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Daniela Tomerini CASSETTI, Moretti & Vitali – poesia: di Paolo Lagazzi per Milano Arte Expo

Creato il 08 agosto 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo
Daniela Tomerini CASSETTI - Moretti & Vitali

Daniela Tomerini CASSETTI – Moretti & Vitali – POESIA, recensione di Paolo Lagazzi

Daniela Tomerini CASSETTI, Moretti & Vitali. Testo di Paolo Lagazzi per Milano Arte Expo – Tra i nuovi scrittori italiani Daniela Tomerini occupa un luogo appartato, del tutto a sé. Nata come artista, suggestionata dalla pittura e dalla calligrafia giapponese, intrisa di spiriti zen, si è avvicinata di recente alla narrativa e alla poesia. Procedendo in punta di piedi, silenziosa e discreta come uno di quei messaggeri dell’altrove  (viandanti angelici o astrali) da lei rappresentati con tratti veloci di pennello, nel 2006 ha pubblicato uno smilzo libro di racconti, Segreti per una vita di qualità (Il Filo). Questi racconti sono il frutto di uno sguardo profondamente originale sulla vita, il tempo, i desideri e le illusioni. Ci insegnano che basta pochissimo per schiudere delle prospettive di luce tra gli stanchi fondali delle nostre giornate, ci invitano a scoprire i semi vitali sepolti nel terriccio della nostra ignavia, ci offrono doni fatti di nulla, eppure efficaci nel preservare il soffio della speranza. A questo libro si affianca ora Cassetti, una raccolta di versi altrettanto  delicata e icastica, altrettanto segnata dallo stigma dell’originalità.

In una delle poesie più emblematiche del libro l’autrice ci racconta di una prozia, “una sarta / piccola e sottile” di nome Mary che “tagliava la stoffa / come se dovesse fare a pezzi / il suo cuore” per ricomporlo poi in frammenti cuciti con quieta passione. Questo lavoro non seguiva mai progetti mentali: Mary “non faceva prove”, uno sguardo ai clienti le bastava per capire la taglia, le misure, le proporzioni del vestito da creare. In modo molto simile si sviluppano le poesie di Daniela Tomerini: non certo come esercizi di un astratto rigore o alchimie da laboratorio, ma come manufatti irrorati dal calore prensile e rapido dell’intuizione, dal ritmo “in battere” e “in levare” del respiro, del cuore. Ciò non significa che questi versi si limitino a dispiegare figure da assaporare come frutti semplici, elementari: un altro testo cruciale della raccolta, quello che la intitola, evoca un uomo che durante il giorno andava in ufficio, ma “quando era libero dava forma ai suoi sogni” progettando e costruendo mobili fantastici, colorati, capaci di stupire, ricchi di cassetti, nascondigli e doppifondi.

Daniela Tomerini - opera del ciclo HAIKU, I semi dell'odio 3

Daniela Tomerini – opera del ciclo HAIKU, I semi dell’odio 3

Per quanto concepiti in un linguaggio sobrio, naturale e leggero, anche i componimenti di Daniela sanno suscitare aloni segreti, irradiano tinte e ombre, creano riverberi o fate morgane attorno alle immagini moltiplicandone i sensi. Uno spirito ludico, sottilmente paradossale e bizzarro, teso a giocare con gli oggetti, votato a maneggiare le occasioni come frammenti di una materia porosa e malleabile, s’incontra-scontra in queste poesie con una profonda propensione alla tenerezza, alle atmosfere domestiche, al pudore dei sentimenti quasi inconfessabili, alla patina degli attimi persi e ritrovati, agli sfumati melanconici della memoria. Mentre in giugno “uccelli riempiono / gli occhi di sciami”, o “ali di lame scintillano nel sole”, a Milano in maggio un amore perduto intride i muri con i “rumori da nulla” di lacrime piccole, indifese. Mentre il paesaggio cretese vibra di luci di porpora, come se un otre di vino del banchetto degli dèi si fosse rotto e lasciasse colare le sue gocce sui palazzi, gli alberi e il mare, altrove ombre “strisciano / sull’asfalto” o penzolano “impiccate” a un intonaco… Tutto è zigzag, altalena, contrappunto per chi sa cogliere il recto e il verso dell’esperienza, per chi ama l’amicizia senza idealizzarla e conosce i volti (soprattutto femminili) dalla solitudine senza negare che anche in essi possa annidarsi il “tocco” della bellezza. Presa nella spirale di momenti che ora si induriscono come rami secchi ora lievitano come pani sfornati da mani celesti, l’autrice si confessa, tra le righe, incerta, innamorata di viaggi ma a volte intrappolata da amari pensieri, palpitante all’unisono coi colori radiosi del creato ma sensibile a tutto ciò che lo ferisce, come il vento quando lacera il cielo d’agosto striandolo di macchie, di brandelli “grigi e pesanti”, cascami di un sipario in disarmo.

