Damiano Chiesa di Rovereto non si sentì mai austriaco, ed allo scoppio del primo conflitto mondiale disertò la chiamata nell’esercito di Francesco Giuseppe per arruolarsi con gli italiani come sottotenente, sotto il falso nome di Mario Angelotti. Catturato dal nemico e riconosciuto, venne fucilato. “Qualsiasi cosa mi succeda, ti raccomando di salutare la mia famiglia”, disse ad un compagno prima di andare davanti al plotone di esecuzione.




