Qualche giorno fa ho avuto l’occasione di partecipare come Mental Coach ad una trasmissione televisiva sul ciclismo e sul giro d’Italia dove, tra gli altri ospiti, era presente Andrea “Brontolo” Noè. Oltre ad essere un grande professionista (tra il suo palmares due maglie rosa al giro), Andrea ha superato quest’anno il record di longevità agonistica disputando il suo ultimo giro d’Italia dopo 19 anni di carriera.
Si è discusso di Mental Training nel ciclismo e inevitabilmente si è parlato di come affrontare la fine della carriera. Passare da emozioni adrenaliniche alla “scrivania” non è facile e per qualcuno rappresenta addirittura una sfida più grande di quelle che ha dovuto superare in carriera. Chi è stato uno sportivo può capire; chi non lo è stato immagini questa scena:
stadio o palazzetto o arrivo di una gara; centinaia, migliaia di persone che gridano, magari il tuo nome; applausi, suoni, riflettori accesi; l’adrenalina che sale ancora di più…tu senti, vedi e provi ma è tutto come ovattato perché la tua attenzione è sull’arrivo o sull’avversario o nell’azione che stai svolgendo; quasi non li vedi e non li senti e poi…booom! Improvvisamente le urla, gli applausi, i suoni, i rumori, le immagini e le emozioni ti investono completamente!
Ora, immagina invece una normale giornata in ufficio.
Certo, sono sicuro che se facciamo il lavoro che amiamo viviamo una vita felice e appagante. Ma il passaggio da emozioni straordinarie a emozioni di un livello sicuramente inferiore non è semplice. Pensa al turbinio di emozioni di quando sei stato/a innamorato/a confrontato invece con momenti “normali”.
Per questo molti sportivi ricercano le stesse emozioni in modi del tutto autodistruttivi: droga, alcool, eccessi di ogni genere. Alla ricerca di continui stimoli esterni che possano fargli provare nuovamente forti sensazioni. Di sportivi finiti male purtroppo ne abbiamo sentito spesso parlare.
Facendo un salto di paradigma pensa a quante volte nella vita cerchiamo qualcosa al di fuori che possa farci emozionare, che ci dia degli stimoli, che ci rimescoli il sangue e poi una volta fatto…tutto svanisce; una volta ottenuto o una volta passata l’emozione e il momento diciamo “e ora?”; tutto torna come prima e noi rimaniamo con soltanto un ricordo, con nuovamente la voglia di ricerca e l’amara consapevolezza che è stato solo qualcosa di effimero, di passeggero, qualcosa che non ha lasciato realmente un ché di significativo dentro di noi, ne ci ha permesso di crescere, di migliorare o semplicemente di fare un passo più in la.
In questi casi l’aiuto di un Mental Coach e del Mental Training può risultare fondamentale e fare la differenza. Fondamentale nel ridefinire gli obiettivi, nell’allinearli con i valori importanti della vita, nel trovare nuove motivazioni e nuovi stimoli. Fondamentale per non cercare sempre l’evento straordinario ma rendere straordinaria la vita di tutti i giorni.
Per vincere non solo nello sport ma nella vita!
Andrea ci è riuscito; ha trovato nuovi obiettivi, nuovi stimoli, come dedicarsi ai giovani e alla famiglia, in linea con i suoi valori; questo gli ha dato la motivazione per continuare a vincere anche nella vita.
Sia che tua sia uno sportivo sia che non lo sia ti consiglio di leggere e fare l’esercizio in fondo allo splendido articolo di Silvia per prendere consapevolezza suoi tuoi obiettivi e capire se sono allineati con i tuoi valori più importanti.
E la cosa che più ti consiglio, nel caso tu voglia qualcosa di più di un esercizio, nel caso tu voglia applicare le strategie per vincere nello sport, anche alla tua realtà, nel caso tu voglia essere un campione tutti i giorni, è quello di venirci a trovare a Padova il 25 e 26 Giugno al famoso seminario Impara dai Campioni dove sperimenterai l’effetto che fa applicare le strategie dei campioni nella tua vita personale e professionale.
Buon lavoro e a presto!