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Dan di dio: ecco perche' la dc ha deciso di rilanciare il suo universo narrativo

Creato il 30 agosto 2011 da Comixfactory

DAN DI DIO: ECCO PERCHE' LA DC HA DECISO DI RILANCIARE IL SUO UNIVERSO NARRATIVO

"La verità è che la gente sta lasciando 
[i fumetti di supereroi],
lo stanno facendo con calma, 

e noi stiamo correndo ai ripari alzando i prezzi.
Ciò che non vogliamo è svegliarci 

all'improvviso solo per scoprire che 
diecimila persone comprano i pochi
 albetti rimasti a 20,00 $ l'uno"
Dan Di Dio - DC Comics Co-Publisher

Nel momento in cui la DC Comics ha annunciato il totale e radicale rilancio della sua intera divisione supereroistica in molti hanno azzardato ipotesi sulle motivazioni che hanno spinto i vertici della casa editrice newyorkese a compiere questa scelta, ma nessuno aveva avuto il coraggio di parlare con franchezza e senza mezzi termini così come ha fatto Dan Di Dio.
Senza mezze misure, giri di parole e soprattutto senza nascondersi dietro un dito, l'attuale Co-Publisher (ruolo che divide con Jim Lee) della DC Comics, nel corso di una intervista rilasciata al sito internet del Los Angeles Times, ha confermato che quella del DC Relaunch è una mossa disperata per destare l'attenzione dei (potenziali) lettori d'oltreoceano, scuoterli e (ri)portarli all'acquisto e alla lettura dei comic book. Il segreto di pulcinella? Forse, ma nessuno fino a ora aveva esplicitamente parlato di questa crisi (di lettori, ma a parere del sottoscritto soprattutto di idee) che attanaglia. il mondo dei comics a stelle e strisce (in fin dei conti la politica del rilancio netto e totale è solo la brusca risposta alla politica dei rilanci che da un paio di anni sta tentando la Marvel, chiudendo e facendo ripartire una dopo l'altra tutte le sue testate - insomma uno ha optato per una morte lenta, l'altra per "una di subito" - perdonatemi il termine dialettale).

DAN DI DIO: ECCO PERCHE' LA DC HA DECISO DI RILANCIARE IL SUO UNIVERSO NARRATIVO

Dan Di Dio e Jim Lee, co-publishers della DC Comics
(c) Mariah Tauger / Los Angeles Times

"Negli ultimi tre anni" - ha aggiunto Di Dio - "i  fumetti hanno costantemente perso lettori. Le teorie riguardanti questa emorragia di lettori sono molte e molto disparate. C'è chi incolpa le trame troppo intricate, oppure c'è chi crede che la causa vada ricercata nello sfruttamento commerciale della morte di alcuni personaggi fondamentali che tornano solo pochi mesi dopo dalla loro dipartita. Ma la verità è un'altra: i ragazzi di oggi sono molto più interessati a trascorrere il loro tempo libero con forme di intrattenimento digitale come YouTube, la XBox o Twitter".
La nuova strategia editoriale della DC dunque si basa su una ricetta molto semplice, suddivisa in vari step.
1. recuperare il divario generazionale pubblicando contemporaneamente i propri disponibili su carta e su piattaforma digitale (che dovrebbe essere più gradita e apprezzata dalle nuove generazioni di lettori);
2. fornire storie più semplici e lineari, ripulendo contestualmente il background da troppi anni di continuity e da particolarità che li rendevano un po' troppo datati. Nel fare ciò le origini degli eroi saranno aggiornate e in alcuni casi completamente rinnovate (l'emblema di questa "rivoluzione" sarà Superman, per l'uomo d'acciaio si è scelta la formula del rinnovamento radicale: il personaggio sarà svecchiato - diventerà un ventenne - e il suo matrimonio con Lois Lane - celebrato circa 15 anni fa - sarà cancellato con un colpo di spugna, sarà invece rinverdita la love story con la bella giornalista. la vecchia calzamaglia, completa di mutandoni indossati sopra di essa, andrà in soffitta per far posto ad un paio di blue jeans);
3. Nonostante il recente flop della pellicola dedicata a Lanterna Verde, con due pellicole in arrivo dedicate a Batman e Superman, il campo dell'entertainment video resta cruciale per gli sviluppi futuri della casa editrice; a tal scopo l'esistenza di una divisione dei comics è considerata strategica per lo sviluppo di tante nuove idee (che possono essere sfruttate cinematograficamente).
Nel corso dell'intervista, inoltre, il giornalista del L.A.Times spiega che uno degli aspetti più rilevanti della crisi è la netta diminuzione dei punti vendita di fumetti negli USA, passati dai 9000 degli anni '90 ai 2000 di oggi. (Una moria di cui ci si sarebbe dovuti accorgersene prima e preoccuparsene anni fa, a mio parere, così come gli editori nostrani dovrebbero accorgersi - ed escogitare qualche soluzione - della crisi e delle difficoltà che incontrano le fumetterie - e le edicole - nostrane prima che i fumetti e i venditori di  fumetti siano esposti nei negozi modernariato). A tal proposito Jim Lee ha dichiarato che lo scopo principale di questo rilancio resta quello di portare lettori nei comic shops e magari - stando alle parole di Marv Wolfman - consentire a qualche ragazzino di vedere e sfogliare un fumetto, un oggetto sconosciuto e "nuovo" per molti di essi.
Sarà questa la strategia giusta? Sinceramente non saprei rispondere. Marvel e DC negli ultimi anni hanno anteposto l'evento commerciale, la trovata o il gadget alla qualità e soprattutto ai contenuti delle storie. Spesso  si sono riciclate vecchie idee senza preder troppo tempo a spolverarle e a camuffarle per farle sembrare nuove (mi viene a mente la relazione sentimentale tra Spider-Man e Black Cat, riproposta in maniera uguale a come fu proposta originariamente da Bill Mantlo e Al Milgrom - avessi detto due geni! - negli anni '90). Quello che i comics di oggi, realizzati professionalmente molto meglio di quelli del passato, non riescono a fare è sorprendere il lettore. Prendete ad esempio il rilancio di Superman di cui parlavo poco fa, ha senso secondo voi cancellare le caratteristiche dell'uomo d'acciaio ma lasciare (quasi) intatta la sua storia d'amore (amore e odio, con tanto di attrazione, dualismo e rivalità) tra lui e Lois? Se così fosse, in fin dei conti, che senso avrebbe  rilanciare il personaggio se non per condurlo su strade narrative totalmente nuove e inesplorate? Ai posteri (e ai dati di vendita) l'ardua sentenza...

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