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Daniele Salvaggio: impariamo a dire GRAZIE

Creato il 09 luglio 2013 da Assugoodnews @assunta73

73326_10200885857458202_1090689960_nIo e Daniele ci siamo conosciuti molti anni fa per lavoro. Poi ci siamo persi per alcuni anni, ognuno ha continuato la propria strada personale. Facebook ci ha fatti tornare in contatto e cosi eccoci qui. Lui nel frattempo ha creato una nuova realtà di grande valore culturale e sociale – Imprese di Talento – e io ho dato vita a questo mio blog. Argomenti affini e pensieri condivisi hanno fatto si che ci incontrassimo e che cominciassimo a chiacchierare. Oggi Daniele è il mio ospite…e io ne sono grata.

Quanti nell’ultima settimana ti hanno detto grazie e a quanti tu lo hai detto? Mi piacerebbe che ciascuno di noi, silenziosamente, provasse a pensare alla gratitudine come gesto di valore. Troppo spesso ci si dimentica volutamente di ringraziare le persone, perchè il gesto o l’azione da loro compiuta, viene ritenuta scontata, un dovere parlando in modo molto più chiaro. Inevitabilmente questo comportamento impedisce alla relazione, qualunque essa sia, di svilupparsi, di assumere connotati più vicini alla condivisione e alla fiducia l’uno verso l’altro.
La gratitudine spesso viene vissuta come una forma motivazionale al contrario, non ti dico grazie perchè altrimenti ti adagi, ne approfitti, mi costringi a cambiare la modalità di comunicazione. Pensiamo agli ambienti di lavoro: tutto sembra dato per scontato: più sei disponibile, più vieni percepito come il destinatario di tutte le “magagne” scansate, più o meno legittimamente e responsabilmente da chi queste dovrebbe gestirle o dirigerle. Il ritorno sembra non esserci, neanche in termini di gratificazione: è crescita si sente spesso dire, è tutta esperienza. Siamo sicuri sia così? Per fare carriera, per sentirsi realizzati professionalmente, cosa occorre fare?”. Sapete una cosa? Credo non vi sia una risposta pre-confezionata. La preparazione conta molto, soprattutto se pensiamo al mercato globale; l’esperienza tranquillizza, specie se il percorso fatto, è lineare, risponde a logiche pre-fissate; le relazioni rappresentano il capitale da investire, tante relazioni possiedi, tante opportunita’ puoi incontrare, tanto potere puoi gestire, tutto pre-visto.
In tutto questo, la passione e la dedizione per il proprio lavoro, quindi la disponibilità, dove si collocano? Non possono trovarsi nei titoli di coda, ne’ essere sfumati, perche’ si sta parlando di persone e della loro anima più creativa e sensibile. Saper fare qualcosa rappresenta una ricchezza, il vero dono è saperla affinare, crescere e maturare attraverso essa. Abbiamo bisogno di sentirci importanti, di sorridere, di avere gratificazioni condivise: messaggi chiari, semplici, dritti al cuore e dettati dall’intuizione e dalla capacita’ di guardare lontano. Il Cliente, tutti siamo clienti, oggi è più che mai, esigente, tecnologico, giudizioso ma vuole essere anche coccolato, protetto, fidelizzato, agevolato, deve sentirsi protagonista e decisore. Per ottenere questo ecosistema, la nostra vita day by day, occorre parlare con il cuore e crederci, perchèla convinzione nasce da dentro e poi la si puo’ esportare.
Questa è anche la mia sceneggiatura, ma non la recito mai, cerco semplicemente di metterla in pratica attraverso il lavoro che per me è passione, è vita, è emozione, è condivisione, è relazione, è sfida. La comunicazione è la mia professione, la valorizzazione delle persone la mia silenziosa missione, la serenità nel cuore e negli occhi il mio perenne obiettivo. E non dite che sono stato troppo poetico!
Daniele Salvaggio ImpresediTalento.com



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