Oggi nelle infinite discussioni con Anacleto è rispuntato fuori Daniele, il mio ex compagno di classe secchione. La domanda che Anacleto si fa, sospirando e guardando orizzonti lontani, “Eh chissà cosa starà facendo ora Daniele…”.
La prima risposta che mi è venuta in mente non l’ho ovviamente potuta dire e non la scriverò perchè metti che Daniele trovi questa pagina e la legga sono fritta. Con la sua superiorità intellettuale mi metterebbe al tappeto non lasciandomi il tempo di dire “Logaritmo”.
Così ho cercato la seconda risposta, e non c’ho messo molto. Sono andata sul sito del politecnico e sta lavorando alla tesi. Il corso di laurea è tipo ingegneria aerogeneticanavalfisicaspazialedelleparticelle. L’argomento della tesi è impronunciabile. E’ qualcosa del tipo “Surriscaldamento del quarter di first grade nell’impatto oversize del bosone di Malvasoski”.
Tutto previsto.
Quasi quasi lo contatto, gli chiedo se può invitare Anacleto alla sua laurea. Che sarà la quarta (o la quinta forse), quindi i parenti si sono già belli che stufati e c’è posto anche per qualche fan esterno.
Io non ci sarò. Non penso mi facciano entrare ad ingegneria. A meno che l’aver visto tutti gli episodi di “Numb3rs” non sia un requisito sufficiente per pestare il sacro suolo della sacra (nonché unica) sapienza scientifica.
Motto del giorno: meglio avere un figlio secchione e ingegnere che una figlia zitella e… niente, beh sì non sono niente.
Allegria.