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Daniele Burgazzi (Pd) e il bilancio pieno di tasse e di entrate illusorie: “Si doveva rivedere il bilancio, c’era il tempo per far pagare cinque milioni di euro in meno ai cremonesi”

Creato il 28 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La possibilità di rinviare l’approvazione del bilancio previsionale 2012 c’era, grazie al decreto che ha rinviato la scadenza dell’approvazione addirittura a fine agosto.

Il consiglio comunale cittadino invece non ha perso tempo e ha approvato fra le proteste dell’opposizione un bilancio di tasse, con entrate che sembrano illusorie. Chi compra Palazzo Grasselli? Chi le quote delle Autostrade? Non sono vendute, ma figurano già a bilancio come se lo fossero. Dunque sono voci che pesano: i conti dovranno di nuovo tornare al prossimo bilancio “perché i tagli non sono stati fatti – dichiara il consigliere comunale del Pd Daniele Burgazzi – Del bilancio non s’è parlato mai in nessuna commissione e in nessun consiglio. A giugno ci hanno fatto sapere quali erano le aliquote Imu e Irpef: era già tutto deciso”.

Daniele Burgazzi (Pd) e il bilancio pieno di tasse e di entrate illusorie: “Si doveva rivedere il bilancio, c’era il tempo per far pagare cinque milioni di euro in meno ai cremonesi”

“Volevamo che i cremonesi, in particolare il ceto medio-basso, pagasse cinque milioni di tasse in meno. Approvando i nostri emendamenti sull’Imu e l’Irpef, che sarebbero finiti in delibere preparatorie del bilancio, si sarebbe dovuto fare un altro bilancio, e quello che è stato proposto oggi non poteva essere approvato”. Dunque si dovevano rifare i conti. La proposta del Partito democratico era di tagliare le spese dei singoli assessorati. “Per la prima volta, solo oggi oggi – continua Burgazzi – un assessore ha parlato del bilancio: è stata Jane Alquati che con la decisione sul tempo pieno ha risparmiato alcune centinaia di migliaia di euro. Ma gli altri? Non c’è stato modo di confrontarsi”.

E così i cremonesi pagheranno 34 milioni in tutto fra Imu e Irpef, sarebbero stati 29 se fossero stati accolti i gli emendamenti del Pd.

Al di là del gioco delle parti (tutt’altro che privo di significato in casi come questo), preoccupa il fatto che ci siano consiglieri di minoranza che affermano di non aver mai potuto fare “alcuna discussione sui costi del Comune, che sono saliti dappertutto: i tagli alle spese non ci sono stati, altro che spending review. L’assessore Nolli ha parlato di inflazione, d’accordo, ma il Comune sulle spese correnti spende di più, gli assessori non hanno tagliato tranne appunto la Alquati, da quanto sappiamo”.

Poi ci sono gli appostamenti illusori, ovvero quel parcheggio presso la stazione in project financing da dieci milioni di euro o i quattro milioni di euro del Piano alienazioni 2012. L’altro consigliere del Pd Giovanni Gagliardi ha fatto notare che questi soldi vengono contati come se già ci fossero ma non ci sono. E’ solo una pia speranza che si realizzi tutto quanto sperato e che qualcuno compri anche le quote dell’A21. Oltretutto, vendendo in questo momento, è noto che si rischia di svendere, di fare un favore ai privati e un danno all’ente pubblico. E c’era tempo per approvare il bilancio, rinviando il voto fino a fine agosto. In altri Comuni si aspetta ancora, a Cremona no. E i cittadini si preparano a pagare come non mai, anche se la serie di tagli voluti dal 2009 dal governo Berlusconi e poi continuati con l’attuale governo erano prevedibili. Da oltre dieci anni il finanziamento dello Stato ai Comuni diminuisce e le tasse locali aumentano.

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