...un suono, un movimento, appena accennato e già concluso: oplà... un’interruzione, uno scarto, l’attimo in cui perdi e ritrovi l’equilibrio, in cui passi dal silenzio alla voce, al rumore, al gesto e poi torni all’inizio... oplà racconta la danza di imparare, il ballo quotidiano in cui aggiungi e miracolosamente togli, perché l’errore è, a suo modo, un’intuizione... salvare e rifare da capo senza mai stancarsi... imparare è una questione di ritmo... oplà, la nuova collezione primavera estate 2011 di Daniela Gregis, suggerisce l’essenziale e propone dei tessuti pratici, morbidi, a cui basta un movimento della mano e del corpo per trovare la forma, l’impronta del momento... lini e sete leggere opposte a lini più pesanti e sete che crepitano... solo bianco, interrotto da sprazzi di colore, turchese e giallo... c’è uno spirito geometrico, un desiderio di precisione, che cerca il suo opposto nell’imprevisto, nell’attesa, nella semplicità... abiti che non stiri, senza orari, pronti in qualsiasi situazione per cui valga la pena dire oplà, accostati ad accessori altrettanto semplici e colorati... in fondo, ciò che nasce ha, rispetto al mondo, lo stesso tenue legame che unisce, separandoli, il silenzio e il suono... chi viene prima? Tutti e due e nessuno dei due... come sempre, la sfilata s’intreccia ad un’azione scenica, dove le interruzioni indicano che qualcosa è accaduto, che l’ingranaggio si è mosso... una partenza o un arrivo, simboleggiata dalla borsa di paglia che intrecci e riempi infinite volte...
Photos: Gianluca Bucci