Pochissimi, tra i poeti italiani recenti, possiedono un istinto altrettanto felice nell’evocare le “cose leggere e vaganti” di Saba, di Penna o dei maestri giapponesi della pittura a china, dello haiku e del tanka; ma Daniela Tomerini sa misurarsi anche con il lato tragico del mondo, con i conti che non tornano, con le onde di tristezza che si abbattono sui nostri passi, perfino col sentimento del vanitas vanitatum. Eppure qualcosa di irriducibile allo scempio, alla stretta del nulla resiste nelle sue fresche, coraggiose poesie: il sentimento del “miracolo”. Tutto muta rapidamente come le nubi che si inseguono in cielo simili ad angeli della metamorfosi o a scale, case, volute, carrozze, elefanti, cammelli, e il mutamento è veicolo di una “musica” chiara e segreta. Se l’uomo che costruiva mobili ne apriva e richiudeva i cassetti producendo note sui generis, Daniela Tomerini sa ricavare dai doppi, tripli, quadrupli fondi dei suoi disegni in versi, e dai loro movimenti alterni,  questa musica fatta d’echi, fruscii, vibrazioni, e sfuggente a ogni definizione. Potremmo chiamarla solo, forse, il suono iridescente del silenzio, il canto elusivo e schietto dell’anima. In essa continuiamo a sentire il miracolo della vita che si rinnova.

Paolo Lagazzi

per il libro:

Daniela Tomerini Cassetti

postfazione di Stefano Lecchini, Moretti & Vitali, Bergamo 2012, pp.112, euro 12

Daniela Tomerini - opera del ciclo SEGNI

Daniela Tomerini – opera del ciclo SEGNI

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Daniela Tomerini è nata in un piccolo paese di montagna in provincia di Sondrio. Dopo la maturità classica si è laureata in architettura al Politecnico di Milano. Ha viaggiato molto ed ha avuto la possibilità di conoscere e frequentare alcuni grandi poeti, da Attilio Bertolucci al giapponese Kikuo Takano. Ha pubblicato un libro di racconti Segreti per una vita di qualità (2006). Ha curato rubriche di letteratura e arte per alcuni quotidiani. Ha condiretto una collana di narrativa per una casa editrice. Daniela Tomerini ha organizzato eventi culturali. Ha illustrato copertine di libri per varie case editrici (Archinto, Diabasis, Moretti &Vitali, ecc.). Dipinge ispirandosi liberamente alle suggestioni dell’arte giapponese della calligrafia (shodō). Sue opere pittoriche sono state esposto in diverse gallerie e mostre italiane e straniere, tra cui la Controbiennale – 13×17 (catalogo Rizzoli) organizzata da Philippe Daverio in occasione della 51ͣ  Biennale d’Arte di Venezia, l’Istituto Italiano di Cultura di New York e il palazzo di vetro dell’ONU a New York. Attualmente vive e lavora a Milano

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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Paolo Lagazzi per il testo sul libro Cassetti di Daniela Tomerini e la pagina / rubrica on line POETIC ART dedicata alla poesia.

Paolo Lagazzi, saggista e scrittore. Si è occupato di letteratura, buddhismo, magia, musica, cinema e pittura. Collabora a riviste e case editrici italiane e straniere. Ha pubblicato libri di saggistica, fiabe e racconti. Ha curato antologie di poesia giapponese e, per i “Meridiani” Mondadori, le opere di Attilio Bertolucci, Pietro Citati e Maria Luisa Spaziani.

Milano Arte Expo consiglia uno sguardo alla pagina Wikipedia dedicata a Paolo Lagazzi: > LINK

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