi, finirà per vincere la guerra anche a fronte di qualche sconfitta di poco conto.In un certo senso, è la stessa cosa anche per noi, con la differenza che, di norma, non prestiamo troppa attenzione alla sabbia che scivola nella clessidra togliendo ogni giorno qualcosa dal tavolo della nostra mensa.A scanso di equivoci, io ho intenzione di mangiare e gustarmi quanto più possibile ogni momento. Come in un rodeo che potrebbe finire da un istante all'altro.
MrFord
"Are you my main man
are you now are you now
are you my Main Man
are you now are you now
are you now."
T-Rex - "Main man" - 

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