Magazine Cultura

Dan Hartman – C’era una volta la discomusic 33

Creato il 11 aprile 2014 da Marvigar4

   Nato in Harrisburg, Pennsylvania, l’8 dicembre 1950, Daniel Earl Hartman iniziò molto presto a coltivare la passione per la musica e a far parte di band giovanili, come The Legends dove entrò a 13 anni e si trovava anche suo fratello Dave. Dopo aver seguito la Johnny Winter Band, ma senza avere un ruolo di primo piano, Daniel “Dan” Hartman si unì alla Edgar Winter Group suonando il basso e scrivendo brani per il gruppo, tra cui il fortunatissimo Free Ride che scalò le classifiche americane nel 1973. La carriera solista del giovane musicista iniziò nel 1976 con l’album dal titolo roboante Who Is Dan Hartman and Why Is Everyone Saying Wonderful Things About Him?, una sorta di compilation di pezzi nuovi e delle sue precedenti esperienze. Nello stesso anno la pubblicazione del secondo album, in realtà il suo vero debutto con canzoni proprie, Images, e la partecipazione di membri della Edgar Winter Group, lo stesso Edgar Winter, Ronnie Montrose e Rick Derringer e ospiti del calibro di Clarence Clemons e Randy Brecker. Dal 21 ottobre al 5 novembre 1977 la leggenda del blues Muddy Waters utilizzò gli studi di registrazione che nel frattempo Dan Hartman aveva creato a Westport nel Connecticut, il risultato furono 12 pezzi della band di Waters con la regia di Hartman dalla consolle. Il successo non tardò a venire e verso il finire del 1978, sull’onda del genere disco, Hartman raggiunse la prima posizione della Dance Charts americana con il singolo Instant Replay, tratto dall’omonimo album, ottenne la 29ª della Billboard Hot 100 nel 1979 e la Top 10 nelle classifiche inglesi. Sempre nel 1979 il secondo grande successo, Relight My Fire, ancora tratto da un album dello stesso titolo, canzone che si attestò in prima posizione nella U.S. Dance Charts dal 12 settembre 1979 al 16 febbraio 1980. La versione successiva dello stesso brano con la partecipazione dell’amica cantante Loleatta Holloway si impose ugualmente, ma senza ottenere riscontro in Europa (soltanto nel 1993 la cover dei Take That riuscì nell’intento imponendosi in tutto il vecchio continente). Dopo due LP interlocutori del 1981, It Hurts to Be in Love e April Music, Dan Hartman tornò a scalare le classifiche nel 1984 con I Can Dream About You, cui seguì l’album omonimo, un brano ormai non più in linea con la vecchia tradizione “disco”. I Can Dream About You giunse sesto nelle classifiche dance americane e dodicesimo in Gran Bretagna, fece parte anche della colonna sonora del film Streets of Fire (Strade di fuoco in italiano) e in uno dei due video del singolo prodotti per la neonata MTV Hartman comparve nel ruolo di un barman. Gli ultimi colpi di coda furono il singolo We Are the Young, nuovamente primo nella U.S. Dance Charts, poi la scrittura di Living in America interpretato da James Brown per la colonna sonora di Rocky IV del 1985, che scalò le classifiche in America e in Europa (4° US Billboard Hot, 5° in Canada, 2° in Belgio, 5° in Gran Bretagna). Hartman negli anni ’80 collaborò, produsse e scrisse brani per Tina Turner, Dusty Springfield, Joe Cocker, Bonnie Tyler, Paul Young, James Brown, Nona Hendryx, Holly Johnson, Living in a Box, i Plasmatics e Steve Winwood. Ancora due album, che non furono un granché (White Boy del 1986 addirittura non fu nemmeno pubblicato e New Green Clear Blue passò quasi inosservato nel 1989) e la scoperta di aver contratto il virus HIV nel 1991. Hartmann si spense il 22 marzo 1994.

© Marco Vignolo Gargini



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :